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Prefettura di Napoli
paludata e reticente
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CERTO, DAI FUNZIONARI di Prefettura non si può pretendere un lead stile agenzia di stampa con la regola delle cinque W rispettata e la “problematica afferente”, in perfetto burocratese, si può anche mandare giù. Ma diciamo la verità, il 25 novembre il comunicato della Prefettura di Napoli, da un anno guidata da Michele Di Bari, comunica il nulla, tra reticenza e vaghezza.
Solo a fatica, leggendo il testo, si riesce a capire di che si parla: controlli (eseguiti, peraltro, “tra giugno e luglio”, e siamo a fine novembre) in un campo rom.
La Prefettura di Napoli coordina una ‘task force’ contro gli incendi appiccati nell’ area della cosiddetta ‘Terra dei fuochi’ per smaltire rifiuti. |
Questo un cronista lo sa per il suo background, ma ricordarlo nel comunicato non guastava, anzi.
Dopo i 25 controlli a giugno e luglio “nei mesi di settembre e ottobre sono stati svolti decine di controlli”. Era troppo dire quanti, per |
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Ida Carbone e Karl Popper |
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una informazione anche quantitativa sull’attività di contrasto ai roghi? E “sono state effettuate tre denunce”. Ma per quali reati? E chi sono i denunciati? Occupanti dei campi rom? Residenti locali? Soggetti che venivano a sversare rifiuti da altri comuni? Sono particolari decisivi in una notizia e mancano del tutto nel comunicato.
Quanto agli “oltre 10 sequestri amministrativi” (potevano dirci quanti), che cosa è stato sequestrato? Automezzi non assicurati? Auto degli sversatori abusivi? E fatecelo capire!
Nel comunicato che non comunica niente dell’ufficio stampa della Prefettura di Napoli (in burocratese, Ufficio di staff - Relazioni con gli organi di stampa), diretto dal viceprefetto Ida Carbone, però la cosa più grave è la reticenza.
“In relazione alla problematica afferente l’insediamento rom di via Carrafiello”(dove si trovi via Carrafiello, cioè a Giugliano, non è mai indicato) esordisce il testo. Qual è la problematica? Il comunicato è allusivo. Il cronista deve desumere, da un linguaggio paludato e reticente, che i controlli nel campo rom vengono eseguiti perché sono proprio i rom in gran parte dei casi a smaltire su commissione i rifiuti, appiccando i roghi.
Le Procure e gli uffici stampa delle Forze dell’ordine con le loro veline nelle quali ci dicono che hanno arrestato “un soggetto”, senza dirci chi, dove, quando, e a volte anche perché, hanno contagiato anche la Prefettura? Forse. Quello che è certo è che la “società aperta” teorizzata da Karl Popper per i comunicatori istituzionali è un nemico. Per loro vale la regola “meno sapete e meglio è”. |
Aramis de Vannes |
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