Mattino: arriva Ausiello,
Del Tufo capo cronista

DALL’OTTO SETTEMBRE il capo della cronaca di Napoli del Mattino sarà Vittorio Del Tufo, che prende il posto di Giampaolo Longo. E l’otto settembre comincia anche l’avventura in Rai di Longo, che ha chiesto a via Chiatamone sei mesi di aspettativa per guidare la redazione di ‘Insieme sul due’, il programma di informazione realizzato da Michele Guardì e condotto

da Milo Infante, in onda dalle 11 alle 13  sulla seconda rete Rai, con una redazione di dodici unità, di cui fa parte anche il giornalista partenopeo Marco Marzano.
Quarantaquattro anni, napoletano, laurea in Giurisprudenza con una tesi in Criminologia


Paola Perez, Paolo Russo e Salvio Sapio

giovanile, professionista dal ’90, sposato, due figli e due passioni: il nuoto e la chitarra, Del Tufo arriva a via Chiatamone nel novembre del 1987, assunto come praticante dal direttore Pasquale Nonno dopo qualche mese trascorso a Milano come borsista al Sole 24Ore e viene assegnato al settore economia, guidato prima da Luciano Grasso e poi da Carlo Dell’Orefice. Nel ’90 passa alla cronaca di Napoli, guidata da Giuseppe Calise, e conquista rapidamente la fiducia del capo che, nella famosa telefonata del novembre ’92 con il questore Vito Mattera, lo cita come uno capace di fare “un lavoretto di ricamo”.
Quattro mesi più tardi Del Tufo è ancora protagonista. Un anno prima a Milano, con Mario Chiesa e il pool di Mani pulite, è esplosa Tangentopoli, che è ormai dilagata in tutt’Italia, tranne che a Napoli. Il Mattino, con il direttore e i suoi fedelissimi, è arroccato in difesa di una classe politica che verrà spazzata via dalle inchieste giudiziarie e da via Chiatamone partono palle


Michele Guardì (*), Milo Infante (*) e Giampaolo Longo

incatenate contro i giudici. La magistratura di Foggia ha emesso un avviso di garanzia nei confronti di Paolo Cirino Pomicino e Del Tufo viene spedito a Posillipo, a casa dell’ex ministro. L’intervista non piace a Nonno che chiede di modificarla, Del Tufo si rifiuta e l’intervista finisce

nel cestino. Contro la censura del direttore, la redazione proclama un giorno di sciopero. È il primo segnale di una frattura profonda tra i giornalisti e Nonno, che quattro mesi più tardi verrà allontanato dalla direzione.
Nel ’96, direttore Paolo Graldi, Del Tufo è promosso capo servizio e numero due della Grande Napoli, la cui guida viene affidata a Matteo Cosenza. Nel 2000 il direttore Paolo Gambescia affida allo stesso tandem il settore Italia e nel 2004 Mario Orfeo spedisce Del Tufo a seguire, con Paolo Barbuto, le olimpiadi di Atene;  un paio di mesi dopo c’è lo spostamento in cronaca come vice di Carlo Nicotera. Nel novembre 2006 Nicotera lascia la responsabilità della cronaca a Giampaolo Longo e Del Tufo rimane come vicario, incassando la promozione a vice redattore capo; infine è dei primi giorni dello scorso giugno l’ingresso nella gerenza del secondo dorso del giornale, l’ufficio coordinamento cronache, guidato dal redattore capo

Claudio Scamardella.
L’uscita di Del Tufo libera una casella nella gerenza che potrebbe essere assegnata a Marilicia Salvia, napoletana, quarantasei anni, da sedici professionista, fedele esecutrice dei desiderata dei vertici del giornale, oggi responsabile del


Paolo Barbuto, Matteo Cosenza e Carlo Nicotera

settore Campania. La promozione di Marilicia Salvia coinciderebbe con l’accorpamento alla cronaca di Napoli della Campania, settore nel quale lavorano, con il numero due Michele Tanzillo, Corrado Castiglione, Paolo Mainiero e Chiara Graziani, l’unica che non andrebbe in cronaca ma in uno dei settori del dorso nazionale e intanto viene utilizzata agli Esteri.
La cronaca avrà quindi oltre venti unità e tra queste, dal primo agosto, Gerardo Ausiello, che ha attraversato via Chiatamone, lasciando la redazione del  Roma di Antonio Sasso per approdare al quotidiano di Orfeo, un passaggio in qualche modo ‘segnato’: al Mattino hanno lavorato il nonno Catello come correttore di bozze e il padre Bruno, scomparso nel 2003, come poligrafico attivo anche sul fronte sindacale (fu segretario regionale editoria della Cisl). Napoletano, ventisette anni, da quattro professionista, liceo classico ai Salesiani al Vomero, studi di Filosofia iniziati e subito interrotti, Ausiello comincia a collaborare al Roma diretto da Gennaro Sangiuliano, ma viene tagliato nel 2001 con il cambio di società e la riduzione dell’organico; segue a Salerno Gigi Casciello che dà vita al quotidiano il Salernitano e diventa praticante. Dopo alcuni anni da pendolare, rientra al


Chiara Graziani, Paolo Mainiero e Michele Tanzillo

Roma nel 2004 e gli viene affidata la politica comunale, ora assegnata a Claudio Silvestri.
Nel mese di agosto Ausiello si è occupato di tutto, ma è probabile che nella riorganizzazione del settore verrà confermato alla cronaca comunale, affiancando il redattore

che da anni segue palazzo San Giacomo, Luigi Roano, coinvolto a metà luglio in un confronto animato con il consigliere del Partito democratico Enzo Russo, una querelle che potrebbe chiudersi a metà settembre con un incontro tra i duellanti.
Con l’esordio di Del Tufo verrà modificato anche il vertice del settore: vicario sarà Paolo Russo, salernitano di Cava de’ Tirreni, quarantacinque anni, da sedici professionista, il 9 giugno scorso promosso capo servizio, mentre al desk andranno Salvo Sapio, casertano di Santa Maria Capua Vetere, trentasette anni, da dieci professionista, e la napoletana Paola Perez, quarantasei anni, da quindici professionista, protagonista, da segretaria del Roma di Pasquale Casillo, di un discusso praticantato, riconosciuto tale anche da una sentenza della magistratura.

(*) Le foto di Guardì e Infante sono state fornite dall’Ufficio stampa Rai