I take dell'Ansa
sulla bancarotta

Bancarotta Publiepolis: arrestato presidente Cda
(ANSA) - CAGLIARI, 5 GIUGNO - Il presidente del Cda della Publiepolis, Alberto Rigotti, 64 anni, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Cagliari per bancarotta fraudolenta a seguito del fallimento della società di concessionaria della pubblicità, con un buco accertato di quasi 15 milioni di euro. Con Rigotti arrestati altri due componenti del Cda. (ANSA).
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Bancarotta Publiepolis: arrestato presidente Cda (2)
(ANSA) - CAGLIARI, 5 GIUGNO - La Guardia di Finanza di Cagliari ha arrestato anche la vice presidente di Publiepolis, Sara Cipollini, 42 anni di Legnano ma residente a Nesso (Como) e il consigliere d'amministrazione Vincenzo Maria Greco, 69 anni originario di Napoli ma residente a Roma.
Entrambi sono attualmente ai domiciliari, mentre Rigotti, originario di Trento ma residente a Corrido (Como) si trova in carcere. L'operazione della Gdf del comando provinciale di Cagliari è stata portata a termine con la collaborazione dei colleghi di Roma, Milano e Como. (ANSA).
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Bancarotta Publiepolis: denaro usato per viaggi e palestre 15 milioni di euro utilizzati per pagare creditori di Epolis
(ANSA) - CAGLIARI, 5 GIUGNO - Le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato all'arresto di Alberto Rigotti, Sara Cipollini e Vincenzo Maria Greco, sono partite nel 2011 dopo il crac di Publiepolis, la concessionaria pubblicitaria del gruppo Epolis, che pubblicava numerosi quotidiani in tutta Italia.
Nell'arco di quattro anni, dal 2007 al 2010, secondo quanto accertato dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, beni e patrimoni di Publiepolis  - per quasi 15 milioni di euro - sarebbero stati utilizzati per pagare i creditori della capogruppo Epolis. Senza rispettare la "par condicio creditorum" sarebbero stati favoriti alcuni creditori anziché altri facendo confluire il denaro con artifizi contabili e bancari e dissimulazioni documentali.
Ma non solo. Dalle indagini delle Fiamme gialle è anche emerso il comportamento tenuto da Rigotti, Cipollini e Greco che avrebbero destinato a proprio uso esclusivo automobili e ingenti somme di denaro prelevate dalle casse della società Publiepolis, utilizzando carte prepagate e bonifici. Il denaro sarebbe poi servito per le finalità più svariate con il pagamento di alberghi, viaggi, soggiorni e addirittura palestre esclusive. Un fiume di denaro utilizzato per fini personali, quindi, e per pagare i conti di Epolis, una "malagestione" come l'hanno definita gli stessi investigatori che hanno ricostruito dettagliatamente ogni singolo passaggio di denaro.
I provvedimenti di custodia cautelare eseguiti questa mattina sono stati richiesti dal sostituto procuratore di Cagliari Giangiacomo Pilia e firmati dal Giudice delle indagini preliminari Giuseppe Pintori. Gli investigatori non escludono che gli accertamenti sul crac di Publiepolis possano portare a nuovi importanti sviluppi. (ANSA).
YD3-FO 05-GIUGNO-14 12:42

Bancarotta Publiepolis: pericolo reiterazione del reato
(v. "Bancarotta Publiepolis: arrestato..." delle 12,05 circa)
(ANSA) - CAGLIARI, 5 GIU - C'è il pericolo di reiterazione del reato di bancarotta fraudolenta nelle motivazioni dell'ordinanza del gip Giuseppe Pintori, che questa mattina ha fatto finire in carcere l'imprenditore Alberto Rigotti e ai domiciliari Sara Cipollini e Vincenzo Maria Greco nell'ambito dell'inchiesta sul crac di Publiepolis, la concessionaria di pubblicità del gruppo editoriale Epolis.
Il gip, secondo quanto si è appreso, farebbe riferimento a precedenti fallimenti di altre aziende che vedono coinvolto Rigotti. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Cagliari hanno passato al setaccio le carte del fallimento di Publiepolis scoprendo false fatturazioni e documenti che sarebbero serviti per pagare i creditori "solo alcuni" di Epolis. In alcune occasioni sarebbero state consegnate ai creditori auto acquistate dall'azienda come pagamento, anche se le vetture avevano un valore superiore rispetto alla cifra richiesta dal creditore. (ANSA).
YD3-EI 05-GIUGNO-14 17:55

