Cisse, il gip decide
sul rinvio a giudizio

A DISTANZA DI oltre tre anni dall’omicidio di Mohamed Khaira Cisse i magistrati non hanno ancora deciso sul rinvio a giudizio del carabiniere Antonio Cerqua che ha sparato i due colpi mortali e ferito di rimbalzo il suo collega Francesco Iacolare. Con Iacolare e con i sanitari del 118, Cerqua avrebbe dovuto accompagnare in ospedale Cisse, vittima di una grave crisi depressiva, che da giorni gli faceva rifiutare il cibo.
Dopo la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Luigi Santulli, contrastata dal gip Giuseppe Ciampa, prima con la richiesta di una proroga delle indagini e poi con l’ordine al pm di formulare il capo di imputazione nei confronti del carabiniere, la decisione spetta ora al giudice per le indagini

preliminari Francesco Todisco; l’udienza è fissata per il 29 novembre. Nell’udienza del 2 ottobre Todisco ha respinto la richiesta di costituzione di parte civile presentata per Legambiente dall’avvocato Armando Grassitelli; è stata invece accolta la costituzione di


Kadiatou Cisse, Antimo D'Alterio e Luigi Santulli

Kadiatou Cisse, sorella di Mohamed Khaira, assistita dall’avvocato Mario Fortunato. La difesa di Cerqua, affidata ai legali Antimo D’Alterio e Luigi Tuccillo, ha chiesto un’integrazione della perizia balistica. Una scelta inevitabile dopo che il giudice Ciampa ha bocciato la perizia commissionata dal pm Santulli. “L’indagine effettuata dal consulente del p.m. – scrive Ciampa – appare frettolosa, superficiale e poco chiara sia nel metodo che nelle conclusioni. Essa è stata efficacemente confutata dalla consulenza allegata dall’opponente (Kadiatou Cisse, ndr)”.
Il 29 novembre il gip Todisco comunicherà se ammette il giudizio abbreviato chiesto dai legali del carabiniere, subordinato a una ulteriore perizia sulla traiettoria del proiettile. Se la richiesta viene respinta, la difesa di Cerqua può chiedere il rito abbreviato o affidarsi alla decisione del giudice, che ha davanti due strade: l’archiviazione o il rinvio a giudizio.