Dopo il Tar e il CdS
in campo la Procura

STANNO PROVVEDENDO i magistrati a mettere ordine nella guerra che si combatte ormai da molti mesi per la conquista della Camera di commercio di Napoli. Prima è intervenuto il Tribunale amministrativo regionale che ha fissato tempi certi per chiudere la querelle: tre mesi per stilare l’elenco delle associazioni ammesse con il numero verificato degli iscritti che il commissario straordinario dell’ente camerale Raffaele Cannizzaro gira al presidente della Regione Campania Vincenzo De

Luca che ha trenta giorni per firmare il decreto di nomina del nuovo consiglio. Dopo il Tar la sesta sezione del Consiglio di Stato (presidente Sergio De Felice, consiglieri Luigi Massimiliano

Ciro Fiola e Nicola Gratteri

Tarantino, Oreste Mario Caputo, Lorenzo Cordì e l’estensore Giovanni Pascuzzi), con il dispositivo pubblicato il 3 ottobre e la sentenza depositata il 5 novembre, ha fatto definitivamente chiarezza su chi era titolato a competere eliminando le organizzazioni autodefinitesi ‘storiche’ che volevano sbarrare la strada al presidente uscente Ciro Fiola, numero uno dell’Aicast, l’associazione di industria, commercio, artigianato, servizi e turismo. Nei primi giorni di novembre il commissario Cannizzaro ha comunicato di avere dato incarico alla titolare del Rup, la responsabile unica del procedimento, che è la segretaria generale della Camera di commercio Ilaria Desiderio di presentare alla Procura della Repubblica tutte le dichiarazioni mendaci relative alle autocertificazioni presentate da diverse organizzazioni ‘storiche’.Toccherà ora ai sostituti guidati dal procuratore Nicola Gratteri valutare eventuali ipotesi di reato. 
Sui fascicoli inviati in procura Iustitia ha chiesto notizie a Raffaele Cannizzaro che ha fatto sapere di essere disponibile a rilasciare dichiarazioni soltanto tra un paio di settimane.
Se il commissario preferisce rimanere al coperto Fiola invece spinge perché si arrivi in tempi rapidi a chiudere questa inspiegabile impasse. Il 7 novembre ha convocato una conferenza stampa sulle scale dell’ente camerale a piazza Borsa per reiterare le sue richieste e chiedere a Cannizzaro perché prima di depositare le carte in Procura non ha escluso subito dal procedimento elettorale, come previsto dall’articolo 15 del disciplinare, le associazioni che hanno presentato autocertificazioni mendaci. Richieste ribadite il giorno successivo quando, con una

Raffaele Cannizzaro e Vincenzo De Luca

delegazione dell’Aicast (erano presenti Giuseppe Bonavoltà, Antonino Della Notte e Fabrizio Luongo), ha incontrato il commissario.
L’otto novembre i quotidiani

napoletani, dal Mattino al Corriere del Mezzogiorno, al Roma, hanno pubblicato ampi resoconti delle iniziative di Fiola e delle risposte, anche giudiziarie, di Cannizzaro. C’è invece da registrare il consueto, inspiegabile silenzio di Repubblica Napoli, guidata da Ottavio Ragone con Giovanni Marino vice, e della redazione Rai di via Marconi. Eppure l’ufficio stampa dell’Aicast ha inviato i comunicati al capo Oreste Lo Pomo, al vicario Gianfranco Coppola, al redattore capo Fabrizio Cappella e persino al vice direttore Antonello Perillo. Forse avevano notizie più importanti da seguire.