Somiglianze e analogie tra
La bibliotecaria e Firmino

L’autore della Bibliotecaria Claudio Ciccarone ha evidenziato gli “elementi di siamesismo”, come li ha definiti sulla Stampa Nico Orengo, presenti nella trama e nei testi tra il suo libro e il Firmino di Savage.  

Analogie nella trama

I protagonisti dei due libri si nutrono di libri, e così facendo li leggono, ma a un certo momento capiscono che i libri non si devono distruggere, che il loro modo di fare è sbagliato, e allora ognuno di loro trova il modo di leggere senza rovinare i volumi.
Entrambi i protagonisti rischiano di essere uccisi dai proprietari delle librerie dove vivono.
Si rendono conto che non tutti gli umani sono cattivi.
Il loro mondo sta per essere distrutto.
Nei due i libri si parla di fantascienza, della seconda guerra mondiale, della rivoluzione, del bagno, della distruzione di un quartiere (il mondo di Firmino) o del mondo (Marta); Firmino vuole scrivere un libro e Marta lo scrive; si parla anche di uomini buoni e di uomini cattivi, del Mondo Esterno alla libreria, di fori nei libri creati da avi di Marta e di fori nei muri creati da avi di Firmino, delle rispettive famiglie, così diverse da loro, da cui si discostano.


Analogie nei testi

Firmino, pag. 23  All’inizio…
All’inizio mi avventavo senza andare troppo per il sottile, in modo indifferenziato, abbandonandomi in un’orgia insaziabile...
All'inizio mangiavo lasciandomi guidare solo e soltanto dal gusto, rosicchiando e masticando dimentico. Ma ben presto cominciai a leggere, qua e là, lungo i bordi dei miei pasti e, con il passare del tempo, quanto più leggevo tanto meno masticavo finché, in ultimo, presi a dedicare quasi tutte le ore di veglia alla lettura, masticando solo nei ritagli di tempo. Oh, come mi rammaricai allora di tutti quei buchi spaventosi! In alcuni casi, quando non c'erano altre copie disponibili, dovetti attendere anni per colmare le lacune. Non ne vado fiero.
Bibliotecaria, pag. 115  All’inizio…
All’inizio della mia carriera di bibliotecaria ero come te: entusiasta, divoravo libri su libri, distruggendo indiscriminatamente fogli e copertine. Ma accadde che un giorno, mentre ero impegnata a triturare finemente un volume...
...quel sapore mi fece capire che sia i libri, sia gli autori meritano rispetto… e imparai a nutrirmi solo della traccia che lasciava l’inchiostro sulla carta pressata, consentendo a chiunque altro di poter godere di quei pensieri...
...pensai alla libreria di mogano, i suoi volumi, i miei amati volumi oramai distrutti, eliminati, cancellati, inutili. Erano carta da riciclare.


Firmino, pag. 23  Gusti simili
...un boccone di Faulkner era come un boccone di Flaubert, per quel che mi riguardava...
Bibliotecaria, pag. 11  Gusti simili
...non faccio preferenza tra un autore e un altro o tra questo o quel genere: Baricco come Bradbury, Poe, Melville; Cussler come Wells, Kafka, Allende. Nulla mi disgusta. Divoro tutto...


Firmino, pag. 46  Firmino racconta il suo amore per i libri
...Amo il lento accumularsi di senso, i paesaggi ancora indistinti e vaghi dell’immaginazione, i percorsi tortuosi e intricati, le pendici boscose, gli specchi d’acqua e i loro riflessi, le svolte tragiche e i comici incidenti di percorso...
Bibliotecaria, pag. 12  Marta racconta il suo amore per i libri
...Godo nell’aggredire percorsi di colore intrecciati in universi fantastici di mondi surreali, turbinii di immagini inconsce trasposte in una dimensione palpabile...
...Adoro tuffarmi tra le onde delle tempeste, dove imbarcazioni con le vele stracciate combattono la furia della natura... i marinai avvinghiati alle sartie che urlano la paura di cadere tra le onde bianche...


