Al Tgr il caos
su Pomigliano

NEL GELO DEL piazzale del Giambattista Vico, lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, alle 7,30 del sette marzo il cronista del tg campano Gilly Castellano intervista Massimo Brancato, Giovanni Sgambati e Giuseppe Terracciano. I sindacalisti della Fiom Cgil, della Uilm e della Fim Cisl, commentano le prime assunzioni (otto amministrativi: cinque uomini e tre

donne) della nuova società, la Fabbrica Pomigliano Italia, costituita per produrre la Panda.
Nonostante le assicurazioni dell’amministratore Sergio Marchionne, gli operai di Pomigliano vivono tempi difficili: non si sa quanti saranno riassunti quando il lavoro riprenderà a pieno regime; non si sa quanti rimarranno con la vecchia società


Sergio Marchionne e Massimo Milone

e quanti passeranno alla nuova, né se qualcuno sarà lasciato a casa; intanto Pomigliano ha perso il marchio Alfa Romeo che sarà più agevolmente venduto ai tedeschi della Wolkswagen.
È una situazione complicata e pesante, hanno pensato a via Marconi, e merita uno sforzo giornalistico doppio. Così accanto alla cronaca, Castellano prepara una schedina da un minuto sui passaggi cruciali dal 2008 al 2010 ricordati attraverso i filmati del tgr. È un blob intitolato ‘La passione di Pomigliano’ che il cronista presenta nel collegamento delle 7,30 con la trasmissione ‘Buongiorno Regione’. La scheda viene riproposta identica nel tg delle 14, condotto da Enzo Calise, ma i filmati decontestualizzati e mandati in onda senza che una voce o una scritta spieghino le immagini che scorrono diventano poco comprensibili anche per un telespettatore informato.
Fin qui comunque niente di grave. Un servizio sbagliato può capitare, ma è dopo la messa in onda del blob che viene fuori l’attenzione alta e costante del servizio pubblico nei confronti del telespettatore che fa della squadra guidata


Gabriella Fancelli e Rino Genovese

da Massimo Milone una punta dell’informazione campana.
Dal momento che la schedina non funziona, viene deciso di mandare in onda nell’edizione delle 19,30 soltanto il servizio sulle otto assunzioni; ovviamente invece si scambiano le cassette e i telespettatori si beccano ancora la schedina oscura. Terminato il servizio, il conduttore Rino

Genovese non chiede scusa, non chiarisce cosa è successo e imperturbabile va avanti, con la superficialità e l’arroganza radicate in giornalisti convinti di non dover dare spiegazioni al cittadino spettatore.
Qualcuno, non si sa bene chi (quel giorno la responsabile di line è il vice redattore capo Gabriella Fancelli), decide che la notizia delle prime assunzioni deve in ogni caso essere data. Così dopo l’ampio blocco dei servizi del lunedì sul Napoli, sul calcio minore e su tutti gli altri sport, irrompono, senza presentazioni né commenti, anche gli otto assunti di Pomigliano.