Reati per Mediobanca,
minimizzati dal Mattino

IL 27 NOVEMBRE il Corriere della Sera online dà la notizia che per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza il costruttore, editore e finanziere Francesco Gaetano Caltagirone, l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio e il presidente di Luxottica Francesco Milleri sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Milano, guidata da Marcello Viola. Per la responsabilità penale degli enti sono iscritti anche il Gruppo Caltagirone, la holding Delfin (Luxottica) e il Monte Paschi.
Secondo i magistrati della procura milanese (l’aggiunto Roberto Pellicano e i pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi) “i tre indagati avrebbero concordato in modo irregolare con accordi non dichiarati al mercato la scalata a Mediobanca avvenuta tra gennaio e ottobre”. La notizia deflagra e le agenzie, a cominciare dall’Ansa, dopo aver avuto

conferma della sua fondatezza, la riprendono con una raffica di lanci.
Il giorno successivo i principali giornali italiani riservano grandissimo spazio all’iniziativa dei pm milanesi. Repubblica apre la

Luca Gaglio, Luigi Lovaglio e Roberto Pellicano

prima: Scalata Mps-Mediobanca / “Manipolato il Mercato”; seguono le pagine 2, 3 e 4 con lunghi servizi di Rosario Di Raimondo (Scalata Mps a Mediobanca / indagati per aggiotaggio / Caltagirone, Milleri e Lovaglio), Francesco Manacorda (Quelle ombre sul governo nel passaggio delle azioni); Giovanni Pons (Nagel, le accuse e l’inchiesta / la partita Generali cambia verso).
Anche il Corriere della Sera piazza in prima un titolo a due colonne: Caso Mediobanca: indagati Lovaglio, Caltagirone e Milleri; all’interno dedica alla vicenda per intero le pagine 12 e 13 con l’inchiesta del cronista di giudiziaria Luigi Ferrarella (Scalata a Mediobanca, indagati Caltagirone, Lovaglio e Milleri).
Scelta diversa fa Roberto Napoletano negli ultimissimi giorni della sua direzione del Mattino prima di trasferirsi al Messaggero. I pubblici ministeri milanesi stanno indagando Caltagirone, editore di sei quotidiani tra cui il Mattino e il Messaggero, e quindi la notizia va minimizzata. Napoletano la fa scivolare nel settore Economia, a pagina 12, con un articolo del cronista del Messaggero Andrea Bassi. Nel titolo e nel catenaccio non vengono indicati i reati ipotizzati dai magistrati ma c’è soltanto spazio per la ‘difesa’ di Caltagirone.