Lo scoop è di Mimmo Malfitano che il 5 settembre sulla Gazzetta dello Sport brucia la concorrenza: Diego torna a Napoli/ E stavolta per giocare. E questa, in una città piena di Diego che ora hanno una ventina d’anni, è una notiziona. Maradona vuole festeggiare a Napoli il suo cinquantesimo compleanno disputando una partita con gli antichi compagni non a Baires ma al San Paolo.
Partono immediatamente i preparativi: Salvatore Bagni, che ora di mestiere fa l’ex compagno di squadra del pibe de oro, vola in Argentina per preparare la festa. Aurelio De Laurentiis ha dato l’ok e ha preso già accordi con Sky per la trasmissione in pay per view. Il Mattino, come tutti gli altri, resta spiazzato: proprio il giornale che ha tenuto alte le tirature grazie alle imprese di Maradona a Fuorigrotta e in via Giudecca Vecchia, ex residenza della famiglia del capoclan Luigi Giuliano, ha saputo da altri la notizia. Ed è corso ai ripari. Come? Tirando fuori dal freezer Francesco Marolda, maradonologo di lungo corso dal gennaio scorso prepensionato.
Il 6 settembre Marolda ritorna in campo, con un po’ di pancetta e un pizzico di emozione. Anche per lui è un incontro tra vecchie glorie. “Dev’essere una festa. Un incontro tra vecchi amici che non si sono mai scordati di quello che hanno fatto assieme e non un’occasione per far soldi”, si è affrettato a comunicare Maradona. Ai tifosi ma soprattutto agli uomini della Finanza che vorrebbero da lui trenta milioni di tasse arretrate. Niente orecchini e Rolex da sequestrare: a scanso di distrazioni el Pibe (ma Enzo Biagi lo chiamava el pube de oro) si è fatto installare un metal detector a casa, nei boschi di Ezeiza, da utilizzare prima di uscire. Forse dietro suggerimento di Bagni che aveva dichiarato: “In passato gli hanno confiscato orologi e orecchino quando è venuto in Italia, vorrà dire che stavolta non li porterà con sé”. Il Fisco che è notoriamente permaloso ha ribattuto: “Maradona deve quei soldi a tutti gli italiani. Quindi anche al signor Bagni”. |