Sarà che è gente che si gode la vita nonostante l’invettiva dell’allora cardinale di Bologna Giacomo Biffi che la definì “sazia e disperatissima”, sarà che Francesco Guccini ha cantato “vero, aperto, finto e strano, chiuso, anarchico, verdiano, brutta razza l'emiliano”, sarà che da quelle parti si svegliano col chiodo fisso. Fatto sta che neanche il terremoto di queste settimane ha placato l’esuberanza degli emiliani-romagnoli.
Nel 2008, forse qualcuno ricorderà, il Resto del Carlino, quotidiano di Bologna, riportava il 5 ottobre nell’edizione di Reggio Emilia la cronaca di una rapina a un orafo con i due banditi che si davano “alla figa” con 30mila euro. Una allegra conclusione a sangiovese e piadina. Adesso la Voce di Romagna, diretta da Franco Fregni, travalica i confini regionali del godereccio e va a commentare la tragedia di Conversano (Bari), dove tre persone muoiono nel crollo di una palazzina per “una figa di gas”.
Ora darsi alla fuga si può tradurre con scappare, una fuga di gas può diventare agevolmente una perdita di gas, ma volete mettere la gioiosa differenza e la suggestione di un vocabolo? Perciò non ci resta che dare speranzosi una occhiata ai titoli che appariranno nelle imminenti rassegne cinematografiche che accompagnano puntualmente le afose serate in Campania.
Si va dal genere drammatico (potrebbero riproporre Fuga da Alcatraz con Clint Eastwood) a quello spettacolare (Fuga per la vittoria con Michael Caine, Sylvester Stallone e Pelè). A noi piacerebbe rivedere Fuga di mezzanotte. |