Firmino, pag. 23  Immagini letterarie
...il sapore di ciascuna pagina, frase e infine parola – portava con sé e suscitava nella mente un insieme di immagini e rappresentazioni di cose di cui non sapevo nulla a causa della mia limitata esperienza del mondo cosiddetto “reale”...
Bibliotecaria, pag. 12  Immagini letterarie
…vibro nel disegnare sentieri sinuosi masticando le fibre patinate e lucide diapositive sottoesposte, sature di colori e ricche di dettagli, prodotto di fotogrammi di pellicole accecate dalla luce riflessa di spettacoli reali di un mondo reale…


Firmino, pag. 42  Ogni libro ha un sapore diverso
...avevo scoperto una relazione interessante, una sorta di armonia prestabilita, tra il sapore e la qualità letteraria.
Bibliotecaria, pag. 12  Ogni libro ha un sapore diverso
...hanno un sapore diverso, le copertine dei libri di viaggi...


Firmino, pag. 20  Che c’è nella libreria
...pensate: la storia del mondo in quattro parti, frammenti di filosofia, psicanalisi, linguistica, astronomia, astrologia, centinaia di fiumi, canzoni popolari, la bibbia, il Corano, la Bhagavad-Gita, il Libro dei morti... ...centinaia di insetti...
Bibliotecaria, pag. 102  Che c’è nella biblioteca
 ...“Ci sono volumi di tutte le specie”... ...dai romanzi ai saggi, dalle poesie ai racconti. Libri di architettura, medicina, storia, geografia, agraria, economia, scienza, fantascienza,ottica, musica, scultura, cucina. Tutto lo scibile umano è a tua disposizione...


Firmino, pag. 23  Grande appetito
...cominciai con gli scaffali più vicini… …ma di solito, quando riuscivo a sollevare le copertine, dritto in mezzo al libro come un trapano...
Bibliotecaria, pag. 13  Grande appetito
…agli albori della mia vita da studiosa, non appena mi rendevo conto che una tale leccornia si nascondeva tra le portate del mio pranzo, trituravo la cellulosa freneticamente…


Firmino, pag. 101  L’uomo
…non avevo dubbi che, oltre a una quantità di sadici, maniaci, psicopatici e avvelenatori, la razza dominante (gli uomini) vantasse anche esemplari dotati di animo gentile e compassionevole…
Bibliotecaria, pag. 111  L’uomo
…ma del resto, cosa ci si poteva aspettare da un animale capace di assassini, stupri, guerre, eccidi, torture, morte, violenze sui bambini? …eppure non tutti gli uomini sono cattivi…


Firmino, pag. 65  Le dediche
…odiavo soprattutto leggere, oltre le sue spalle, le dediche…
…decine di dediche come queste in ogni carico. Una cosa disgustosa.
Bibliotecaria, pag. 12-13  Le dediche
…finché scopro con le labbra il dolce sapore della prima pagina e, se sono fortunata, con la dedica: l’inchiostro di calamaio è tutt’uno con le fibre di quella carta rugosa, di quel tipo che non si usa più…


Firmino, pag. 43  Gusti letterari
...alcuni erano rilegati in pelle, le pagine bordate d’oro, ma io personalmente preferivo le brossure, soprattutto le edizioni New Directions, con le loro copertine in bianco e nero, o la severa austerità delle edizioni Scribner...
Bibliotecaria, pag. 12  Gusti letterari
 ...ma ciò che mi fa impazzire letteralmente sono i frontespizi doppi e pesanti dei romanzi dell’Ottocento: l’odore, quello della polvere e della muffa; il colore viola, o blu, o marrone, sbiadito dall’età.


Firmino, pag. 21  Amore per i libri
…tuttavia il concetto di dipendenza non è adeguato, né abbastanza profondo, per descrivere questo tipo di fame, che io chiamerei piuttosto amore…
…agli albori, forse, persino perverso, non corrisposto di sicuro, ma comunque amore. Così ebbe inizio l’agglutinata passione che ha dominato la mia vita…
Bibliotecaria, pag. 110-111  Amore per i libri
…Marta, tu hai sbagliato (all’inizio, a distruggere i libri), anche se l’hai fatto in nome dell’amore… …sei innamorata dei libri, e l’amore ti ha fatto perdere la testa…


