Cotognata e consecutio

La maestra Russo della Vanvitelli, strepitosa donna dai capelli rossi, un giorno in quinta elementare ci spiegò l'uso e il significato delle congiunzioni e il conseguente utilizzo delle forme verbali. Era una specie di lezione sulla consecutio temporum ma a quel tempo avevamo i pantaloni corti e il Sannazaro era fortunatamente soltanto una scuola più grande e più lontana. Però la consecutio la capimmo bene, perché la maestra fece un esempio semplice e chiaro per la congiunzione mentre: mentre la maestra spiega (indicativo presente) noi scriviamo (indicativo presente). Perché mentre è una congiunzione con valore temporale e indica la contemporaneità di due o più azioni. E così mentre la maestra Russo spiegava (imperfetto indicativo) noi le guardavamo le gambe perfette (imperfetto indicativo). Perché alla Vanvitelli venivano i lazzari del Vomero, gli scugnizzi del Petraio e della Santarella, quelli che di mattina venivano a scuola attirati dalla merenda pane e cotognata (pessima) e di pomeriggio erano garzoni di salumeria, come il nostro amico Esposito Carmine al quale regalavamo la cotognata che non ci piaceva e ci facevamo pure bella figura.
Abbiamo ricordato le gambe della maestra, la cotognata e il nostro amico salumiere il giorno 8 maggio, quando Buongiorno Regione ha fatto la quotidiana rassegna stampa e ha mostrato il titolo del Roma (direttore editoriale Antonio Sasso, direttore responsabile Pasquale Clemente, vice direttore Roberto Paolo): Pianura, condanne per due secoli, e il catenaccio Carcere a vita per i killer che furono intercettati mentre uccisero Aversano.
E ripensiamo alla cotognata, alla fanciullezza e ai primi segnali ormonali, e a quello che avrebbe detto del catenaccio Carmine, il nostro amico garzone.

Masino Pavese

8 maggio. L'apertura di prima del Roma