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Tentata truffa per i Pop
alla ventesima udienza |
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IL 28 NOVEMBRE si terrà l'udienza
numero venti del processo per la tentata truffa per i Pop (piani operativi
plurifondo) della Regione Campania che vede imputato Giovanni Lucianelli,
direttore responsabile di Cronache di Napoli e del Corriere di Caserta.
Nell'udienza del 26 settembre il giudice Pasqualina Laviano
è andata avanti con l'esame dei testi che verrà completato
il 28 novembre; dopo ci |
saranno le richieste del
pubblico ministero e le conclusioni degli avvocati Anna Gullì
e Fernanda Speranza per la Regione Campania, che si è
costituita parte civile con una richiesta di risarcimento danni
non inferiore ai 180mila euro, e Carlo Fabbozzo per Lucianelli.
Si avvia così verso la |

Maurizio Clemente e Giovanni Lucianelli |
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conclusione un processo iniziato nell'ottobre di quattro anni
fa, dopo il rinvio a giudizio deciso nel marzo del '99 dal gip Laura
Triassi, che ha visto una serie di slittamenti con le motivazioni
più varie, a cominciare dalle diverse udienze saltate perché
gli uffici della procura della Repubblica non trovavano i fascicoli.
In attesa della sentenza per la tentata truffa, Lucianelli è
alle prese con la complicata operazione del passaggio della gestione
dei quotidiani Cronache di Napoli e Corriere di Caserta dall'Editoriale
Corriere al service Sud Notizie attraverso la cooperativa Libra.
Un'operazione che sembrava conclusa con il verbale d'accordo siglato
il 30 luglio dai fiduciari dei giornalisti e degli amministrativi
di Cronache e Corriere e dai rappresentanti dell'Ugl di Napoli e
Caserta, della cooperativa Libra e da Gianni Ambrosino e
Vincenzo Colimoro, presidente e segretario dell'Associazione
napoletana della stampa. Un'operazione che i vertici dell'Assostampa
hanno continuato a difendere con dichiarazioni approssimative ai
media (vedi il numero di Iustitia
del 23 agosto 2003) e decisamente inesatte ai giornalisti che vantano
crediti dall'Editoriale Corriere, che il 28 luglio scorso avevano
indirizzato un appello
al sindacato che venissero tutelati i loro diritti (vedi il numero
di Iustitia
del 6 settembre 2003). Un'operazione che per Ambrosino e Colimoro
è ora tutta da rivedere alla luce delle novità emerse
e della verifica rigorosa sugli impegni assunti dai nuovi editori.
Il verbale d'accordo del 30 luglio è, oggettivamente, difficile
da difendere
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Vincenzo Colimoro e Roberto Paolo
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perché
al tavolo della trattativa mancavano sia i titolari dell'Editoriale
Corriere srl, la società che il 31 luglio licenzia i
quindici dipendenti giornalisti e poligrafici, sia la Sud Notizie,
la srl che dal primo settembre li riassume; senza contare che
dalle visure camerali è emerso che chi licenzia sono
i fratelli Maurizio e Pasquale |
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Clemente e chi assume sono Rosana
Riccio e Annalisa Moio (rispettivamente mogli di Maurizio
e Pasquale Clemente), titolari di una società costituita il
25 luglio 2003 con un capitale di 10.330 euro, di cui 3.099, 03 versati.
Per due mesi l'appello dei giornalisti ex Corriere (Pasquale Clemente,
Gianluca Falco, Gabriella Gatto, Sonia Gatto,
Salvatore Magliocca, Gerardo Manganiello, Roberto
Paolo, Maria Giovanna Pellegrino, Antonio Pisani,
Biagio Salvati, Alessandro Urzì) viene di fatto
accantonato dai dirigenti del sindacato, che danno risposte, sempre
orali, vaghe e dilatorie, accompagnate dall'assicurazione che i nuovi
editori hanno fornito tutte le garanzie richieste.
A fine settembre la scena cambia: Ambrosino e Colimoro convocano il
9 ottobre nella sede del sindacato il portavoce dei giornalisti ex
Corriere, Roberto Paolo, per discutere della situazione dei quotidiani
dei fratelli Clemente. Ma perché la scena è cambiata?
La determinazione dei creditori decisi a contrastare lo svuotamento
e l'impoverimento dell'Editoriale Corriere srl sta dando nuova spinta
alle azioni giudiziarie, numerose sia sul versante civile che penale
e nei movimenti societari di fine luglio i timbri (con una scritta
grande: 'Federazione nazionale della stampa italiana'; e una piccola:
'Associazione napoletana della stampa sindacato regionale dei giornalisti
della Campania') e le firme apposti da Ambrosino e Colimoro su tutte
le pagine del verbale di accordo diventano un passaggio essenziale
dell'intera operazione.
Il 10 ottobre nove dei giornalisti creditori dell'Editoriale Corriere
tornano |
alla carica con una lettera
all'Assostampa, chiedendo al sindacato di esigere da tutte le
società coinvolte (Stampa compresa) precise garanzie.
Sugli aspetti non soltanto civili, ma anche penali dell'intera
vicenda sta insistendo con decisione l'avvocato casertano Nicola
Ferro che ha presentato nei confronti della |

