Il servizio
di Perone

Pubblichiamo il testo del servizio di Enzo Perone su Mario Balotelli a Scampia mandato in onda il 30 maggio dal tg campano delle 19,30

Qui non si tratta più di “balotellate”, le alzate di ingegno un po' guascone del calciatore più chiacchierato per la sua vita, diciamo così un po' sui generis: un vaffa in campo ai tifosi dell'Inter, qualche sparacchio con la scacciacani, una paternità difficile con la figlia avuta da Raffaella Fico, la minaccia sacrosanta di andare via dal campo e togliersi la maglietta del Milan se fossero proseguiti i buuuu razzisti a lui indirizzati da stupide tifoserie. No stavolta, almeno a dare credito al pentito che mette a verbale ai pubblici ministeri dell'Antimafia napoletana Amato e Parascandolo, Supermario l'ha fatta davvero grossa.
Che si volle fare un giro tra le Vele, dopo una bella mangiata nel ristorante napoletano di Marco Iorio, l'imprenditore sotto processo per rapporti con la camorra si è saputo due anni fa.
Il torpedone che fece strada dal lungomare napoletano secondo il pentito Biagio Esposito, era l'8 giugno del 2010, lo formavano motociclette e auto degne della scorta di un boss di rango. Esponenti di due clan andarono scarrozzando il loro idolo per le strade della piazza di spaccio della droga più tristemente famosa d'Europa: Scampia.
Balotelli si difese con la sua proverbiale e infantile destrezza: "non sapevo chi fossero quelle persone".
Ora un altro collaboratore di giustizia, Armando De Rosa, racconta ai pm qualcosa di cui è stato testimone oculare quel pomeriggio dell'otto giugno: "dopo aver assistito ad alcune cessioni di dosi di cocaina Balotelli per scherzare chiese anche lui di poter spacciare e consegnò una dose ad un cliente. Chiedemmo a quel tossico se avesse  riconosciuto Balotelli, ma pensò che lo stessimo prendendo in giro”.
Era insieme a pezzi da novanta del clan Lo Russo e Amato Pagano: Lelluccio Bastone, Angioletto Pagano, Raffaele Amato junior e Carmine Amato detto "à vecchiarella". E alla fine Supermario per non dimenticare quella visita si fece fotografare in bella mostra con i camorristi che lo avevano accompagnato.