Firmino pag. 102-103  Firmino esce dalla sua libreria e va in strada
...dopo essermi fatta strada pian piano sotto le macchine parcheggiate, correndo da una all’altra per tutta Tramont Street, le gambe e le parti superiori e inferiori del corpo erano diventate nere e impiastricciate di pietrisco e olio. Mi pulii come meglio potei, e poi mi infilai furtivo sotto dei cespugli...
Bibliotecaria, pag. 75-76-77  Marta esce dalla sua libreria e va in strada
...l’asfalto era impregnato di liquami che colavano dal cassonetto, e notai con orrore che avevo tutto il corpo ricoperto da quella sostanza terrificante...
...lo spirito di sopravvivenza comandò alle zampette di portarmi lontano dal pericolo della strada, e mi nascosi dietro una scatola di formaggini schiacciata...
...il liquame appiccicoso diminuiva le capacità deambulatorie...


Firmino, pag. 146  Il mondo esterno
...il mondo che credevo mi fosse familiare, buio, misterioso, intessuto di ombre, perfino romantico benché pieno di pericoli, si era ridimensionato in modo spaventoso. Una foschia densa l’aveva privato di colore. I profili in lontananza avevano perduto la loro profondità, appiattiti in riquadri opachi, grigi e marroni. Edifici lasciati all’abbandono, finestre ricoperte di assi di legno, canali di scolo intasati di immondizia, facce grigie, smunte. Tutto era avvizzito e triste, orribile...
Bibliotecaria, pag. 72-73-76  Il mondo esterno
...la cappa venefica veleggiava a mezz’aria, incupendo di grigio il cielo che cercava spazio tra enormi alveari di cemento, altissimi, scuriti dallo smog...
...il sole era nascosto dai palazzoni di cemento; la luce che filtrava attraverso la nuvola venefica era quasi senza colori...
...la verità era ce l’amato Mondo Esterno aveva perso le maiuscole. Era sicuramente esterno, ma non meritava il titolo di mondo.


Firmino, pag. 17  Il mondo reale
…non ho potuto girare granché il mondo cosiddetto “reale”, ma con la testa ho viaggiato moltissimo, spingendomi con il pensiero ovunque…
Bibliotecaria, pag. 71  Il mondo reale
…quindi rischiare la vita per conoscere il Mondo esterno… …poter finalmente comprendere tutti i segreti nascosti dietro la prigione di vetro e di alluminio anodizzato che era la finestra del soggiorno…


Firmino, pag. 17  Firmino fantastica e viaggia con i libri
Il sapore di ciascuna pagina, frase e infine parola, portava con sé e suscitava nella mente un insieme di immagini e rappresentazioni
Bibliotecaria, pag. 64  Marta fantastica e viaggia con i libri
Almeno, i miei libri sapevano proiettarmi oltre gli infissi di quel muro del soggiorno, guidando la mente in straordinari viaggi di fantasia.


Firmino, pag. 8-9  La madre di Firmino inseguita da umani che la vogliono uccidere
L’avevano quasi presa, quella volta – cinque marinai in divisa, che pestavano i piedi, sferravano calci e gridavano come pazzi: Era sfuggita zigzagando a destra e a manca...
...quando una scarpa nera le aveva assestato un colpo nelle costole...
Come era riuscita a scappare, allora? Nel modo in cui noi riusciamo di solito a scappare. Per puro miracolo: l’oscurità, la pioggia, una fessura nella porta, un passo falso dell’inseguitore...
...aveva chiuso gli occhi per scacciare il dolore sul fianco, e si era concentrata piuttosto sul tepore delizioso dello scantinato...
Forse aveva dormito. Sì, di certo aveva dormito. E, al risveglio, si era sentita ristorata.
Bibliotecaria, pag. 18-19-20-21  Marta, inseguita dalla mano assassina di un umano che la vuole uccidere
Il tempo sembrò fermarsi, cristallizzato. L’immagine del mostruoso assassino si congelò per un istante, finché il pollicione scattò in avanti come una molla che si spezza. Ma l’assassino ebbe un attimo di indecisione, forse temendo di sbagliare il colpo, e fu la salvezza...
...un dolore lancinante all’ala destra mi fece capire che ero stata ferita...
...dovevo solo cercare di evitare i colpi, sperando di far perdere la pazienza all’omaccione con rapidi salti casuali. Ora a destra! Ancora a destra! A sinistra e di nuovo a destra!...
...Ci vollero un paio di minuti prima che mi rendessi conto che il sottile confine tra la vita finita e la vita eterna era il rivestimento del materasso. C’era un buco, forse l’unico buco in tutto il tessuto del letto, e io, col muso all’aria e con i pensieri rivolti alla solennità del momento, non lo avevo notato...
...gli occhi sospesero la funzione esploratrice e finalmente collassai in un profondo sonno ristoratore...


