La Città, gli editori replicano sulle ferie

Con riferimento al servizio “La Città, sulle ferie editori inadempienti”, ci corre l'obbligo di ristabilire la verità dei fatti, chiarendo alcuni punti essenziali che, nel servizio, appaiono alterati o capovolti.
Intanto, al 5 luglio, l'azienda e il direttore sono ancora in attesa di un piano-ferie dei giornalisti. In considerazione del clamoroso ritardo, il direttore e il caporedattore, con senso di responsabilità, hanno cominciato a far smaltire le ferie, a partire da maggio, a tutti i redattori, accogliendo, pur in assenza di un piano complessivo ed organico, le richieste di ciascuno sulle singole settimane.
Il problema è nato per la inflessibilità delle pretese di taluni giornalisti a poter concentrare gran parte delle ferie nel periodo estivo. Addirittura al caporedattore erano state indicate preferenze in base alle quali, nei mesi di luglio ed agosto, figuravano in ferie contemporaneamente fino a 5 redattori (sull'organico di 13). Una grave caduta, se ci è consentito, del senso di responsabilità.
L'azienda, a quel punto, ha chiesto che in quei due mesi fossero previsti soltanto 3 turni di ferie contemporanei che, sommati alle settimane corte e ai recuperi, avrebbero mantenuto in servizio un organico perlomeno di 8 persone. Ovviamente, il piano ferie sarebbe continuato con turni di tre anche nei mesi successivi.
L'irrigidimento è stato totale e, in deroga ai recenti accordi sindacali, si è chiesto, come un mantra, di ridurre la foliazione a 32 pagine, cosa che di fatto parzialmente è avvenuta perché il lunedì “la Città” esce a 32 pagine a partire da inizio luglio ed è previsto il calo della foliazione nelle due settimane centrali di agosto per consentire, nel periodo top dell'estate, un quarto turno di ferie.
Va anche detto che, nelle more, è stato già ridotto il carico di lavoro della redazione elevando la produzione dello Sport (prodotto operativamente da un service esterno su ideazione del quotidiano) da 4 ad 8 pagine.
Ulteriori riduzioni non sono ritenute possibili, dal momento che stiamo costruendo le basi di un giornale e di un'azienda non più prodotti, come è avvenuto fino a novembre scorso, sul considerevole debito strutturale.
Stiamo territorializzando la proposta editoriale per favorire l'incremento della raccolta pubblicitaria e lo sviluppo ulteriore della diffusione e i risultati di inversione di tendenza, che tendono a rendere stabili i posti di lavoro, incominciano ad essere visibili (e da noi ritenuti ancora più positivi in un momento di grave crisi del mercato) proprio grazie al lavoro coordinato della società, del direttore e di gran parte della redazione.
Per quanto riguarda le altre gravi insinuazioni, confermiamo che la quattordicesima mensilità sarà pagata entro fine luglio a causa di un piano di rateizzazione molto impegnativo e gravoso concordato con gli enti previdenziali, piano che stiamo onorando puntualmente e rispetto al quale, evidentemente, gli informatori di “Iustitia” non sono stati attenti e precisi.
Cogliamo l'occasione per ribadire che il disastro gestionale dell'Espresso sta richiedendo enormi sacrifici, che però stanno dando segnali importanti di discontinuità: ovviamente, il risanamento è difficile e richiede tempi perlomeno medi, nel corso dei quali tutti saremo chiamati a cooperare con spirito di sacrificio, condividendo e sposando gli interessi morali e materiali dell'azienda. Si tratta di un'operazione complessa che si rifletterà anche su una graduale modifica ed integrazione del prodotto, in modo da renderlo più competitivo e moderno, proprio così come sta avvenendo con il consenso crescente dei nostri lettori e dei nostri inserzionisti.
Si tratta di una rifondazione de “la Città” appassionante, complessa e su basi non assistenziali, che, per poter centrare gli obiettivi, non potrà tollerare né atteggiamenti strumentalmente ostativi né sterili polemiche.

Edizioni Salernitane srl

Ringraziamo gli editori della Città di Salerno perché la lettera di rettifica è comunque il segnale della volontà di dialogare e far conoscere all’opinione pubblica gli sforzi che stanno facendo per rilanciare il quotidiano. Però alcune delle espressioni usate nel commentare l’articolo di Iustitia (“ fatti alterati e capovolti” e “gravi insinuazioni”) richiedono brevi puntualizzazioni e una premessa, lasciando al direttore Andrea Manzi, al redattore capo Maurizio D’Elia e al comitato di redazione (Luigi Amati, Gianni Giannattasio, Enrico Scapaticci), se lo riterranno, la risposta ai tanti fatti interni al giornale citati nella lunga lettera.
Cominciamo dalla premessa. Una lettera di rettifica si firma. Inviarla anonima è soltanto la conferma che ci troviamo davanti a editori di buona volontà ma anche di larga inesperienza. Al riguardo c’è un episodio con protagonista Eduardo De Filippo. Quando un funzionario della Rai lo chiamò a casa esordendo “qui è la televisione”, Eduardo rispose “aspetti, le passo il frigorifero”.
E ora chiariamo per i lettori chi si ‘nasconde’ dietro Edizioni Salernitane srl. Il controllo del quotidiano è nelle mani dell’imprenditore Giovanni Lombardi e del distributore di giornali Vito Di Canto, anche se formalmente le quote sono detenute dai figli: il 70 per cento è di Margherita Lombardi e il 30 di Donato Di Canto. L’amministratore delle Edizioni Salernitane è un fantasma, Rosario Alfano, che non compare mai a differenza del direttore amministrativo Giuseppe Carriero sempre presente in redazione.
Infine pochi flash sulle ferie. Se c’è un pasticcio sull’organizzazione delle presenze nei mesi estivi riguarda i redattori ma anche il direttore e il redattore capo perché il piano ferie coinvolge tutte le componenti redazionali. In ogni caso l’accordo siglato il 25 maggio da vertici aziendali e dai sindacati dei giornalisti, guidati dal segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, sul punto è chiarissimo: “la foliazione minima giornaliera è a quaranta pagine, con esclusione del periodo estivo”.

L’azienda ha deciso di non ridurre la foliazione. Si poteva fronteggiare l’emergenza con qualche sostituzione ma è stata scelta la linea del risparmio. Resta in piedi il nodo di far fare ai giornalisti le sei o sette settimane di ferie, a seconda dell’anzianità aziendale, che spettano loro per contratto.

Chiudiamo con un flash sulle “gravi insinuazioni”. Il 3 luglio Iustitia ha scritto “la quattordicesima non è stata pagata” e va invece versata entro giugno.
Gli editori confermano il ritardo: “la quattordicesima mensilità sarà pagata entro fine luglio”.

Nello Cozzolino
 
Andrea Manzi
Maurizio D'Elia
Luigi Amati
Gianni Giannattasio
Enrico Scapaticci
Eduardo De Filippo
Giovanni Lombardi
Vito Di Canto
Margherita Lombardi
Donato Di Canto
Raffaele Lorusso