A Ischia mare vietato
ma nessuno lo scrive

NEL CUORE DI agosto, dall’11 al 15, il mare di Ischia Porto, da Punta Molino al Castello Aragonese non era balneabile perché i valori riscontrati dai prelievi dell’Arpac dell'otto agosto erano superiori al massimo consentito. L'undici agosto il sindaco di Ischia Vincenzo Ferrandino si è limitato ad affiggere all’albo pretorio un’ordinanza che imponeva “il divieto temporaneo di balneazione”. Ma non ha affisso manifesti e cartelli per dare la notizia né organizzato squadre di vigili per impedire a residenti e villeggianti di fare il bagno in acque pericolose. Tra i giornalisti è scattato un totale, inspiegabile e vergognoso silenzio.

Nessuno ha scritto niente a partire dall’agenzia Ansa, con il corrispondente da Ischia Salvi Monti, che per il ruolo che riveste e per i finanziamenti che riceve dallo Stato dovrebbe garantire

Vincenzo Ferrandino e Salvi Monti

una sorta di servizio pubblico, invece, visto l’argomento di preminente interesse sociale, ha causato un grave vuoto di notizie a tutto il sistema informativo. E questa è una responsabilità che ricade anche e soprattutto su Vincenzo Sinapi, che dal maggio 2022 guida Ansa Napoli.
Qualcuno che ha abbozzato un articolo on line c’è stato; si tratta di Ischia Press che ha pubblicato la notizia con un post dal titolo: “Divieto di balneazione a Ischia”. Peccato che poi nel giro di qualche ora la notizia sia stata cancellata dal sito e quindi il silenzio sul divieto di balneazione è diventato tombale.
Nessun articolo del Mattino, diretto da Francesco De Core, che pure ha due corrispondenti da Ischia, Massimo Zivelli e Ciro Cenatiempo; silenzio anche da Repubblica Napoli, guidata dal tandem Ottavio Ragone e Giovanni Marino, che ha come terminale nell’isola Pasquale Raicaldo, molto prolifico su argomenti soft e turistici ma silente su questa notizia scomoda. Idem al Corriere del Mezzogiorno, il capo è Enzo d’Errico, che da anni ha come corrispondente dall’isola Gaetano Ferrandino. Naturalmente non ci sono servizi degli oltre quaranta giornalisti della redazione napoletana della Rai, guidata da Oreste Lo Pomo, che in genere si muove a rimorchio dei giornali. Identica la scelta dei media isolani: nessuna notizia sui quotidiani Il Golfo, che fino a qualche settimana fa aveva come coordinatore Gaetano Ferrandino, e Il Dispari, diretto da Gaetano Di Meglio, e neanche su Teleischia, col direttore Enrico Buono, e su Nuvola Tv che di recente ha affidato la direzione al molto presente Gaetano Ferrandino.
Il 15 agosto il sindaco ha firmato una seconda ordinanza con la quale ha revocato il “temporaneo divieto di balneazione” sulla base di un prelievo da parte dell’Arpac con esito favorevole delle analisi effettuate sui campioni prelevati il 14 e concluse il 15 agosto.
Nei giorni caldi di ferragosto qualcuno ha tentato di evidenziare la situazione paradossale e pericolosa per la salute pubblica di un mare inquinato oltre i limiti che consentono la balneazione, di un sindaco che affigge un’ordinanza ma non allerta la popolazione, di giornalisti che non svolgono il loro lavoro. Esponendo così tutti i bagnanti, e in particolare i soggetti fragili, gli anziani, le donne incinte e i bambini a

Enrico Buono, Pasquale Raicaldo e Massimo Zivelli

gravi rischi. Tra i pochi che hanno denunciato il silenzio c’è Gianni Vuoso, coordinatore della cellula ischitana del Partito marxista leninista, che il

16 agosto ha diffuso una nota stigmatizzando il ridicolo balletto delle ordinanze sindacali del comune di Ischia, sul divieto di balneazione, sulla sua revoca ma non sulla colpevole disinformazione”.
Diventa perciò difficile non concordare con le parole di due cittadini ischitani, in particolare con il commento al post di Riccardo Iovene da parte di Michele Magnanimo: “Fortunatamente i nuovi dati Arpac sono buoni, ma certo i giornalisti o pseudo-tali ne escono con le ossa rotte”.

Fabio D’Ercole