Il carteggio tra
Franz e Tucci

La lettera di Pierluigi Franz (9 novembre ore 5,50)


Al Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio
Dott. Bruno Tucci
e p. c.
Al Presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti
Dott. Enzo Iacopino
Ai Componenti del Comitato Esecutivo del CNOG

Caro Presidente,
ti accludo le ultime novità sul caso del collega Ignazio Scardina, caporedattore di Rai Sport, tuttora sotto processo penale a Napoli per la vicenda di Calciopoli. La sua recente ed anomala reintegrazione a Rai Sport, nonostante le gravissime accuse a suo carico per le quali l'ente radiotelevisivo pubblico si é peraltro costituito parte lesa, sta scatenando dure reazioni e polemiche che indirettamente coinvolgono l'immagine dell'Ordine dei giornalisti.
Mi chiedo: come intende l'Ordine dei Giornalisti del Lazio tutelare ora la collega Francesca Sanipoli, inviato di Rai Sport, anch'essa costituitasi da tempo parte civile contro Scardina, che si é vista reintegrarlo come caporedattore proprio a Rai Sport senza minimamente tener conto neppure dei motivi di opportunità che ne sconsigliavano il reinserimento nello stesso posto di lavo ro in Rai forzatamente lasciato anni fa? E perché l'Usigrai non prende posizione sulla scottante vicenda? Cordialità
Roma, 9 novembre 2010 
Pierluigi Roesler Franz

