Inesattezze sugli ebrei

Continuano le scivolate del Mattino sugli ebrei. Il 3 ottobre, a pagina 33 nel Girocittà curato da Maria Chiara Aulisio, c’è in taglio basso un servizio senza firma dal titolo ‘Quattro giornate’, in campo gli studenti “Così raccontiamo la memoria del passato”. L’autore (o autrice) dell’articolo scrive che il parlamentino della circoscrizione del Vomero “si trova a poca distanza dalla casa da cui i nazisti portarono via il piccolo Sergio De Simone e la sua famiglia di origine ebraica”.
Non è vero e sarebbe bastato leggere il libro scritto da Titti Marrone Meglio non sapere, edito da Laterza più di vent’anni fa, ma ristampato di recente, per evitare brutte figure.
La prima inesattezza. Sergio non fu deportato da via Morghen, dove abitava, ma dalla casa dei nonni, a Fiume, lontana da Napoli più di mille chilometri.
La seconda. A essere arrestati il 21 marzo 1944 (quando Napoli era una città libera già da quasi sei mesi) furono solo la madre Gisella Perlow (convertita al cattolicesimo poco prima di sposare Edoardo De Simone) e altri sei componenti della famiglia Perlow, di religione ebraica.
La terza. Il ramo paterno della famiglia De Simone era di religione cattolica, come lo stesso Sergio, battezzato nella parrocchia di via Morghen.

Elda Maiello
 
Maria Chiara Aulisio
Titti Marrone
Gisella Perlow