Waterloo per Corsi,
trionfo per Lucarelli

FESTEGGERÀ I QUARANTANOVE anni da presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, cronista politico di Repubblica Napoli. Il risultato della prima domenica elettorale non è definitivo, ma netto e inatteso nelle dimensioni. E arriva per Ermanno Corsi, dopo diciotto anni da

presidente e sei mandati da ras incontrastato dell’Ordine regionale, il pensionamento definitivo.
Domenica 20 maggio per il voto all’Ordine si sono presentati alle urne 761 professionisti su 1104 aventi diritto (il 69 per cento) e per i pubblicisti 1025 su 6.608 iscritti (il


Gianni Ambrosino e Lino Zaccaria

15,50 per cento); affluenze altissime, soprattutto se confrontate con altre città. A Milano, con seggi aperti domenica e lunedì, i professionisti votanti sono stati 1.233 su 7.069 aventi diritto, il 17,44 per cento, mentre i pubblicisti sono stati 1.091 su 12.186, con un modestissimo 8,97 per cento; dati che certificano come nella realtà editoriale più avanzata del Paese l’Ordine dei giornalisti viene ormai percepito come un organismo marginale e sostanzialmente inutile.
Alto il numero dei votanti, alto il quorum da raggiungere per essere eletti al primo turno: sono riusciti a tagliare il traguardo soltanto Ottavio Lucarelli, che al consiglio regionale ha ottenuto 470 preferenze, e Maria Chiara Aulisio, che al nazionale ha incassato 419 preferenze. Gli altri cinque posti del consiglio regionale riservati ai professionisti verranno contesi da dieci candidati: Gianfranco Coppola, che di voti ne ha raccolti 364, Giorgio Gradogna (315) Corsi (313), Rossana Russo e Generoso Picone ((301), Adriano Albano (300), Umberto Nardacchione (268), Marcello Curzio (256), Domenico Ferrara (238), Luciano Pignataro (198); è invece fuori


Cristiana Barone, Gianfranco Coppola e Generoso Picone

Cristiana Barone, che ha ottenuto 192 preferenze.
Con 364 voti Coppola avrebbe fallito l’obiettivo dell’elezione diretta per due soli voti. Il

condizionale è dovuto alle contestazioni sul numero delle schede nulle che modifica il quorum. Al termine dello spoglio, cominciato dopo oltre un’ora dalla chiusura delle urne e concluso a notte inoltrata, il cronista sportivo della Rai ha fatto verbalizzare al presidente della commissione elettorale Angela Matassa la richiesta di ricontrollare le schede, richiesta ribadita con una lettera nella mattinata di lunedì.
Per l’Ordine nazionale, in una sfida che si presenta combattuta, saranno in quattro a contendersi i due seggi ancora da assegnare: Carlo Verna, che ha incassato 335 preferenze, si misurerà con i tre candidati della lista avversaria: Antonio Sasso (331), Lino Zaccaria (327) e Gianni Ambrosino (284). È invece fuori gioco Gianni Russo che di voti ne ha riportati 214.
Nessun eletto al primo turno tra i revisori dei conti; i quattro candidati vanno tutti al ballottaggio, anche se i candidati della lista Lucarelli – Verna hanno fatto registrare un vantaggio largo. Questi i numeri: Pino De Martino ha ottenuto 323 voti, Massimiliano Amato (316), Antonio Arricale (219) e Nicola Nigro (187).
Per i pubblicisti travolgente cavalcata dei fedelissimi di Castellano e Falco, tutti oltre l’ostacolo al primo turno, con un risultato che ha stroncato il tentativo velleitario di Corsi e Zaccaria di mettere in piedi una lista in grado di

infastidire chi da trenta anni ha un controllo militare sulla categoria. Al consiglio regionale gli eletti sono Castellano con 698 preferenze (il 68 per cento dei votanti),


Maurizio De Tilla, Domenico Castellano e Domenico Falco

Maurizio De Tilla (636) e Domenico Santonastaso (625); il revisore dei conti è Mauro Fellico (687).
Al consiglio nazionale i sette eletti sono una falange compatta che presenta uno scarto tra il primo e l’ultimo di appena ventiquattro voti; li guida Domenico Falco con 672 preferenze, seguito da Giovanni Fuccio (661), Gennaro Guida (661), Giuseppe Riccio (660), Salvatore Campitiello (658), Angelo Ciaravolo (656) e Elia Fiorillo (648).