Allegato A
Dal sito di Franco Abruzzo
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5743
LA RAI INSABBIA CALCIOPOLI: SCARDINA TORNA IN SERVIZIO (di www.iustitia.it)
Secondo previsioni ottimistiche, dovrebbe terminare a giugno 2011 il processo di Calciopoli, che si sta svolgendo al tribunale di Napoli davanti alla nona sezione penale (presidente Teresa Casoria, giudici a latere Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi), processo che ha preso il via il 20 gennaio 2009. Ventiquattro gli imputati, a cominciare dall’ex ferroviere Luciano Moggi, indicato dai pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano (che ha sostituito Filippo Beatrice da giugno 2009 a Roma alla Direzione nazionale antimafia) come il promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Dello stesso reato, associazione a delinquere,  devono rispondere, tra gli altri, gli ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, gli ex arbitri Paolo Bertini, Antonio Dattilo, Massimo De Santis, Salvatore Racalbuto, il vice presidente della Federazione gioco calcio Innocenzo Mazzini, il redattore capo di Rai sport Iganzio Scardina. Reato grave per il quale il codice penale prevede una pena dai tre ai sette anni di galera per gli organizzatori e da uno a cinque anni per i partecipanti. 
Qualche dirigente Rai si è però stufato di aspettare i tempi della giustizia e ha deciso di far tornare al lavoro Ignazio Scardina: un ordine di servizio con decorrenza 11 ottobre gli assegna di nuovo il delicato incarico di redattore capo allo sport, con funzioni di coordinatore.
 Un autentico colpaccio per il neo reintegrato per il quale, quando nel maggio 2006 esplose il bubbone di Calciopoli, la commissione etica della Rai aveva proposto il licenziamento in tronco. Qualcuno aveva poi sponsorizzato e fatto passare una linea singolare: lasciare a casa Scardina e pagargli lo stipendio, cosa che è andata avanti per quattro anni. Anche Ugo Montella, vice procuratore generale della Corte dei conti del Lazio, si era interessato dei protagonisti di Calciopoli avviando un’indagine, sulla scorta del lavoro della Procura di Napoli e della giustizia sportiva, e aveva ipotizzato un risarcimento danni complessivo da 120 milioni, di cui due milioni a carico dei giornalisti Rai Ignazio Scardina e Ciro Venerato; ma la richiesta della accusa era stata  poi archiviata dai giudici della Corte dei conti. Il 14 dicembre 2009 è invece arrivata la sentenza per gli undici imputati (tra cui Antonio Giraudo, con Moggi e Roberto Bettega triunviro della Juventus per dodici anni) che hanno chiesto il rito abbreviato. L’ha firmata il gip Eduardo De Gregorio ed è stata una sentenza dura, con condanne che vanno dai tre anni inflitti a Giraudo ai due anni e quattro mesi all’ex arbitro Tiziano Pieri, ai due anni comminati agli ex arbitri Paolo Dondarini e Tullio Lanese. In giudizio De Gregorio ha ammesso come parti civili anche la Rai e l’inviata di Rai sport Francesca Sanipoli, e a ciascuna delle parti civili ha riconosciuto il pagamento di cinquemila euro per le spese legali. Il ritorno in servizio di Scardina fa emergere una inspiegabile contraddizione  all’interno della Rai: da un lato l’ufficio del personale, per imperscrutabili motivi, decide il reintegro del giornalista sotto processo per associazione a delinquere, dall’altra i legali dell’azienda sono stati schierati nelle aule partenopee perché si costituissero parte civile in difesa dell’immagine e degli interessi della Rai colpiti dall’attività della cricca di Calciopoli, con danni illustrati diffusamente nelle cinquantasette pagine della memoria presentata il 27 settembre 2006 dall’avvocato Stefano Bortone. Nel testo il legale esamina innanzitutto le posizioni dei tre giornalisti legati alla Rai (il redattore capo Scardina, il redattore Venerato e l’opinionista Giorgio Tosatti, scomparso nel febbraio 2007), analizza le intercettazioni nelle quali sono citati e riporta anche gli accertamenti svolti dalla Direzione internal auditing e le proposte avanzate dalla Commissione etica, che per la posizione più rilevante propone “al direttore generale di aprire procedimento disciplinare nei confronti di Ignazio Scardina, con la segnalazione che le violazioni evidenziate potrebbero comportare l’adozione di provvedimenti risolutivi”. E chiude la memoria con un capitolo dedicato ai “danni cagionati alla Rai”.
Accanto al paradosso di un’azienda che da un lato mette in evidenza i danni subiti a causa di Calciopoli e dall’altra, per iniziativa di qualcuno, chiude tutti e due gli occhi, c'è un secondo paradosso altrettanto grave: il giornalista sotto processo è stato reintegrato allo sport nel settore di lavoro della Sanipoli, per anni vittima di discriminazioni da parte di Scardina impegnato a “scongiurare che i servizi della Juventus – come scrive nella sua memoria l’avvocato Bortone – fossero assegnati a giornalisti ‘scomodi’, quali la Sanipoli”.
Da molti anni, per la precisione dal 2000 quando alla guida di Rai sport calcio arriva Scardina, Francesca Sanipoli è considerata ‘scomoda’ e la ‘scomodità’ si traduce in una  progressiva emarginazione, che nel maggio 2005 la costringe a citare in giudizio l’azienda per dequalificazione professionale, affidando la difesa dei suoi diritti all’avvocato della Fnsi Bruno Del Vecchio. L’anno successivo, con l’esplosione di Calciopoli, la sua denuncia viene ampiamente certificata dalle intercettazioni, dalla  sentenza del giudice Eduardo De Gregorio (anche con l’ammissione in giudizio come parte civile), dalle pagine della memoria Rai e dalle testimonianze di altri cronisti Rai, come Enrico Varriale, altra vittima del ‘sistema Moggi’.
Alle intercettazioni già note e riportate nella memoria della Rai e nella sentenza del giudice De Gregorio (oltre che dai giornali) se ne aggiungono ora altre inedite. Eccone una: nel febbraio del 2005 Scardina parla con Moggi e gli dice che “a Madrid non manderà né Varriale, né la Sanipoli e che i due devono morire”. Aggiunge poi che “contro la Sanipoli ha mandato una brutta lettera al direttore e al capo del personale” e ora l’ha spedita a seguire “Chievo-Messina così sta fresca e impara a fare le domande stronze”. Va inoltre ricordato che quando nel maggio del 2006 Repubblica pubblicò le prime intercettazioni l’allora segretario dell’Usigrai Roberto Natale intervenne con una nota ripresa da tutte le agenzie per chi edere alla Rai di stroncare “con decisione comportamenti inaccettabili come quelli che emergono dalle intercettazioni” e di risarcire “professionalmente chi, come la Sanipoli e altri colleghi, ha pagato per la sua estraneità alle logiche di un gruppo di potere”.
Dopo il rientro di Scardina la Sanipoli ha scritto immediatamente al responsabile di Rai sport Eugenio De Paoli e, per conoscenza, al segretario dell’Usigrai Carlo Verna e al presidente della Fnsi Roberto Natale per comunicare, oltre la propria indignazione per la decisione dell’azienda, l’immediato riflesso negativo sulla sua salute con il ripresentarsi dei sintomi riconducibili alle gravi patologie emerse e certificate da strutture pubbliche e medici legali “inequivocabilmente” derivanti dalla situazione che negli anni si è creata nel suo ambiente di lavoro. In attesa che De Paoli batta un colpo e dopo due ricoveri al Pronto soccorso, il 26 ottobre la giornalista, insieme all’avvocato Del Vecchio, ha inviato al direttore generale e al direttore Risorse umane (e per conoscenza all’Usigrai) una diffida chiedendo un intervento immediato. La Sanipoli ha chiamato anche il segretario dell’Usigrai Carlo Verna, inviato di sport della redazione di Napoli, per chiedergli di intervenire, ma Verna le ha risposto che non poteva fare niente. La Sanipoli ha insistito dicendogli che gli avrebbe mandato un appunto, beccandosi una replica gelida: “è inutile, non ho tempo per evadere la posta”; con una controreplica a temperatura ancora inferiore: “se tu non hai tempo per evadere la posta, io non ho soldi da sprecare con quest’Usigrai”.
 
