Mattino spa e Assostampa
alla ricerca di un accordo

IL 30 NOVEMBRE si è aperta e subito chiusa l’udienza fissata dal giudice del lavoro del tribunale di Napoli Fabrizio Amendola per discutere della denuncia presentata dall’Associazione napoletana della stampa contro il Gruppo Editoriale Caltagirone per attività antisindacale (articolo 28 dello Statuto dei lavoratori).
Prima che l’udienza cominciasse il legale del Mattino Marcello De Luca Tamajo si è appartato con Lucio Giacomardo, l’avvocato che assiste l’Assostampa, per chiedere un breve rinvio con l’obiettivo di esplorare le possibilità di un accordo.
Il conciliabolo si è poi allargato al capo del personale del Mattino Raffaele Del Noce, a Gianni Ambrosino, nella doppia veste di presidente dell’Assostampa e di componente del comitato di redazione, agli altri membri

del cdr, Enzo Ciaccio e Francesco Romanetti, e al segretario della Napoletana Enzo Colimoro.
Il tentativo dell’azienda era certamente tardivo perché la questione delle arbitrarie decisioni dell’azienda


Ciaccio, Del Noce, De Luca Tamajo e Romanetti

sul conteggio della ‘corta’ (il giorno di riposo settimanale previsto dal contratto nazionale di lavoro) era emerso con forza già in occasione degli scioperi proclamati a fine settembre dalla Federazione della stampa nell’ambito della vertenza per il rinnovo del contratto scaduto nel febbraio 2005; inoltre il ricorso era stato presentato dalla Napoletana il 13 novembre e notificato al Mattino il 18.
Ciò nonostante, Assostampa e cdr hanno deciso di andare a verificare la reale volontà dell’azienda di arrivare a un accordo che comprendesse le varie questioni sindacali che comprometto lo svolgimento sereno e corretto del lavoro in redazione.
Il giudice Amendola ha accolto la richiesta di rinvio e ha fissato la nuova udienza alle 14 del 19 dicembre.