Il Papa resuscita Sepe
a dispetto di Battaglia

QUALI SONO STATI i risultati della missione diplomatica del cardinale Crescenzio Sepe, già arcivescovo di Napoli, in Ucraina? Non è dato saperlo. Da escludere, però, che Sepe - che ha partecipato il 6 settembre alle celebrazioni per i 650 anni della fondazione della Metropolia di Halyich, poi divenuta di Lviv- abbia smosso qualcosa nel muro contro muro di russi e ucraini.
L’arcivescovo, molto legato alla potente Comunità di Sant’Egidio, che ha come principale referente in Italia il presidente della Cei Matteo Zuppi, ha visitato a Leopoli un centro della Comunità di Sant’Egidio,

non si ha notizia di incontri a livello diplomatico con le autorità ucraine e nessun contatto con la stampa è stato fissato per un bilancio della missione.
Ha destato sorpresa, però, che Papa

Paskalis Bruno Syukur e Matteo Zuppi

Leone XIV (Robert Francis Prevost) abbia designato un cardinale 82enne, quindi escluso dal Sacro Collegio, per un incarico, almeno sulla carta, delicato. Ma chi è rimasto decisamente contrariato della scelta è stato l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, i cui rapporti con Sepe sono, dal suo arrivo a Napoli a febbraio 2021, pessimi.
Nominato cardinale in extremis, grazie alla rinuncia di un vescovo indonesiano, Paskalis Bruno Syukur, a concistoro già chiuso, da Papa Francesco, Battaglia continua a incontrare difficoltà nel radicamento in città, e a scontare l’ostilità di una parte della curia, che a ottobre dello scorso anno lo costrinse a un duro faccia a faccia con sacerdoti ed impiegati per arginare l’invio di dossier a Roma sul suo conto, esplosi con l’ inchiesta “Ducale” della Dda di Reggio Calabria che vede indagati il responsabile risorse umane Daniel Barillà, arrestato, e il decano della facoltà monsignor Antonello Foderaro.
L’ elezione di Papa Leone, poi, lo ha spiazzato e la sua espressione perplessa alla messa celebrata dal nuovo pontefice il 9 maggio nella Cappella Sistina non è sfuggita alle telecamere che lo inquadravano.
In attesa delle nomine del nuovo Papa, Battaglia, che ha trascorso

Daniel Barillà e Antonello Foderaro

buona parte dell’estate in Calabria (è nato a Satriano un paese di tremila anime in provincia di Catanzaro) dove torna spesso nei fine settimana, vive un momento di incertezza. I suoi

referenti nella curia bergogliana e fuori rischiano di venire meno, la sua attività di lobbyng per la nomina di nuovi vescovi, selezionati in Calabria, sembra ormai impraticabile e l’ombra del cardinale Sepe, ancora con saldi contatti nella curia romana, dove ha ricoperto incarichi di primo piano, rimpianto da diversi settori della Chiesa napoletana, si allunga pericolosamente.
Non è sfuggito a fedeli e sacerdoti il tentativo di allinearsi, nelle sue omelie, alla linea cristologica dell’agostiniano Robert Prevost. Ma ‘don Mimmo’ resta fuori dalla cerchia dei cardinali che hanno sostenuto l’elezione del nuovo Papa e quindi da incarichi di rilievo.

Aramis de Vannes