Indagato insieme ad altre 8 persone per il fallimento di Epolis Grauso
(ANSA) - CAGLIARI, 5 GIUGNO - Compare anche il nome di Nichi Grauso nell'ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato all'arresto di Alberto Rigotti, Sara Cipollini e àche gestiva la pubblicità per i quotidiani del gruppo Epolis. Grauso risulta indagato per bancarotta insieme a Rigotti, Cipollini, al consigliere di amministrazione Vincenzo (Francesco, ndr) Ruscigno ed altre cinque persone (Luisella Garau, Alessandro Valentino, Franco Manconi, Mauro Marciano e Giuseppe Virga) collegate a Publiepolis ed Epolis per il fallimento proprio del gruppo Epolis. Sotto i riflettori degli inquirenti è finito l'anno 2006 quando Grauso era editore del quotidiano.
Grauso e uno degli indagati non avrebbero approvato il bilancio relativo all'esercizio del 2006 "con dati non veritieri alterando il risultato finale di esercizio che avrebbe dovuto riportare una perdita di gran lunga superiore pari a 32.286.891 euro e quello risultante dal bilancio approvato per l'anno 2006 pari a 2.486.551 milioni di euro".
Avrebbe inoltre aggravato il dissesto della società fallita Epolis astenendosi dal richiedere la dichiarazione di fallimento "atteso che sin dal periodo di imposta 2006 non venivano pagate regolarmente le ritenute alla fonte ed i contributi dei lavoratori dipendenti. Il totale dei debiti al 31 dicembre del 2006 ammontava ad oltre 34 milioni di euro e le perdite reali ammontavano a circa 32 milioni di euro". (ANSA).
YD3-CT 05-GIUGNO-14 20:08

Bancarotta Publiepolis:15mln a creditori Epolis, 3 arresti / Gdf chiude cerchio su crac, in carcere presidente Cda Rigotti (di Manuel Scordo)
(ANSA) - CAGLIARI, 5 GIUGNO - Quindici milioni di euro usati per pagare i creditori di Epolis, la società che aveva fondato la catena di giornali free-press in tutta Italia. Un fiume di denaro fatto passare per conti correnti e carte prepagate anche per viaggi e per palestre esclusive. Sono solo alcuni degli elementi scoperti dagli uomini della Guardia di finanza di Cagliari indagando sul fallimento di Publiepolis, la concessionaria e intermediaria di servizi pubblicitari per il gruppo Epolis, che questa mattina hanno arrestato per bancarotta fraudolenta l'imprenditore Alberto Rigotti, 64 anni di Trento ma residente a Corrido (Como), presidente del Cda di Publiepolis, la vicepresidente Sara Cipollini, 42 anni di Legnano (Milano), e Vincenzo Maria Greco, 69 anni originario di Napoli e residente a Roma, consigliere della stessa società.
Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme gialle sono partite dopo il fallimento di Publiepolis nel 2011 e si sono concentrate sugli anni che vanno dal 2007 al 2010. Gli specialisti hanno passato al microscopio tutta la documentazione sul fallimento della società di pubblicità, ma anche su quello della stessa Epolis - nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Giuseppe Pintori figura anche il nome di Nichi Grauso, creatore dei giornali free press ed indagato insieme a Rigotti, Cipollini e altre sei persone per bancarotta - per ricostruire i passaggi di denaro. Un lavoro minuzioso che ha portato a galla quella che è stata definita come "malagestione". Secondo quanto emerso dalle indagini, dal 2007 al 2010 i tre arrestati - Cipollini e Greco ai domiciliari - avrebbero utilizzato beni e patrimoni della società di pubblicità per pagare i creditori di Epolis, ma avrebbero saldato solo alcuni di loro, danneggiandone altri. Complessivamente per questo scopo - con diverse operazioni contabili e bancarie, false fatturazioni e dissimulazioni documentali - sarebbero stati utilizzati beni e patrimoni per 15 milioni di euro. Ma non solo. Le Fiamme gialle hanno anche scoperto che i tre avrebbero utilizzato il denaro per viaggi, alberghi e palestre esclusive. I provvedimenti restrittivi sono stati richiesti perché ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato.
Alberto Rigotti, Vincenzo Greco, Carlo Momigliano, Alessandro Valentino, Fabrizio Masini, Francesco Ruscigno, Sara Cipollini, ma anche lo stesso fondatore del gruppo Epolis, Nichi Grauso, sono già indagati per il fallimento di Epolis. Mentre i nomi di Rigotti, Ruscigno, Cipollini, Greco, Momigliano e Claudio Noziglia sono finiti nel registro anche per gli omessi versamenti delle ritenute previdenziali dei dipendenti relativi agli anni 2007 e 2008. Rigotti, inoltre, è coinvolto nei fallimenti di altre aziende. (ANSA).
YD3-CT 05-GIUGNO-14 21:04