Incontro in Vaticano
sulle 'negligenze' di Sepe

QUATTRO ANNI DOPO la visita a Pompei e a Scampia, la messa a piazza del Plebiscito, il pranzo con i detenuti di Poggioreale e l’incontro con i napoletani sul lungomare, a giugno papa Francesco torna a Napoli. Dall’annuncio della visita scaturisce una domanda: ci sarà ancora il cardinale Crescenzio Sepe ad accoglierlo?
Nei quattro mesi che ci separano dall’appuntamento dovrebbero infatti arrivare a conclusione alcuni dei processi che riguardano le ‘negligenze’ del cardinale, le responsabilità della curia napoletana e i comportamenti dell’insegnante di religione don Silverio Mura accusato di violenze sessuali da diversi ragazzi di Ponticelli. In particolare sembra ormai vicina la sentenza del tribunale ecclesiastico di Milano incaricato dalla Congregazione per la dottrina della fede di valutare attentamente le

accuse rivolte a Silverio Mura dopo il lavoro largamente insufficiente svolto per anni dalla curia partenopea.
Dall’estate scorsa la vittima che dal 2010 racconta, finora senza risposte, le violenze subite dal sacerdote pedofilo ha deciso di

Carlo Grezio e Silverio Mura

firmare le sue denunce non più come Diego Esposito ma con il suo vero nome, Arturo Borrelli. “Il ricorso a un nome di fantasia - spiega a Iustitiaera stato indispensabile per proteggere mio figlio Luigi terrorizzato dall’idea che, con la rivelazione degli abusi subiti, i miei conoscenti e i suoi compagni di scuola si sarebbero scatenati con commenti di ogni genere. A giugno scorso mio figlio è morto in un incidente stradale e ho deciso, anche per lui, di condurre la mia battaglia a viso aperto”.
In attesa di conoscere l’esito dei processi, Borrelli sta concentrando le sue iniziative sul Vaticano perché le denunce del papa sono nette e durissime sui preti pedofili dei paesi europei e degli altri continenti mentre in Italia, e su Napoli in particolare, si muove con una prudenza inspiegabile di fronte a fatti gravissimi ormai accertati.
Per questo motivo dopo una serie di contatti telefonici il 6 febbraio, assistito dall’avvocato Carlo Grezio, ha chiesto un “incontro con rappresentanti della Congregazione per la dottrina della fede”. Il giorno successivo è arrivata la risposta del cardinale Giuseppe Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, con la quale viene confermata “la disponibilità all’incontro” che viene fissato per il 14 febbraio alle ore 10,30 in Vaticano tra l’avvocato Grezio e due ufficiali della Congregazione per la dottrina della fede, i sacerdoti John Kennedy e Matteo Visioli.