De Gregorio annuncia azioni
legali, il Sole ha già querelato

SULLA VELOCITÀ NIENTE da obiettare: era arrivato in edicola da poche ore il Sole 24 Ore che gli riservava una inchiesta al vetriolo che il senatore Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa del Senato e fondatore e presidente di Italiani nel mondo, annunciava alle agenzie azioni giudiziarie contro il quotidiano della Confindustria. Nella stessa giornata le agenzie riportavano anche le dichiarazioni del legale del senatore, l’avvocato napoletano Lucio Giacomardo.
A due mesi e mezzo di distanza De Gregorio, il suo portavoce Giovanni Lucianelli e Gennaro D’Addosio, segretario organizzativo nazionale di Italiani nel mondo, stanno per depositare una richiesta di risarcimento danni

nei confronti del direttore del Sole 24 Ore Ferruccio de Bortoli e del giornalista che firma l’inchiesta, Claudio Gatti. Intanto l’avvocato Caterina Malavenda, per conto di de Bortoli e di Gatti, ha già presentato alla procura di Milano la querela nei confronti di De


Gennaro D'Addosio, Ferruccio de Bortoli e Giovanni Lucianelli

Gregorio per le dichiarazioni rilasciate dopo la pubblicazione dei servizi del Sole. Ma facciamo ora un passo indietro.
Il primo dicembre il Sole 24 Ore pubblica un’inchiesta sul senatore Sergio De Gregorio: richiamo in fascia alta di prima e, all’interno, un’intera pagina. I titoli sono netti e duri: in prima “Debiti e assegni scoperti del senatore De Gregorio”; l’apertura dell’inchiesta è “Ambizioni e affari di un senatore”, con catenaccio “Chi finanzia Sergio De Gregorio, ago della bilancia a Palazzo Madama”; in fascia media “I misteri dell’amico americano”; a chiudere “I guai dei fedelissimi Lucianelli e D’Addosio”.
L’autore dell’inchiesta è Claudio Gatti, romano, cinquantuno anni, da venti professionista, inviato del Sole per il Nord America con base New York, città nella quale vive dal 1978. Gatti comincia con collaborazioni alla Quotidiani associati, l’agenzia messa su nel ’79 da alcuni quotidiani regionali; lavora qiuindi come free lance per Panorama, diretto da Carlo Rognoni, e per L’Espresso di Livio Zanetti; nel 1985 diventa corrispondente dell’Europeo, guidato da Lanfranco Vaccari. A metà degli anni novanta è vice direttore del


Amato Berardi, Lucio Giacomardo e Caterina Malavenda

Mondo diretto da Guido Gentili, quindi direttore di Italy Daily, il supplemento italiano dell’Herald Tribune realizzato in joint venture con il Corriere della sera. Dal 2001 è al Sole; nel 2005 viene promosso inviato. Con De Gregorio sotto la lente del Sole 24 Ore finiscono

D’Addosio, Lucianelli e, soprattutto, Amato Berardi, presidente del Niapac, il National italian american political action committee, “una lobby politica americana “, scrive il Sole, “presentato come uno dei maggiori sostenitori” di Italiani nel mondo: “Il Niapac – spiega De Gregorio a Gatti – è di gran lunga il nostro maggiore finanziatore; si è impegnato a contribuire con cinque milioni di euro all’anno”.
L’inchiesta del Sole 24 Ore scatena una raffica di dichiarazioni: comincia De Gregorio, con un fuoco ad alzo zero: "Incredibile ma vero – dice, tra l’altro, alle agenzie – il giornale di Confindustria si presta ad una squallida operazione di pseudo-informazione che somiglia più alla determinazione scandalistica di un periodico di provincia che all'autorevole esercizio di cronaca di un quotidiano economico che vanta 141 anni di nobile storia editoriale". Lo seguono a ruota esponenti di Forza Italia (i parlamentari Alberti Casellati e Cicchitto) e della Dc (i deputati Rotondi e Catone), i due partiti nei quali De Gregorio ha militato prima di approdare all’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che nello scorso aprile gli ha permesso di conquistato un seggio a Palazzo Madama, salvo poi decidere di mollare anche Di Pietro per dare vita a Italiani nel mondo. In difesa di De Gregorio scende in campo un deputato del centro sinistra: il verde Tommaso Pellegrino. Tutti esprimono sdegno e preoccupazione per “l’aggressione” del Sole: “Un attacco che lascia stupefatti

e sconcertati”; “Un’operazione che pone inquietanti interrogativi”; “Incredibile operazione di killeraggio”; ma nessuno dei politici entra nel merito delle notizie pubblicate.
A stretto giro il direttore e l’inviato del Sole fanno sapere che il senatore risponderà in tribunale


Fabrizio Cicchitto, Guido Gentili e Gianfranco Rotondi
delle sue affermazioni. Ma De Gregorio non sembra preoccupato e rincara la dose: “Al direttore de Bortoli – dichiara il 5 dicembre all’Adn Kronos di Giuseppe Marra - rispondo che dovrá dare conto di questa squallida operazione editoriale soprattutto a Confindustria, il suo editore. La domanda è legittima: nell'estendere quel verminaio di insulse indiscrezioni, rispondeva alla linea editoriale dettata dall'editore del suo giornale o all'intento di killerare un senatore sulla scorta delle intenzioni bellicose di qualche mandante della politica?».
Nel diluvio di agenzie che il primo dicembre inonda le redazioni non manca la voce dell’avvocato Giacomardo che fa sapere di avere “ricevuto mandato dal senatore Sergio De Gregorio per avviare un giudizio in sede civile nei confronti dell'editrice Il Sole 24 Ore SpA e del giornalista Claudio Gatti, al fine di ottenere un risarcimento danni da devolvere per attività di beneficenza”.
In particolare (il lancio è dell’Ansa) precisa il legale napoletano "saranno attivate ulteriori azioni anche per accertare le responsabilità in relazione alla violazione del segreto professionale e delle norme a tutela della privacy". L'avvocato Giacomardo, infine, precisa che anche in relazione ai componenti dello staff del senatore De Gregorio, ed in primo luogo del suo portavoce (Giovanni Lucianelli, ndr), "sarà avviata apposita azione civile con richiesta di


Antonio Di Pietro, Giuseppe Marra e Carlo Rognoni

risarcimento dei danni, tenuto conto della natura diffamatoria dell'articolo pubblicato dal Sole 24 Ore". ”Le citazioni sono pronte – assicura l’avvocato di De Gregorio a Iustitia – e nei prossimi giorni verranno presentate al tribunale di Milano”. Oltre al senatore e al suo

portavoce, l’avvocato napoletano si occuperà anche di Gennaro D’Addosio, che dichiara propositi bellicosi. “Con Giacomardo– annuncia a Iustitia – presenterò una richiesta di danni per dieci milioni di euro e affiderò a un penalista anche una querela. Se dovessi ottenere un risarcimento dalla magistratura destinerò la metà della somma a un orfanotrofio e l’altra metà alla ricerca sulle malattie cerebrali”.
In attesa di vedere all’opera i giudici del tribunale di Milano, si può seguire l’attività della procura: il 16 gennaio è stata depositata la querela firmata da de Bortoli e Gatti e il fascicolo è stato assegnato a un pm di grande esperienza, Ferdinando Pomarici.