Perpetuata la violenza

Si dice San Gregorio Armeno e uno pensa alle statuine dei pastori che tutto l’anno nelle botteghe dei Decumani di Napoli preparano gli artigiani, a cominciare dai più noti: Giuseppe Ferrigno, scomparso l'anno scorso, e il figlio Marco. Ma non tutti sanno che San Gregorio è il patrono di Nardò, e alla figura del monaco divenuto vescovo d’Armenia è legata una delle più suggestive tradizioni religiose del Salento. Colpita da un violento terremoto il 20 febbraio 1743, Nardò fu salvata dalla mano della statua del Santo, che si erge da secoli quale protettrice della cittadina. Quella mano, si tramanda, fermò e placò il sisma. Gregorio, detto l’Illuminatore, visse intorno al 330 d.C. e di lui, morto in solitudine, si sono perse le tracce. O meglio: si sono perse le mani. La tradizione cristiana vuole che il cranio sia conservato a Napoli, nella omonima chiesa, ma le mani chissà: forse in due villaggi armeni,  la destra a Etchmiadzin, la sinistra a Sis.
Ora però sembra che una mano si sia materializzata tra i Decumani del centro storico ed abbia armato la libidine di un bottegaio di 72 anni del posto, complice un “brusco” acquazzone d’aprile a cui aveva tentato di sfuggire una signora 35enne riparandosi nel negozio. Pronta la cronacadel Roma, diretto da Antonio Sasso e Andrea Manzi, che il 9 giugno, in pieno furore iconoclastico dopo la vittoria di Luigi Cesaro alle provinciali, titola in prima Chiede riparo dalla pioggia/ Giovane stuprata da 72enne, che si attenua in cronaca in un Palpeggiò una donna che entrò nel suo negozio per la pioggia.
In prima trova ampio risalto uno stupro non avvenuto, all’interno l’episodio si ridimensiona a un più realistico palpeggio, per quanto ugualmente odioso ed esecrabile, presentato come “barbara violenza sessuale”. L’anonimo articolista lancia l’ennesimo grido d’allarme sugli abusi sulle donne: ed è agghiacciante pensare alla vittima di questo episodio, sulla quale sarebbe stata “perpetuata la violenza”. Un incubo senza fine.
Agli arresti domiciliari il bottegaio, che pare abbia tirato fuori a sua discolpa la storia della mano di Sis.

Hans Schnier
 
Giuseppe Ferrigno
Marco Ferrigno
Antonio Sasso
Andrea Manzi