Mattino, per Salerno
sette no al direttore

DOPO DUE ANNI ha lasciato la redazione di Salerno del Mattino e il primo febbraio è rientrato a via Chiatamone Fabio Jouakim, a disposizione del direttore Alessandro Barbano e per ora è parcheggiato al settore Italia a cucinare due pagine di sport dell’edizione salernitana.
Si chiude così una vicenda complicata iniziata nel febbraio del 2011 con il licenziamento in tronco di Jouakim per presunte violazioni informatiche nel

silenzio scandaloso del comitato di redazione e dell’Associazione napoletana della stampa. Con la sola assistenza del suo legale, l’avvocato Giuseppe Marziale, il ‘licenziato’ avviò un’azione giudiziaria stoppata dopo pochi mesi da una richiesta di


Paolo Mainiero e Antonio Manzo

accordo avanzata in maniera pressante dall’avvocato del Mattino Marcello De Luca Tamajo. L’intesa raggiunta nel gennaio del 2012 fu il reintegro in servizio di Jouakim, napoletano, quarantasette anni, da diciotto professionista, con il solo trasferimento per due anni alla redazione di Salerno.
Il suo ritorno a Napoli ha però aperto un vuoto alla redazione della seconda città della Campania, le cui pagine da gennaio sono guidate dall’ex capo cronista Paolo Russo, e il direttore si è impegnato a riempire in tempi rapidi la casella, ma ha sottovalutato la delicatezza dell’operazione. Ha convocato in rapida successione sette redattori, accennando anche alla possibilità di promozioni, ma ha incassato soltanto rifiuti. I prescelti sono stati Paolo Mainiero, Luigi Roano, Fulvio Scarlata, Pino Taormina e i ‘salernitani’ Antonio Manzo, Adolfo Pappalardo e Roberto Ventre.
“La vicenda – sostiene uno degli anziani del giornale – evidenzia una certa ingenuità e una superficialità nella gestione degli uomini da parte di Barbano. Orfeo avrebbe affidato l’operazione a uno dei redattori capo, ad esempio Antonino Pane, e sarebbe intervenuto a questione risolta per l’investitura e la benedizione”. Per ora il problema è congelato e, in ogni caso, in due avevano


Cristiano Tarsia e Marco Toriello

chiesto di tornare a Salerno, Paolo Russo e Mariano Ragusa, e sono stati accontentati. Quindi, starà pensando il direttore,  per un po’ possono sacrificarsi e andare avanti con una unità in meno.
Per un nodo ancora da sciogliere ce ne è un altro

dipanato rapidamente. Quando ai primi di gennaio Barbano aveva annunciato il varo di un turno della mattina in cronaca, con orario 8,30-16,30 e una rotazione dei cronisti, per coprire tempestivamente le notizie destinate all’on line in molti si erano preoccupati fino a chiedere al comitato di redazione di convocare un’assemblea. Partito l’esperimento si è visto invece che può essere comodo lasciare il giornale nel primo pomeriggio per fare altre cose.
Intanto Daniela Limoncelli ha lasciato il desk della cronaca perché non aveva grande feeling con la responsabile Marilicia Salvia ed è approdata alla Grande Napoli. E così in sofferenza non c’è soltanto la redazione di Salerno, ma anche la cronaca con un desk che gira a tre cilindri: la capo cronista, il vice Gianni Molinari e Marco Toriello. In soccorso è stato spostato dallo sport Cristiano Tarsia che però lavora a mezzo servizio con il settore di provenienza e con internet e il Napoli in grande spolvero diventano poche le energie da spendere in cronaca.