Con Agnes, Blasi, D'Agostino,
Elia parte la scuola di Salerno

HA RADICI PROFONDE e obiettivi ambiziosi la scuola di giornalismo dell’università di Salerno che verrà presentata il 16 novembre nell’aula magna del campus di Fisciano. Con il rettore Raimondo Pasquino ci saranno il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, l’assessore campano alla Ricerca scientifica Teresa Armato

e il direttore della scuola Biagio Agnes: una squadra monocolore, il colore della Margherita, con fiori provenienti dai vivaii di Nusco, come i demitiani doc Pasquino, ingegnere edile al secondo mandato da rettore, e Agnes, irpino di Serino, settantotto


Teresa Armato, Paolo Gentiloni e Raimondo Pasquino

anni compiuti a luglio, dal 1982 al ’90 direttore generale della Rai. A completare il team 'scudocrociato' c’è un terzo demitiano, il salernitano Giuseppe Blasi, dal 1989 al 2003 capo dei servizi giornalistici della Rai di Fuorigrotta, che ha l’incarico di coordinatore dei corsi. Al battesimo del 16 novembre non mancherà l’incenso: sono annunciate le presenze del vescovo di Salerno, Gerardo Pierro, e di Crescenzio Sepe, cardinale di Napoli, la cui curia è storicamente abituata a seguire da vicino il mondo dell’informazione. Basti ricordare che nello scorso febbraio l’allora cardinale Giordano ha premiato con un busto di San Gennaro, opera dello scultore Lello Esposito, il dominus del corso di giornalismo del Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro e gli studenti del primo biennio che non avevano neanche discusso la tesi del master.
Esaurita la parte dedicata alla parata del battesimo e alla casacca politica dell’iniziativa, arriviamo alla scuola, che nasce dal corso di laurea di Scienze della comunicazione, aggregato alla facoltà di Lettere. “Il corso l’abbiamo fondato nel ’90 Aldo Trione e io; – ricorda Annibale Elia,


Giuseppe Blasi, Lello Esposito e Michele Giordano

ordinario di Applicazioni informatiche per il web e direttore del dipartimento di Scienze della comunicazione – è stata la prima esperienza in Italia, che si è poi sviluppata lungo una dorsale minore: Salerno, Siena, Torino. Tre le

stelle polari: linguistica (Emilio D’Agostino e io siamo stati allievi di Tullio De Mauro), economia e informatica, con due indirizzi per la laurea quinquennale, che escludevano per scelta il giornalismo: comunicazione d’impresa e comunicazioni di massa. Siamo arrivati a un picco di 500 iscrizioni programmate. Ci è sembrato più saggio ridimensionarci: oggi, con oltre quaranta docenti, siamo a duecento iscritti, con una media di settanta studenti per il biennio specialistico. Il risultato è che siamo una fabbrica di occupati: dei laureati della quinquennale sappiamo che al 2002 l’ottanta per cento aveva trovato lavoro”.
L’idea della scuola di giornalismo è di Emilio D’Agostino, ordinario di Linguistica generale, che nel 2002 comincia a lavorarci: prende contatto con l’Ordine nazionale, a Salerno ci sono le prime lezioni di giornalisti: Massimo Bucchi, Giuseppe Jacobini, Giancarlo Santalmassi, Piero Marrazzo, Andrea Manzi, Titti Marrone. Ora la partenza con uno staff di rilievo: direttore professionale (e responsabile) è Agnes,

supportato da un comitato scientifico di cui fanno parte Tullio De Mauro e Piero Ottone. Il comitato direttivo è guidato da Emilio D’Agostino, con la preside della facoltà di Lettere Maria Galante e Annibale Elia; i corsi sono


Andrea Manzi, Piero Marrazzo e Titti Marrone

coordinati da Blasi. La selezione dei venticinque studenti ammessi al corso è stata affidata a una commissione formata da Dora Landi, ordinaria di Glottologia, Marcello Frixione, ordinario di Logica, Paolo Montesperelli, ordinario di Metodologia, Gianni Ambrosino, consigliere dell'Ordine nazionale e Ermanno Corsi, pensionato Rai e presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania. La scuola avrà un bilancio annuale di 250mila euro, ma ha richiesto investimenti per 400mila euro; gli studenti pagheranno in tre rate cinquemila euro l’anno, mille in meno che al Suor Orsola.
I corsi andranno a regime ai primi di dicembre e prevedono la frequenza obbligatoria per cinque giorni dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 17,30; gli studenti da novembre a luglio avranno davanti seicento ore di pratica e quattrocento di lezioni. La mattina lavoreranno come in una redazione seguiti da tutor, nel pomeriggio ci sarà la parte didattica. Tre i media sui quali si ragiona; il primo più concreto, gli altri due tutti da definire: un settimanale (ma la cadenza sembra troppa ambiziosa), con la testata ‘Il giornalista’, formato Repubblica stampato a Fuorni nella tipografia dei


Mimmo Liguoro e Marco Pellegrini

Boccia, utilizzata dal quotidiano romano; un tg da mandare in onda per ora sulla rete televisiva dell’università, che poi dovrebbe passare su Emily tv; un giornale radio per il quale sarebbe in via di acquisizione una frequenza.
Per la squadra dei tutor, ancora da completare, la strada scelta da Salerno è diversa da Napoli:

al Suor Orsola i tutor sono cinque giovani giornalisti quasi tutti con un’esperienza modesta, al campus di Fisciano sono stati contattati professionisti di lungo corso: con Blasi, dovrebbero lavorare l’ex capo cronista del Mattino Marco Pellegrini e altri due uomini Rai in pensione da quest’estate: l’ex conduttore del Tg3 Mimmo Liguoro e l’ex direttore di Rainews24 Roberto Morrione.