La Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale replica all’inchiesta di “Adista”
Redazione 20 luglio 2024, 17:35 (Tratto da: Adista Notizie n° 28 del 27 luglio 2024)
ADISTA. In seguito alla pubblicazione del nostro pezzo sulla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale-sezione San Tommaso uscito sul fascicolo di Adista Notizie n. 27/24 (“Mafia e politica in Calabria: una maxi inchiesta investe anche la facoltà teologica”) – nel quale si dava conto dell’arresto di Daniel Barillà, consulente e manager della stessa Facoltà, il preside della Pftim-sezione San Tommaso, don Francesco Asti, ha inviato ad Adista una richiesta di rettifica che pubblichiamo integralmente di seguito, unitamente a una nostra risposta.
La lettera del preside
Spettabile direttore, è nostro intento comunicarLe con dispiacere le inesattezze riferite all’articolo in oggetto.
1. La Facoltà, in conformità con gli statuti vigenti, sta procedendo alla consultazione degli organi collegiali per analizzare l’accaduto. Si ribadisce che gli organi della Facoltà e della Sezione San Tommaso d’Aquino non si sentono in alcun modo responsabili dell’agire personale degli individui, considerato che il dottore Barillà, fino alla data del 18 giugno 2024 non aveva alcun carico pendente. Inoltre, la Facoltà ha agito con tempestività sospendendo prima e rescindendo poi il contratto di lavoro del dottor Barillà.
2. Quanto riportato in riferimento al Preside, Prof. Don Francesco Asti, “del caso Barillà non si deve parlare per precisa volontà dell’arcivescovo!” si chiarisce che tale affermazione non corrisponde a verità né in colui che l’ha riferita né nella reale volontà dell’Arcivescovo.
3. Il contratto di lavoro coordinato e continuativo a termine, come precisato dal vescovo mons. Gaetano Castello, ha come titolo “area professionale fundraising, management e comunicazione”, quindi ogni altro riferimento non corrisponde ai termini contrattuali, considerando che il contratto è l’unico documento ufficiale di riferimento.
4. L’affermazione che l’atto è stato “secretato” non corrisponde a verità in quanto era notizia pubblica diffusa dagli organi di stampa.
5. Contrariamente a quanto affermato dall’articolo, il nome del dottor Barillà non è mai stato rimosso dal sito web poiché non era mai stato inserito nella pagina ufficiale della Facoltà. Ribadiamo che nulla è stato secretato. Le azioni intraprese dalla Sezione San Tommaso d’Aquino e dalla Facoltà nei confronti del dottor Barillà non sono state ritardate, ma attentamente valutate dai consulenti legali del lavoro per garantire che fossero efficaci e tutelassero l’Istituzione.
Siamo stupiti che un servizio giornalistico di prestigio non abbia rispettato elementari principi di etica comunicativa. La diffusione di notizie è lecita solo se basata sulla verifica della loro veridicità, e non su voci o riferimenti indiretti. Certi di aver espresso con chiarezza e rispetto la nostra posizione, chiediamo, ai sensi della legislazione vigente, la pubblicazione della presente nota come rettifica all'articolo in questione.
Don Francesco Asti, preside della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale-Sezione San Tommaso |