L'ex palazzo del Mattino
venduto per 14.300mila €

IL 10 LUGLIO alle 12,15 nello studio del notaio romano Michele Misurale la ‘Seneca Fabbricati srl’, società controllata dal gruppo Caltagirone, ha venduto alla Chiatamone 65 srl il palazzo di sei piani che dal primo maggio 1962 fino al settembre 2018 ha ospitato la redazione del Mattino. Il prezzo, pagato prima della vendita, è stato di 14 milioni e 300mila euro mentre alla spa ‘Gabetti property solutions’, presieduta da Fabrizio Guglielmi, che ha curato la mediazione, sono

andati 316mila euro.
Le parti erano rappresentate dall’amministratore unico della Seneca Fabbricati Massimiliano Capece Minutolo del Sasso e da Francesco Busto, amministratore unico della Chiatamone 65. Nell’atto di vendita vengono ricordati i vari passaggi di proprietà del palazzo di via Chiatamone sin dal 1964 quando l’immobile venne acquisito dalla Sem - Il Mattino per

M. Capece Minutolo del Sasso

incorporazione della spa Agea, Azienda Grafica e Affini. Nella seconda metà degli anni novanta Caltagirone comprò il Mattino e la sede del giornale che doveva rimanere legata al quotidiano perché rappresentava una voce importante del bilancio. Invece il costruttore romano nel 1997 trasferì la sede sociale del Mattino da Napoli a Roma e nel dicembre 2004 separò il palazzo di via Chiatamone dal giornale per trasferirlo ad altre società da lui controllate fino ad arrivare alla ‘Seneca Fabbricati’. Operazioni, sia il trasferimento che la vendita, avvenute nel silenzio assoluto di redattori disinformati e miopi.
La prima notizia dell’acquisto del palazzo di via Chiatamone è stata data dal Corriere del Mezzogiorno il 12 luglio con un articolo di Paolo Grassi e dopo poche ore ha avuto l’imprimatur ufficiale con un servizio sul Mattino.it, che riprende pari pari il testo Cormezz, compresa l’unica inesattezza di un articolo documentato: il trasferimento della redazione del Mattino dall’Angiporto Galleria al palazzo di via Chiatamone non avvenne “nel 1955” ma la nuova sede venne inaugurata, con il direttore Giovanni Ansaldo e l’amministratore Egidio Stagno, il primo maggio del 1962. Passi il lapsus del Cormezz ma i redattori del Mattino on line, anche quando copiano, dovrebbero ricordare la storia del loro giornale.
Torniamo alla vendita. Chi sono i compratori? È una famiglia napoletana

Giovanni Ansaldo

il cui patron è Pasquale Busto, anni sessantuno imprenditore a lungo attivo nel settore della carto-tecnica, da oltre dieci presente nel settore immobiliare con Concreta, una srl che ha un capitale di quattro milioni, sede legale a via Orazio e amministratore unico il primogenito di Pasquale Vincenzo Busto di trentatré anni.
Da Concreta è gemmata la società a responsabilità limitata Chiatamone 65,

con capitale diecimila euro e amministratore il secondogenito Francesco Busto, nato nel giugno 1992. La Chiatamone 65, interamente controllata da Concreta, costituita il 3 maggio scorso e iscritta alla Camera di commercio il 6 maggio, è nata proprio per portare a termine l’operazione d’acquisto probabilmente per ottenere condizioni fiscali più favorevoli.
Resta ora da vedere quale sarà la destinazione che i Busto sceglieranno per un immobile che dista poche decine di metri dal mare, ha tre ingressi (il principale su via Chiatamone, i laterali su via Arcoleo e via Foscolo), insiste su una superficie di 1600 metri quadrati per sei piani (con l’interrato destinato ad autorimessa pertinenziale, il piano terra e l’ammezzato ad attività commerciale, il secondo, terzo e quarto a uffici) con permesso per ristrutturazione edilizia rilasciato dal Comune il 9 marzo 2018 e inizio dei lavori da comunicare entro il 9 marzo del 2020.