Gianni Ambrosino e Marcello Sorgi |
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società di Maurizio Clemente richieste
di risarcimento da milioni di euro e sollecitato con una serie di
denunce l'intervento di diverse procure della Repubblica. Nelle cause
civili promosse davanti al giudice Franca Mangano della prima sezione
del tribunale di Roma Ferro ha citato, con l'Editoriale Corriere,
le due società che hanno la proprietà delle testate
Cronache di Napoli e Corriere di Caserta: la Tricovef srl e l'Editrice
la Stampa spa. E nell'udienza tenuta il 24 settembre davanti al giudice
Mangano i rappresentanti della Stampa si sono limitati a sollevare
una questione di incompetenza territoriale, ritenendo Torino la sede
competente.
Del resto la linea finora scelta dai dirigenti piemontesi è
traccheggiare in attesa di vedere se la situazione in Campania si
normalizza. Linea espressa con chiarezza nel corso dell'incontro
sollecitato dal comitato di redazione della Stampa (Luciano Borghesan,
Flavio Corazza, Roberto Reale) per avere notizie precise
su due accordi regionali: il Corriere Mercantile a Genova e i due
panini campani con i quotidiani di Maurizio Clemente. Alla riunione,
tenuta a Torino il 29 settembre (erano presenti il cdr e i fiduciari
di redazione, il direttore responsabile Marcello Sorgi, l'amministratore
delegato Ernesto Auci, il direttore generale Gianni Dotta
e il responsabile dell'ufficio legale Angelo Cappetti) sulla
questione campana c'è stato un aggiornamento perché,
secondo i dirigenti del quotidiano torinese, per ora "non ci
sono atti giudiziari a carico della Stampa".
Intanto continuano le operazioni su 'L'Occhio sulla Città',
una testata |

Luciano Borghesan e Nicola Ferro
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'nuova' di
cui i lettori forse non si sono neanche accorti perché
è scritta con un corpo molto piccolo in prima pagina
sotto Cronache di Napoli e Corriere di Caserta e nella gerenza,
ma che per la legge sulla stampa ha sostituito le due testate
più note. Dal due agosto infatti sono scomparsi dalla
gerenza il numero e la data di |
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registrazione di Cronache e Corriere sostituiti
da quelli de 'L'Occhio sulla Città': 19 luglio 1988, numero
3776. La registra Raffaele Moreno, con direttore responsabile, come
oggi, Giovanni Lucianelli. Il 26 maggio 2003 la proprietà passa
da Luciano Ceccoli alla Libra Editrice. Infine il registro della stampa
del tribunale di Napoli riporta un'ultima variazione: dal 9 ottobre
2003 'L'Occhio sulla Città' ha periodicità quotidiana.
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