I lanci dell'Ansa
sulle dimissioni

Giornalisti: Bonini, mi dimetto da consiglio dell’Ordine / Tra le motivazioni della decisione il reintegro di Renato Farina
(ANSA) - ROMA, 7 OTTOBRE – Il reintegro di Renato Farina, la presenza di Giovanni Lucianelli nella commissione di esame per giornalisti professionisti che sta attualmente tenendo la sua 118esima sessione “cos’altro vi attende e ci attende? Quale altro tradimento siamo, siete pronti a consumare? Cosa vi preparate a raccontare a chi, oggi, si sbatte per poche centinaia di euro lorde al mese credendo in quello che fa e rischiando spesso la pelle per uno scatto o per l’ostinazione di scrivere un nome impronunciabile in una cronaca locale?” Queste alcune delle ragioni che hanno portato Carlo Bonini a dimettersi in modo “irrevocabile” da consigliere nazionale dell’Ordine.
Lo ha annunciato in una lettera che ha letto pubblicamente al consiglio nazionale riunito a Roma questo pomeriggio. “Butto lì un’idea: perché, contando già su Lucianelli agli esami di idoneità, non pensare a Renato Farina per la formazione permanente, magari da tenere in una sala intitolata a “Giuseppe D’Avanzo”?”, scrive ancora Bonini.
STF 07-OTTOBRE-14 19:06

Giornalisti: Bonini, mi dimetto da consiglio dell’Ordine (2) (ANSA) - ROMA, 7 OTTOBRE - "Un anno fa, ho accettato di candidarmi per il consiglio. Perché ero convinto – e resto convinto – che se si vogliono cambiare le cose, sia necessario mettersi in gioco”, scrive ancora Bonini nella sua lettera di dimissioni dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
“Anche a rischio di perdere perché nella sconfitta non c’è vergogna, se leale. Ritenevo di essere in compagnia di colleghi che, pur pensandola diversamente da me, con me condividessero i principi di questo mestiere. O, comunque, un orizzonte etico minimo. Che nulla è ‘irriformabile’. Mi sbagliavo. E non prenderne atto sarebbe un inganno”, spiega ancora.
È critico quindi nei confronti di Renato Farina: “sette anni sono stati un tempo sufficiente a questo Ordine per trasformare la notte in giorno. La vergogna e il discredito in perdono e resurrezione. E allora lasciate che vi racconti io un pezzo di questa storia che qualcuno ha dimenticato o forse ignora. Renato farina, alias ‘Betulla’, ebbe tra i suoi ‘target’ spionistici anche il lavoro giornalistico per ‘Repubblica’ del sottoscritto e di chi non può più parlare, perché un infarto lo ha portato via troppo presto la mattina del 30 luglio 2011: Giuseppe D’Avanzo. Un amico di cui ho pudore a parlare. Per me, un padre non solo nella professione”. 
Ma punta il dito anche contro Lucianelli. “Già anche Lucianelli è uno di noi. Direi di più. La nostra faccia dentro e fuori la categoria visto l’incarico di commissario di esame. E, del resto, ha un mentore professionale d’eccezione, l’ex senatore e pregiudicato Sergio De Gregorio, e una lunga storia professionale che definire opaca è un eufemismo. Che ha spesso incrociato il codice penale E non per reati professionali”.
E conclude “non vi annoio oltre. Io, da oggi, separo la mia strada dalla vostra e renderò pubblica questa mia lettera di dimissioni che chiedo venga formalmente messa agli atti del consiglio, perché nessuno, un giorno possa dire ‘non sapevo’, ‘non c’ero’, ‘nessuno me lo ha detto. Sono consapevole di avere perso la mia battaglia qui dentro. E sono consapevole di lasciare un lavoro a metà. A cominciare da un progetto di riforma dell’Ordine su cui mi ero impegnato” (ANSA).
STF 07-OTTOBRE-14 19:08