testo in http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/apertura.htm
La Rai insabbia Calciopoli: Scardina torna in servizio 
http://www.iustitia.it/
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/apertura.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento8.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento10.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento12.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento7.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento4.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento1.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento2.htm
http://www.iustitia.it/29_ottobre_10/documenti/documento3.htm


La replica di Bruno Tucci (9 novembre ore 7,24)

Caro Pierluigi, nell'ultima riunione il nostro Consiglio si è interessato del caso Sanipoli. Ed abbiamo già risposto alla collega che ci aveva inviato un esposto. I problemi sono due. Il primo, Scardina. Noi, a suo tempo, aprimmo un procedimento disciplinare che abbiamo interrotto proprio perché la magistratura aveva aperto un fascicolo penale nei confronti di Scardina. Processo penale che non si è ancora concluso. Quindi, ne potremo riparlare quando sarà emessa una sentenza. Il problema numero due, la Sanipoli. Nulla l'Ordine può fare contro il provvedimento di reintegro di Scardina. Se la Sanipoli si sente "offesa" deve rivolgersi alla magistratura, non certamente a noi, perché in che modo sono state violate le norme deontologiche? Credo, caro Pier, di essermi spiegato. Comunque, rimango a tua disposizione.
Un abbraccio da Bruno Tucci.


La controreplica di Franz (9 novembre ore 10,20)

Caro Bruno,
ti ringrazio molto per la sollecita risposta su un caso Scardina/Rai-Sanipoli, che, a mio parere, sotto il profilo deontologico e psicologico é molto più grave dell'ultimo caso Santoro/Rai. Mi sembra comunque assolutamente paradossale e kafkiano che la Rai si costituisca parte civile con un j'accuse pesantissimo che portava dritto al licenziamento in tronco del collega (basta leggere l'atto pubblicato su www.iustitia.it) contro Scardina in un maxi processo penale (che dovrebbe concludersi nell'estate 2011) dove le responsabilità del collega sono documentalmente provate e poi lo reintegri dopo 4 anni guarda caso nello stesso identico posto di lavoro a Raisport di nuovo come capo della Sanipoli senza minimamente preoccuparsi degli effetti di una simile sciagurata decisione.
A mio parere la Rai se proprio voleva reintegrare Scardina nel posto di lavoro - ma non ne era affatto obbligata perché gli spediva lo stipendio a casa sua ogni mese - poteva benissimo mandarlo in un'altra testata, come RAI NEWS 24 - TG regionali ecc., ma non proprio dove é rimasta a lavorare la Sanipoli. Non ti pare?
Infine, circa la tua domanda su come sono state violate le norme deontologiche da parte del collega Ignazio Scardina ti invito a rileggere attentamente l'intero dossier pubblicato su www.iustitia.it e troverai certamente la risposta. Ciao
Pierluigi