Firmino, pag. 39  Firmino è attirato dalla sorella
...un tentativo di istigazione perpetrato dal didietro peloso di Luweena...
...lei si ostinava per giunta a tenere la coda alzata, in modo che mi eccitava... impudente e provocante... il suo fondoschiena occupava tutto il mio campo visivo, invadendo la mia coscienza e impedendomi di pensare ad altro...
Bibliotecaria, pag. 35   Marta è attirata dalle sorelle
...erano proprio le mie sorelle e le amichette ad attrarmi, con i loro corpi sinuosi, le antenne impertinenti, le zampette voluttuose, i culetti vibranti...


Firmino, pag. 39  Firmino immagina di stuprare la sorella
Sentivo l’inguine trascinarmi in avanti. Immaginai di balzarle addosso da dietro e affondare gli incisivi nel pelo del collo mentra lei piegava la lunga schiena muscolosa, levava il sedere in aria e, in uno squittio di piacere, in deliquio, mi si concedeva. Fu orribile.
Bibliotecaria, pag. 55  Marta immagina il padre che la stupra
immaginai con orrore la stretta delle zampe di mio padre mentre mi abbrancava, e il suo membro che violentava il mio intimo… scossi la testa per scacciare quel pensiero orripilante…


Firmino, pag. 48  Nel bagno
...cominciai con l’esplorare il bordo di una conca ovale riempita per metà d’acqua...
...da lì potei raggiungere con un balzo l’altare che si rivelò un’altra conca, ma vuota stavolta e con un buco bordato d’argento...
Bibliotecaria, pag. 25-28  Nel bagno
...mi gettai in una rocambolesca cavalcata che si concluse davanti alla parete corta della vasca da bagno. Non fu difficile arrampicarmi fin sopra il bordo...
…davanti a me si ergeva un muretto di separazione, come si usa nei bagni moderni. Da quella posizione, con le mie dimensioni, la dannata muraglia cinese non permetteva la visuale se non verso la zona da me già pattugliata...


Firmino, pag. 95  Firmino si salva  dall’avvelenamento dell’uomo
Dormii a lungo. E quando mi svegliai non ero in paradiso, a meno che il paradiso non sia un posto polveroso tra due travi di legno. Mi sentivo ancora debole, ma non succhiavo più  sangue dalle gengive. Avevo una terribile sete e una fame da lupi. La luce, che dal piano di sotto, dilagava verso l’alto lungo il bordo della Mongolfiera era pervasa di granelli di polvere danzanti
Bibliotecaria pag. 34  Marta si salva dalla furia assassina dell’uomo
Rimasi fortemente delusa nello scoprire che la morte altro non era che un’esplosione e un lungo precipitare tra nuvole di cotone. Ci vollero un paio di minuti buoni prima che mi rendessi conto che il sottile confine tra la vita finita e quella eterna era il rivestimento del materasso. Aprii gli occhi con questo pensiero nella mente… la luce filtrava dalle cuciture. Le lame argentee contribuivano a rendere ancora più tetro quello scenario e facevano risaltare la vera padrona di quel mondo: la polvere. L’aria era irrespirabile, il calore era insopportabile. Feci forza sulle zampe e mi sollevai, barcollante. A muoverla, l’ala mi faceva ancora male…


Firmino, pag. 78  Uomini assassini
…il resto del libro era tutt’una descrizione dettagliata delle loro morti raccapriccianti per mano di quella specie crudele (gli uomini)…
Bibliotecaria, pag. 123  Uomini assassini
…cadeva in quei giorni il sessantesimo anniversario della scoperta del potere venefico del DDT, tre sole lettere che bastavano a evocare morte e distruzione, tre lettere che, inoltre sono il simbolo della balordaggine dell’uomo…
…da quel giorno miliardi di esseri viventi furono ammazzati da quella polvere maledetta, migliaia di colonie furono completamente sterminate, riducendo drasticamente il numero degli insetti e rischiando di cancellare la nostra specie.


