Lo zampino del Cavaliere nella free-press
giovedì 13 settembre 2007
E-Polis passa da Grauso ad imprenditori vicini a Berlusconi. Rigotti nuovo azionista di maggioranza. Nel Cda anche Marcello Dell’Utri. Un gruppo che per la sua distribuzione capillare fa gola a Forza Italia
E così gli azzurri del Cavaliere mettono le mani anche sulla cosiddetta free press. Dopo i telegiornali nazionali, la radio, le televisioni, il quotidiano “il Giornale”, “Panorama”, una moltitudine di periodici della Mondadori che, per problemi di spazio, non elenchiamo, ed i libri già di proprietà della famiglia Berlusconi, era tempo di raggiungere anche i 570 mila italiani che leggono i giornali gratuiti che quotidianamente vengono distribuiti in ogni angolo delle città.
Infatti l'Assemblea di E Polis ha approvato nel corso della riunione odierna il nuovo assetto societario ed una ricapitalizzazione della società. Attraverso la società del Gruppo, Valore Editoriale , la banca d'affari ABM Merchant è ufficialmente il nuovo azionista di maggioranza di E Polis. L'Assemblea ha deliberato e sottoscritto un aumento di capitale pari a 13 milioni di Euro, finalizzato al rafforzamento del piano editoriale della società.
Nel nuovo Cda entrano Luigi Barone, Direttore Centrale Antonveneta ABN Amro e Direttore Generale Veneto Sviluppo, un tempo conosciuto come addetto stampa di Gianni De Michelis, Marcello Dell'Utri, senatore, presidente della Fondazione Libreria via Senato, già Presidente e Ad di Publitalia, Nichi Grauso, fondatore di E Polis, Alberto Rigotti (di Abm Merchant, banca d'affari con interessi nelle infrastrutture), Felice Emilio Santonastaso, docente universitario all'Università la Sapienza di Roma e l'imprenditore del settore grafico Umberto Seregni. Il CdA ha nominato Presidente Alberto Rigotti. Poi ha deliberato la convocazione dell'Assemblea ordinaria e straordinaria della controllata EPM, concessionaria pubblicitaria, con all'ordine del giorno il cambio di ragione sociale in PubliEPolis e la
nomina di Marcello Dell'Utri, condannato in primo grado a nove anni per associazione mafiosa, alla Presidenza. Il quotidiano sarà diretto da Antonio Cipriani.
Ben 50 milioni di euro l’investimento fatto dal nuovo azionista di maggioranza Alberto Rigotti. Di questi 13 sono serviti alla ricapitalizzazione del gruppo, mentre 22 milioni sono andati ripianare il debito con lo stampatore Seregni, vertenza che aveva portato al blocco delle pubblicazioni.
Sulla vicenda interviene Giuseppe Giulietti portavoce dell’Associazione “Articolo 21” che da un lato si dice “felice che la preoccupazione di molti lavoratori di restare disoccupati sia stata scongiurata” ma dall’altro ammette che “sarebbe da ingenui non collegare l’operazione nella quale è coinvolto direttamente Marcello Dell’Utri, al piano di Forza Italia di riuscire ad avere delle redazioni decentrate sparse in molte città d’Italia”.
Giulietti coglie l’occasione per parlare anche della legge sull’editoria che “ancora non ha un relatore e tarda ad arrivare in commissione”.
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