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‘Ndrangheta, arresto
alla Facoltà teologica
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PER GLI ANGLOSASSONI il cronista è watchdog, ‘cane da guardia’ del pubblico nei confronti del potere e un giornalista americano scrive pensando al numero di copie che farà vendere la notizia che pubblica. Diciamo la verità, Roberto Napoletano non ha proprio la faccia di un mastino, e il silenzio del Mattino (e degli altri quotidiani napoletani) sulla Facoltà teologica dell’Italia meridionale, coinvolta in un’indagine della Dda di Reggio Calabria per voto di scambio politico-mafioso,
coordinata dal procuratore aggiunti Stefano Musolino con i colleghi |
Walter Ignazitto e Salvatore Rossello, fotografa l’enorme differenza con il nostro giornalismo.
L’11 giugno, nell’ ambito dell’inchiesta “Ducale”, viene arrestato il dipendente della |
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Franca Giansoldati e Stefano Musolino |
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Facoltà teologica di Capodimonte Daniel Barillà, genero del presunto boss della ‘Ndrangheta Domenico Araniti, detto “il Duca”. Barillà, attualmente sottoposto a obbligo di firma, è responsabile delle risorse umane e addetto alla ‘raccolta fondi’ della Facoltà. Fu assunto da Monsignore Antonio Foderaro, calabrese come lui, nominato nel 2023 Decano della Facoltà di Capodimonte dall’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, che non dimentichiamo ha radici calabresi perché è nato nel gennaio 1963 a Satriano, un piccolo comune del Catanzarese.
Altre assunzioni in Facoltà – secondo l’Agi – sono al vaglio degli inquirenti. La notizia filtra sull’agenzia Adista del 20 luglio e viene approfondita da due blog di area cattolica, poi viene ripresa sul Messaggero da Franca Giansoldati il 21 luglio. Giansoldati è la vaticanista dei quotidiani del Gruppo Caltagirone, e il dorso nazionale del Mattino è quasi una fotocopia di quello del Messaggero. La notizia dell’arresto eccellente, però, sparisce. Qualcosa di quanto succede a Capodimonte, i lettori la potranno sapere solo il 10 agosto, quando apprendono che è indagato anche monsignore Foderaro. Il pezzo a piede di pagina di Giuliana Covella parte direttamente dalla difesa del prelato.
Sarà ‘cambio di paradigma’ anche questo? Il 13 agosto monsignore Foderaro si “autosospende” dalla carica di Decano della Facoltà teologica, ma “Il Mattino” ritiene di non farlo sapere ai suoi lettori.
E gli altri? Silenzio assoluto su tutta la vicenda di Repubblica Napoli, diretta dal tandem Ottavio Ragone e Giovanni Marino vice, che ha tra i propri collaboratori il Pro-Vicario Generale della Diocesi don Gennaro Matino. Silenzio assoluto del Corriere del Mezzogiorno, guidato Enzo d'Errico, dove l’informazione sulla Chiesa di Napoli è affidata alla redattrice del settimanale della Curia Nuova Stagione Elena Scarici, |
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Gennaro Matino e Elena Scarici |
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silenzio del Roma, con al vertice il tridente Antonio Sasso, Pasquale Clemente e Roberto Paolo, che pure alla chiesa
istituzionale dedica ampio spazio.
E l’arcivescovo Battaglia, che ama |
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farsi chiamare Don Mimmo e si definisce “prete di strada”, ma da quando è arrivato a Napoli sfugge i cronisti come la peste? “È inutile che inviate domande” - ha detto a una cronista il responsabile stampa della Curia Enzo Piscopo - l’arcivescovo parlerà a suo tempo”.
Certo, al momento del Giudizio universale dovrà parlare. Ma sui rapporti tra Facoltà Teologica ed elementi indagati per mafia, noi speriamo che qualcosa ce la dica un po’ prima. |
Jean de Joinville |
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