Ansa, Iovino firma
in 13 anni 3632 take

IL GIUDICE DEL lavoro del tribunale di Napoli Marisa Barbato ha deciso che, a causa del Covid, sarà a trattazione scritta la seconda udienza del giudizio promosso dal giornalista Mauro Iovino contro l’agenzia Ansa per vedersi riconosciuto il rapporto di lavoro dipendente svolto dal 2006 al 2019 con le conseguenze economiche e contributive che ne derivano.
Sono due i nodi da affrontare subito. Valutare se ci sono margini per un tentativo di conciliazione tra le parti, anche se l’agenzia ha avanzato

offerte che definire modeste è un eufemismo. Eppure l’Ansa, presidente Giulio Anselmi e direttore Luigi Contu, dovrebbe essere più attenta e più generosa. Ha infatti registrato in anni recenti due Waterloo giudiziarie con condanne da centinaia di migliaia di euro contro giornalisti precari di Ansa Napoli che hanno cercato in tribunale il riconoscimento dei loro diritti. La prima nella primavera del 2015 con la

Emanuele Di Meglio

decisione del giudice Federico Bile in favore di Rosaria Caramiello; la seconda nell’autunno del 2016 con la sentenza del giudice Francesco Armato per Ivan Lo Bello.
Il secondo nodo riguarda l’esame della pregiudiziale avanzata dagli avvocati dell’agenzia Enzo Morrico e Valerio Porchera che ritengono infondata la domanda di riqualificazione della collaborazione.
Esaurite le fasi procedurali si dovrebbe passare al merito. Nella memoria difensiva e nell'udienza del 21 ottobre scorso l’Ansa ha sostenuto innanzitutto due tesi. La prima. Iovino doveva coprire le isole di Ischia e Procida, due realtà piccole che contano tremila abitanti. La seconda. Il giornalista non era vincolato alle disposizioni impartite dai capi (nel periodo in esame Mario Zaccaria, Alfonso Di Leva e Angelo Cerulo tuttora in carica), dei vice (Mariano Del Preite e Franco Tortora) e dei redattori (Nando Piantadosi e Alfonso Pirozzi) ma lavorava quando voleva e, secondo i legali di via della Dataria, in alcuni casi ha addirittura rifiutato l’incarico che gli era stato assegnato. L’avvocato Emanuele Di Meglio, che assiste Iovino, ha subito polverizzato le tesi dell’agenzia. Sul primo punto ha ricordato che le due isole hanno una popolazione stabile di 74.581 abitanti che in estate lievita a 400mila.
Sul secondo punto ha documentato che il giornalista in tredici anni ha pubblicato 3632 take (con una media di 280 all’anno), di cui 1996 per il circuito regionale e 1636, oltre il 40 per cento del totale, per la rete nazionale Senza contare il lavoro svolto come fotografo. E in alcuni casi particolari, come i soggiorni nell’Isola verde dell’allora cancelliera tedesca Angela Merkel o il terremoto di Casamicciola, le sue notizie sono state lanciate nel circuito internazionale.
Sono dati sufficienti a smontare le tesi dell’agenzia ma il cronista ha fatto di più. Ha allegato al ricorso 112 registrazioni delle telefonate con

Valerio Porchera

gli ordini che gli arrivano da Ansa Napoli. Ecco qualche esempio.
Il 17 giugno 2017 una nave urta la banchina del porto di Casamicciola e Cerulo chiama Iovino: “Mi serve un pezzo con le testimonianze. Dobbiamo parlare con questi qua (i feriti, ndr), con le autorità. Mi servono le storie, le testimonianze, Mauro, la paura, la tensione”. Il 28 agosto 2017 Cerulo dice al giornalista: “Ascoltami perché è una

cosa importante: domani non viene a Ischia Pirozzi (redattore di Ansa Napoli, ndr). Da domani la pratica (la vicenda del terremoto di Casamicciola, ndr) sta solo in mano a te”. 22 ottobre 2018. A Ischia arriva Berlusconi. Cerulo telefona a Iovino: “Verrà l’inviato da Roma che si chiama Marcello Campo per seguire Berlusconi. Io ho accreditato sia te che il fotografo perché poi c’è tutto il contorno che tocca a noi: De Siano, la Bernini, quindi da sabato ritieniti impegnato”.