Cei 'abusi, serve più collaborazione con gli organi civili'
'Il 77% delle diocesi ha adottato un Codice etico o di condotta'
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 28 MAGGIO - "La rilevazione mette inluce la necessità di una maggiore collaborazione tra i Servizi ele istituzioni civili. Si evidenzia una scarsa capacità di cooperazione con attori esterni. Solo una Regione ha attivatocollaborazioni con enti non ecclesiali nel 2024". Inoltre, "si evidenzia la necessità di una maggiore integrazione tra serviziecclesiali e istituzioni civili per una tutela più efficace". Lo afferma la Terza Rilevazione Territoriale promossa dalla Conferenza episcopale italiana che analizza le attività deiServizi Regionali, diocesani/interdiocesani e dei Centri di ascolto nel biennio 2023-2024 per quanto riguarda la Tutela dei
minori e degli adulti vulnerabili.
Per quanto riguarda le proposte per il futuro, "i referenti delServizio Regionale Tutela Minori - si legge - suggeriscono iniziative per migliorare l’efficacia del servizio. Le proposte
includono incontri formativi e supporto nella gestione di casi
complessi". Nel biennio di riferimento, gli incontri formativisono la proposta più frequente, con 13 richieste. Supporto nellagestione di casi complessi è stato richiesto da 8 regioni.
Il 77% delle diocesi italiane, inoltre, ha già adottato un Codice etico o Codice di condotta per le attività pastorali con minori e persone vulnerabili. Altre 29 diocesi stanno procedendoalla redazione. Il dato segna un miglioramento rispetto al 2022 esi affianca all’utilizzo crescente di strumenti di verifica e monitoraggio nei contesti educativi ecclesiali. La Terza
rilevazione nazionale della Cei sottolinea che “l’introduzione di
codici condivisi rappresenta una tappa fondamentale per
diffondere una cultura della responsabilità e della prevenzione”.
Il 70% delle diocesi ha avviato percorsi di verifica e aggiornamento delle proprie linee guida, mentre aumentano anche iprotocolli operativi condivisi tra servizi, centri e autorità ecclesiastiche.
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Cei, su abusi attivate 184 diocesi, il 94,2% del totale
Il terzo Report su tutela minori, 'aumento significativo al Sud'
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 28 MAGGIO - La partecipazione dei servizi diocesani alla terza rilevazione territoriale che analizza le attività dei servizi Regionali,
diocesani/interdiocesani e dei Centri di ascolto per la tuteladei minori e degli adulti vulnerabili nel biennio 2023-2024, "ha
mostrato una distribuzione geografica e dimensionale relativamente omogenea, con un aumento significativo nel Sud
Italia". In particolare, si legge nel Report della Cei, "nel 2023-2024, 184 Diocesi hanno partecipato, rappresentando il 94,2% del totale. Le Diocesi del Sud hanno visto un incremento, passando da 65 nel 2020-2021 a 80 nel 2023-2024. Le Diocesi di
grandi dimensioni hanno rappresentato il 27,7% del campione,
mentre quelle piccole il 15,2%". La composizione del Servizio Diocesano di Tutela Minori ha mostrato un aumento della presenza di referenti laici e un incremento nel numero di membri delle équipe. "Nel 2024, il 46,7%dei referenti è laico, rispetto al 39,7% nel 2022 - si legge -. Le équipe di esperti sono presenti nel 78,3% dei servizi, con un numero totale di membri pari a 812. La composizione dell’équipe per profilo dei membri vede emergere una netta prevalenza di laici (73,7%), mentre i chierici e ancor più i religiosi costituiscono una minoranza (20,0% e 6,3% rispettivamente). La composizione per genere osserva un 52% di donne nel 2024".
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