Sono diventati 50
i redattori Mattino

DA DICEMBRE, con il prepensionamento del capo della redazione di Salerno Mariano Ragusa, sono diventati cinquanta i redattori del Mattino; dieci anni fa erano più o meno il doppio e nel 1992, alla festa del centenario del giornale, a via Chiatamone lavoravano 155 giornalisti. Nei cinquanta non c’è il direttore Federico Monga ma nel foglio delle presenze resiste il redattore capo centrale Antonello Velardi che dal giugno 2016 è sindaco di Marcianise.
La cura dimagrante non riguarda soltanto l’organico. Dal 4 gennaio è stata ridotta la foliazione: i due dorsi non sono più a ventidue ma a venti

pagine, comprimendo anche gli spazi di servizio come i collegamenti con le isole del golfo e le corse della Vesuviana, che a volte saltano, e riducendo i cinema su mezza pagina. Le forbici hanno toccato anche l’area di diffusione con il taglio

Paolo Mainiero e Marilicia Salvia

delle copie distribuite in Basilicata; una scelta poco comprensibile perché venivano vendute seicento copie con la sola spesa del trasporto. Evidentemente Il Mattino non deve superare i confini regionali.   
Tornando in redazione, sembra che Monga abbia preso coraggio e deciso di chiedere all’editore la sostituzione per un redattore in malattia dai primi di ottobre che presenta certificati medici spezzettati.
Chiudiamo con un piccolo giallo. L’otto gennaio mentre gli operai spostavano le scrivanie nella nuova sede di torre Francesco hanno trovato sul pavimento parole e scarabocchi tracciati con il pennarello indelebile. In particolare nello spazio della Grande Napoli è stata rinvenuta la scritta ‘Hic sunt leones’. E ci si chiede se i ‘leones’ siano il capo del settore Marilicia Salvia e il neo vice Paolo Mainiero.
I dirigenti del Mattino hanno invece aperto la caccia al graffitaro/a, annunciata con una e mail indirizzata a tutti i giornalisti della sede centrale: “l’azienda intende avviare un’indagine interna per individuare il responsabile; confida però sul fatto che l’intera redazione sappia isolare tali comportamenti incivili”.