Firmino, pag. 67  Una dura espressione cinematografica del libraio
…gli occhi rotondi si trasformarono in due fessure, la piccola bocca a portafoglio si appiattiva sino a ridursi a una feritoia, in un’espressione dura. Era coma ritrovarsi, all’improvviso, a guardare un altro film…
Bibliotecaria, pag. 19  Una dura espressione cinematografica del proprietario della libreria
….aveva le sopracciglia calate sulle palpebre, i solchi che creavano quelle saracinesche di pelle forgiavano in orribili scimitarre assetate di sangue le pupille fiammeggianti di rabbia. Accidenti, manco fossi il mostro di Alien.


Firmino, pag. 95  Desiderio di vendetta di Firmino verso il libraio che sta leggendo
Guardai giù. Lui se ne stava seduto alla scrivania a leggere il giornale come se nulla fosse. Osservando la sua zucca pelata, non ebbi difficoltà a indovinare quali sinistre protuberanze nascondesse con astuzia sotto quella corona di capelli ricci da monaco.
Avrei potuto benissimo staccare la lampada dal punto luce e farla schiantare sul suo cranio scoperto…
…con Penbroke Books sulla via dell’oblio e il suo proprietario rivelatosi un omicida, nelle cui tempie si celava il marchio di Caino, era arrivato il momento di organizzarsi.
Bibliotecaria, pag. 28–29  Desiderio di vendetta di Marta verso il Leggilibri che sta leggendo
Aguzzai la vista tra i petali rosa senza profumo. Finalmente lo vidi: il mammifero era seduto sul gabinetto, nudo come un verme… Ma più che per la sua viscida figura, il senso di ribrezzo che invase il mio stomaco fu provocato dalla vista di quel povero ostaggio tremante che trattenuto da mani sudate: un libro… strizzai gli occhi per leggere quale povero diavolo stesse subendo quella orribile tortura, e per sua disgrazia capii che si trattava di Sostiene Pereira. Ah, il bastardo schifoso voleva controllare anche i mass media. …si gettarono in picchiata da alta quota, colpendo in triplice sequenza la testa calva del sudicio maiale.


Firmino, pag. 97-98  Scrivere per contattare il libraio
…così non abbandonai per nulla l’idea di dialogare con gli umani…
…quando infine afferrai che si trattava di una macchina utilizzata per mettere le parole sulla carta, questa scoperta mi eccitò immensamente… mi vidi disseminare tutt’attorno al negozio appunti dattiloscritti, arguti, perché Norman li trovasse… fantasticavo che, una volta trovati, si grattasse il capo e mi lasciasse dei brevi messaggi in risposta.
Bibliotecaria, pag. 137  Scrivere per contattare il Leggilibri
…(scrivere) un libro che racconti la storia di una tarma…
…un libro che una notte, di nascosto, poseremo sulla scrivania di un rispettato rappresentante dell’umanità, nella speranza di convincerlo che noi insetti non siamo esseri schifosi senza cervello… ma creature pensanti, evolute, e anche pericolose.


Firmino, pag. 9  La madre di Firmino, e quindi lui stesso, entra nella libreria
Perché intorno a lei, ovunque volgesse lo sguardo, c’erano libri. Dal pavimento al soffitto, su ogni parete come su entrambi i lati di un tramezzo che, non più alto di un banco, attraversava la stanza, c’erano scaffali di legno non verniciato stipati di file di libri fino a scoppiare…
Bibliotecaria, pag. 103  Marta entra nella Biblioteca
L’immagine che si materializzò dinanzi al mio sguardo mi bloccò il cuore. Centinaia, migliaia, milioni di libri ordinati in lunghi scaffali di legno occupavano le pareti immense di un salone enorme.


