La Notte, il critico Morandini
ricorda gli anni con Nutrizio

L’articolo del critico cinematografico Morando Morandini pubblicato da www.lombardiaspettacolo.com, il sito curato dall’Agis Lombardia

Le stellette del cinema

Negli Anni '50, mezzo secolo fa, un esercente - un amico/nemico che conosceva la mia antipatia per la vita militare, andava in giro a dire che avevo militarizzato il cinema, mettendogli le stellette. La Notte, quotidiano del pomeriggio di centro-destra, arrivò in edicola il 7 dicembre 1952. Fu il primo quotidiano italiano ad avere un'organica pagina degli spettacoli e il primo a classificare i film in programmazione con le stellette (+) del giudizio critico, da una a quattro, in una rubrica intitolata "Dove andiamo stasera?" che più tardi divenne una pagina intera separata da quella degli Spettacoli. Nel frattempo le stellette erano diventate cinque, erano stati aggiunti i pallini (?) del successo di pubblico, pure da uno a cinque, i riassuntini della trama, talvolta spiritosi, preceduti dal nome del regista, dei due o tre attori principali e il genere. La Notte fu anche il primo quotidiano metropolitano che pubblicò nei cosiddetti "tamburini" di "Dove andiamo stasera?", l'indirizzo della sala col numero di telefono e i tram che passavano nei paraggi. L'idea era stata di Nino Nutrizio, direttore della Notte e, tra i tanti che ho avuto prima e dopo, è il direttore dal quale ho più imparato come giornalista. Fui io, assunto come redattore unico degli spettacoli, a suggerirgli le stellette: insufficiente (+), discreto (++), buono (+++), ottimo (++++). All'inizio avevo a disposizione tre illustri critici: Enzo Biagi (cinema), Eugenio Ferdinando Calmieri (teatro, il mio maestro come critico), Alceo Toni (musica). Nell'agosto 1953 Biagi, molto occupato come direttore di Epoca, mi cedette il posto e divenni titolare. Nel settembre 1953 esce Il ritorno di Don Camillo di Duvivier. Lo recensisco con rispetto e gli do due stellette. Pochi giorni dopo Nutrizio mi chiama. Ha appena ricevuto una telefonata di Rizzoli, il vecchio Angelo Rizzoli, suo amico, che si lamenta: "Ma come! Sta incassando più del primo, campione assoluto di incassi, e gli avete dato soltanto due stellette!" Nutrizio mi domanda: "Che cosa facciamo?" (Quale direttore oggi si comporterebbe così? Altri tempi). Non sono mai stato un tipo dalle reazioni veloci, ma in quell'occasione lo fui: gli proposi di mettere i pallini per il successo di pubblico. Proposta accettata. Quando fu varata la novità dei pallini Il Ritorno di Don Camillo ebbe due stellette e cinque pallini. (sul Dizionario dei film ne ha due e ½, ma sulla Notte non avevo i "mezzi"). Intanto, però, La Notte cresceva in copie vendute e in prestigio. Cresceva anche il numero dei redattori degli spettacoli. Purtroppo non ho registrato la data precisa, ma capitò tra la fine del '53 e il '54. Agli esercenti milanesi, ma forse anche ai distributori e ai produttori, la novità delle stellette, poi adottata da molti altri giornali, anche più importanti della Notte, risultava indigesta. Reagirono con una messa al bando: fu dato ordine alle casse dei cinema milanesi di non ritenere valida la mia tessera Agis. La reazione di Nutrizio fu immediata: fece pubblicare ogni giorno un piccolo inserto in neretto incorniciato che diceva: "La Notte è l'unico giornale in Italia che paga per andare al cinema". O pressappoco, non l'ho schedato nel mio archivio. Non ricordo per quante settimane e mesi durò quel bando. So, però, che, come le sanzioni negli anni Trenta, in pratica e a poco a poco, non fu rispettato più di tanto. Oramai i direttori di sala e le cassiere gentili mi conoscevano. Così passavo senza pagare il biglietto.

Morando Morandini