I giornali e le tv silenti
sui tennisti monegaschi

LUNEDÌ 12 LUGLIO i calciatori italiani, reduci dalla cavalcata trionfale che il giorno precedente li aveva portati a battere l’Inghilterra a Wembley e a conquistare il titolo di campioni d’Europa, sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal presidente del consiglio Mario Draghi. Con loro c’era il tennista Matteo Berrettini che l’undici luglio era arrivato in finale a Wimbledon, il più importante torneo del mondo, battuto soltanto dal

numero 1 Novak Djokovic.
Berrettini, romano, venticinque anni compiuti ad aprile, non paga le tasse in Italia. Mattarella e Draghi erano a conoscenza di questa notizia?
In caso di risposta

Mario Draghi e Sergio Mattarella

affermativa, perché lo hanno ricevuto con tutti gli onori al Quirinale e a Palazzo Chigi? Se invece ignoravano la residenza fiscale del tennista devono far lavorare meglio i loro uffici. E in ogni caso rimane una domanda: al prossimo successo importante Berrettini verrà nuovamente invitato da Mattarella e Draghi? Iustitia ha girato la domanda agli uffici stampa del Quirinale e di Palazzo Chigi. Attraverso i suoi collaboratori Mattarella ha fatto sapere che ringrazia molto per la segnalazione e ne terrà conto ma non intende commentare la notizia. Sincera la risposta che arriva dallo staff di Mario Draghi: “non eravamo a conoscenza del fatto che Berrettini avesse la residenza fiscale a Montecarlo”.
Accanto al primo tennista italiano, che secondo la classifica Atp aggiornata al 6 settembre è il numero 8 del mondo, ci sono due stelle giovanissime e già affermate: Jannik Sinner, bolzanino di San Candido, venti anni compiuti ad agosto, secondo l’Atp numero 14 del mondo; Lorenzo Musetti, natali a Carrara, diciannove anni festeggiati a marzo, è il numero 57. Non hanno quaranta anni in due ma hanno già trasferito la residenza fiscale nel principato monegasco.
I principali problemi del paese, secondo l’opinione comune, sarebbero la corruzione e l’evasione fiscale. In attesa che un giorno vengano varate misure davvero efficaci per contrastare l’evasione, si deve per lo meno aumentare la sensibilizzazione nei confronti di chi potrebbe pagare le

Stefano Barigelli e Ivan Zazzaroni

tasse e invece scappa nei paradisi fiscali.
Vediamo qualche dato sui soldi già messi da parte in questi primi anni di attività ad alto livello dai tennisti monegaschi. Nei primi sei mesi

dell’anno Berrettini ha incassato oltre un milione di euro per le partite vinte negli slam e nei tornei Atp e Sinner più di 600mila euro. Alle vincite dei tornei vanno aggiunte le sponsorizzazioni. Sinner è già testimonial di brand prestigiosi come Nike, Rolex e Lavazza.
Tra i pochi a stigmatizzare la scelta di non pagare le tasse in Italia ci sono due giornalisti del Corriere della Sera. Nel luglio 2019 Aldo Cazzullo denuncia: a soli 23 anni, quindi a inizio carriera, Berrettini ha già preso la residenza a Montecarlo. La Francia impedisce ai suoi cittadini di rifugiarsi in un paradiso fiscale in patria; l’Italia non ritiene necessario farlo, limitandosi a verificare che si risieda davvero nel Principato. I fessi, o gli onesti, versano al fisco anche la metà dei loro guadagni. Altri valutano che gli ospedali pediatrici possano restare senza macchinari, le strade senza manutenzione, gli anziani senza assistenza”. Invece un campione vero come il maiorchino Rafael Nadal paga fino all’ultimo euro di tasse in Spagna.
Altrettanto dure le parole di Fabrizio Roncone: “ho fatto un balzo quando ho visto un cittadino monegasco sul bus dell’Italia, fresca di titolo europeo. Parlo di Berrettini che vive a Montecarlo, quindi è un monegasco. E non mi piace per niente. Uno che non paga le tasse in Italia, come faccio io e come fanno milioni di italiani, mi sta antipatico.

E molto. Non paghi e ti fai un giro al Quirinale?
Ma a chi tocca avviare e alimentare una campagna d’opinione sui tennisti ‘evasori’? Certamente ai media, giornali cartacei e on line,

Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone
alle tv e anche ai social. Invece i media sono sostanzialmente silenti. In rete abbiamo recuperato pochi articoli. I grandi giornali se parlano di Berrettini scrivono soltanto del servizio e del diritto ma mai di tasse. Sportweek, il settimanale del sabato della Gazzetta dello Sport, il 28 agosto ha dedicato al tennista romano la copertina, l’editoriale del direttore del magazine (e vice della Gazzetta) Pier Bergonzi e nove pagine di intervista, firmata da Elisabetta Esposito, senza neanche sfiorare il nodo della residenza fiscale. Anzi riporta una frase del tennista sulla mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokio: “speravo si fosse capito che tipo di impegno metto nelle competizioni a squadre quando rappresento l’Italia”. Alla giornalista non è venuto in mente di chiedergli quale impegno mette nel sostenere le spese del suo Paese.
La responsabilità però è dei direttori. A cominciare da chi guida i quotidiani più importanti: Luciano Fontana del Corriere della Sera, Maurizio Molinari della Repubblica e, per gli sportivi, Stefano Barigelli della Gazzetta e Ivan Zazzaroni del Corriere dello Sport.
A Barigelli e a Zazzaroni Iustitia ha chiesto perché finora non si sono occupati della questione e non hanno pensato di avviare una campagna sui tennisti ‘esuli’ a Montecarlo. Ma tre giorni di attesa non stati sufficienti neanche per registrare un ‘no comment’. Sarà dipeso forse dalla ‘delicatezza’ dell’argomento, da una segreteria di redazione non sempre efficientissima o dagli impegni dei direttori, evidentemente più occupati di Mattarella e Draghi.