La biografia
del numero tre

Per la biografia di Vittorio Del Tufo, nuovo numero tre del giornale alle spalle del direttore Federico Monga e del redattore capo centrale Antonello Velardi, Iustitia ripubblica aggiornato il testo messo in rete nel settembre del 2008 quando venne nominato capo cronista

Napoletano, cinquantacinque anni compiuti a settembre, laurea in Giurisprudenza con una tesi in Criminologia giovanile, professionista dal ’90, sposato, due figli e due passioni: il nuoto e la chitarra, Del Tufo arriva a via Chiatamone nel novembre del 1987, assunto come praticante dal direttore Pasquale Nonno dopo qualche mese trascorso a Milano come borsista al Sole 24Ore, e viene assegnato al settore economia, coordinato prima da Luciano Grasso e poi da Carlo Dell’Orefice. Nel ’90 passa alla cronaca di Napoli, guidata da Giuseppe Calise, e conquista rapidamente la fiducia del capo che, nella famosa telefonata del novembre ’92 con il questore Vito Mattera, lo cita come uno capace di fare “un lavoretto di ricamo”.
Quattro mesi più tardi Del Tufo è ancora protagonista. Un anno prima a Milano, con Mario Chiesa e il pool di Mani pulite, è esplosa Tangentopoli, che è ormai dilagata in tutt’Italia, tranne che a Napoli. Il Mattino, con il direttore Nonno e i suoi fedelissimi, è arroccato in difesa di una classe politica che verrà spazzata via dalle inchieste giudiziarie e dal giornale partono palle incatenate contro i giudici. La magistratura di Foggia ha emesso un avviso di garanzia nei confronti di Paolo Cirino Pomicino e Del Tufo viene spedito a Posillipo, a casa dell’ex ministro. L’intervista non piace a Nonno che chiede di modificarla, Del Tufo si rifiuta e l’intervista finisce nel cestino. Contro la censura del direttore, la redazione proclama un giorno di sciopero. È il primo segnale di una frattura profonda tra i giornalisti e Nonno, che quattro mesi più tardi verrà allontanato dalla direzione.
Nel ’96, direttore Paolo Graldi, Del Tufo viene promosso capo servizio e numero due della Grande Napoli, la cui guida viene affidata a Matteo Cosenza. Nel 2000, con al vertice del giornale Paolo Gambescia, viene affidato allo stesso tandem il settore Italia e nel 2004 il direttore Mario Orfeo invia Del Tufo a seguire, con Paolo Barbuto, le olimpiadi di Atene; un paio di mesi dopo c’è lo spostamento in cronaca come vice di Carlo Nicotera. Nel novembre 2006 Nicotera lascia la cronaca a Giampaolo Longo e Del Tufo rimane come vicario, incassando la promozione a vice redattore capo; infine è del giugno 2008 l’ingresso nella gerenza del secondo dorso del giornale, l’ufficio coordinamento cronache, guidato dal redattore capo Claudio Scamardella.
L’otto settembre 2008 Orfeo lo promuove capo cronista, incarico che conserva per tre anni. Il 19 settembre 2011 il numero uno dell’allora via Chiatamone è Virman Cusenza affida la guida della cronaca a Paolo Russo mentre Del Tufo viene spostato all’ufficio centrale. Nel dicembre del 2016 il direttore Alessandro Barbano lo promuove redattore capo.