Firmino, pag. 20-25  Luminosa libreria chiusa al pubblico
E’ inutile dire che l’arrivo di quella carta fresca, su cui nessuno aveva mai fatto cacca e pipì, non giovò a placare il mio appetito, e dovetti far piazza pulita di interi capitoli prima di riuscire a reggermi sulle quattro zampe e, passi incerti, avventurarmi fuori dal nostro angolo buio verso quella baluginante immensità...
......poiché non osavo avventurarmi in quella baluginante vastità nelle ore in cui il negozio era aperto al pubblico...
Bibliotecaria, pag. 102-103  Luminosa biblioteca chiusa al pubblico
La risposta fu un’esplosione di luce accecante: Cecilia aveva spinto un tappo di legno alla sommità del cunicolo, e il suo profilo in controluce mi invitava a superare l’ostacolo luminoso che mi separava dall’esterno. raggiunsi il forellino combattendo contro il flusso abbacinante, e attesi qualche istante per dare tempo agli occhi di abituarsi al bagliore....
...L’immagine che si materializzò dinanzi al mio sguardo mi bloccò il cuore. centinaia, migliaia, milioni di libri ordinati in lunghi scaffali di legno occupavano le pareti immense di un salone enorme...
…doveva essere passato l’orario di chiusura da poco, visto che gli unici umani che incontrammo erano sicuramente gli impiegati…


Firmino, pag. 97  Il cane
Al mondo esistono due tipi di animali, quelli con il dono della parola e quelli senza. Gli animali con il dono della parola, a loro volta, rientrano in due categorie, i parlatori e gli ascoltatori. Questi ultimi sono in gran parte cani. Ora, i cani. Essendo oltremodo stupidi, vivono la loro afasia con una sorte di gioia servile, che manifestano scodinzolando.
Bibliotecaria, pag. 58-59  Il cane
…un fischio lungo e prolungato. Era il richiamo del Leggilibri che cercava il fidato quattrozampe. era indecisa (la zampa del cane) se continuare l’opera distruttiva o riunirsi alle altre tre zampe per correre al richiamo del padrone. L’innata, santissima natura servile dei cani mi salvò la vita…
…abulica come quel botolo stravaccato sotto il letto del padrone, al massimo sonnecchiante in cucina alla ricerca di un boccone.


Firmino, pag. 76  Copertina del libro di fantascienza
La copertina rappresentava, su uno sfondo giallo canarino, la città di New York in fiamme, sulla cui sagoma infuocata incombeva, avvolto nel fumo, un enorme ratto, più grande dell’Empire State Building, gli occhi rossi e le zanne che grondavano sangue.
Bibliotecaria, pag. 118  Copertina del lasciapassare
I piccoli quadrati di cartone avevano stampati da un lato la riproduzione del vessillo dell’Alleanza, una bandiera triangolare verde con al centro l’immagine stilizzata di un coleottero con il corpo di un lombrico; dall’altro, un simbolo che mi fece agghiacciare le ali: un fungo atomico che si innalzava dal Vesuvio, come fosse il pennacchio di fumo delle cartoline.


Firmino, pag. 77  Insetti guerrieri clonati
Per fortuna, queste creature superiori simili a lumaconi possedevano anche tecniche avanzate di trasformazione morfologica del protoplasma… trasformati in modo che avessero le fattezze della specie dominante sulla Terra.
Bibliotecaria, pag. 122  Insetti guerrieri clonati
Ma quel millepiedi… e se gli viene da starnutire? “Non è assolutamente possibile,: Fase Finale è stato plasmato dagli scienziati del Gruppo Biogenetico. E’ un clone generato in provetta.


Firmino, pag. 79  Il destino della Terra e i vincitori
…ci misero un po’ di anni per arrivare alla Terra… ma quando la raggiunsero la ridussero a una palla di fuoco… gli umani erano tutti morti, insieme con i grandi carnivori, mentre sulla superficie incenerita del pianeta distrutto, dominava incontrastato il ratto norvegese…
Bibliotecaria, pag. 73 Il destino della Terra e i vincitori
…oggi, moltissimi ordigni nucleari sono sepolti nel sottosuolo di tutte le città del mondo, pronti per esplodere.
…quel giorno noi insetti attaccheremo il cemento e l’asfalto fino a ridurlo in polvere…
… gli esseri umani, proprio perché non sono capaci di guardare oltre il proprio naso, sono destinati a scomparire dalla faccia della Terra, sostituiti da coloro che considerano la feccia della natura: gli insetti.


Firmino, pag. 21  Più volte l’Io narrante (Firmino) si rivolge al lettore che immagina divertirsi alle sue spalle
Ridacchiate?
Bibliotecaria, pag. 18  Più volte l’Io narrante (Marta) si rivolge al lettore che immagina divertirsi alle sue spalle
Smettila di ridere!