Giornalisti: Iacopino, Bonini sbaglia bersaglio
(v. Giornalisti: Bonini, mi dimetto...' delle 19.06)
(ANSA) - ROMA, 7 OTTOBRE - "Carlo Bonini sbaglia bersaglio,
sembra avere le idee confuse", dice il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine Enzo Iacopino, replicando alle accuse contenute nella lettera di dimissioni del giornalista da consigliere dell'Ordine.
"Le critiche per il reintegro di Renato Farina infatti - spiega ancora Iacopino - vanno rivolte al consiglio regionale della Lombardia, che ha preso la decisione, non al consiglio nazionale". Quanto invece alle parole dure nei confronti di Giovanni Lucianelli, "il garantismo di Bonini funziona a corrente alternata. Quel garantismo che va bene quando si parla di amici, ma va meno bene quando si parla di amici di altri".
Ma Iacopino spiega di trovare soprattutto "intollerabili alcune delle affermazioni offensive espresse da Bonini nei confronti del consiglio dell'Ordine, per le quali trovo che debba scusarsi". (ANSA).
STF 07-OTTOBRE-14 19:30

Giornalisti: Farina, nessuno mi ha offerto lavoro giornale
(ANSA) - MILANO, 7 OTTOBRE - "Al momento nessuno mi ha offerto lavoro giornalistico, spero che questo tranquillizzi il collega Carlo Bonini": lo ha detto, interpellato telefonicamente dall'Ansa, Renato Farina dopo le polemiche dimissioni dell'inviato di Repubblica dal Consiglio nazionale dell'Ordine,
che protesta tra l'altro contro la reintegrazione dell'ex vicedirettore di Libero.
"Sopratutto non voglio fare polemica con nessuno – ha spiegato Farina che ha appreso la notizia mentre era alla Camera dove collabora con lo staff dell'ex ministro e capogruppo di Fi, Renato Brunetta -. Voglio invece ringraziare l'Ordine nazionale perché mi risulta che abbia votato all'unanimità la mia reintegrazione così come era capitato a Milano. Una unica cosa voglio precisare: non ho mai fatto alcun tipo di spionaggio ai danni del quotidiano La Repubblica".
SI 07-OTTOBRE-14 20:21

Giornalisti: Suber, anch'io mi dimetto da consiglio Ordine
'Tutti i tentativi di cambiamento frantumati contro un muro'
(ANSA) - ROMA, 7 OTTOBRE - "Ritengo che le motivazioni riportate dal collega Carlo Bonini per le sue dimissioni siano ineccepibili nella forma e nella sostanza. Penso che tutti i tentativi di cambiare, di riformare quest'Ordine dei giornalisti - prematuri o meno, sbagliati o troppo avanzati che dir si voglia - si siano frantumati contro un muro, quello dei tanti consiglieri che non solo vogliono difendere uno status quo indifendibile da qualsiasi punto di vista, ma che negano di fatto gli stessi principi fondanti dell'Ordine". Così in una lettera al presidente e all'esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, il giornalista Pietro Suber annuncia le dimissioni da consigliere nazionale.
"La triste pantomima dei tentativi di riforma, tutti più o meno naufragati nel nulla, la riammissione all'unanimità di Renato Farina, alias "Betulla", da parte dell'Ordine della Lombardia, la scelta di personaggi già coinvolti in vicende molto discusse come Giovanni Lucianelli tra i membri della commissione d'esame per giornalisti professionisti – spiega Suber nella lettera - sono solo gli ultimi esempi di punti, a mio modesto avviso, di non ritorno: lista alla quale vorrei aggiungere la miopia di un Consiglio dell'Ordine che continua ad arroccarsi dietro alcuni privilegi senza capire che la barca sta affondando e che ci siamo sopra tutti, professionisti e pubblicisti, garantiti e meno garantiti (che sono chiaramente la maggioranza)".
Suber cita anche "la questione non certo secondaria del controllo sul codice deontologico, questione nascosta velocemente sotto il tappeto come dimostra la recente assoluzione da parte dell'assemblea del consigliere Andro Merkù, protagonista delle imitazioni utilizzate dalla trasmissione radiofonica "La Zanzara". Violazione del codice deontologico accertata, se ce ne fosse il bisogno, da ultimo anche dal Garante per la privacy in una delle sue ultime riunioni di fine settembre. Certo, inutile nascondere che le dimissioni sono comunque una sconfitta anche personale. Il tentativo di cambiare le cose - di portare avanti una riforma radicale di una legge (quella istitutiva dell'Ordine) che risale a più di 50 anni fa - è stato fatto in questo anno e mezzo, ma è stato bocciato più volte dalla maggioranza del Consiglio. La sconfitta - conclude - sta nell'ordine delle cose e del gioco democratico, non però le altre". (ANSA).
TH 07-OTTOBRE-14 20:40