Seppellito Bassolino,
Porro va da Romani

PER CINQUE ANNI, fino alle elezioni del marzo scorso quando Stefano Caldoro ha conquistato la presidenza della Regione Campania, Stefano Porro è stato l’ombra di Antonio Bassolino; da ottobre, con la nomina del titolare del dicastero dello Sviluppo economico, Porro è diventato il capo ufficio stampa del neo ministro Paolo Romani: per il suo lavoro non cambia granché, in fondo c'è soltanto l'aggiunta di una lettera: da Pd a Pdl. Ora coordina lo staff formato da Paolo Bagalà, Ludovico Bianchi, Fiorella

Corrado, Maria Antonietta Moretti e lavora a fianco della portavoce Francesca Esposito.
Natali milanesi, trentasei anni, Porro approda a Napoli nella primavera del 2004 come vice direttore dell’Articolo, l’inserto quotidiano dell’Unità


Pierluigi Cossu, Pietro Greco e Paolo Romani (*)

fortemente voluto dal presidente della Regione Bassolino che ha bisogno di un suo foglio per la campagna elettorale del 2005. Alla direzione viene chiamato il giornalista scientifico Pietro Greco, mentre la gestione della mini azienda è affidata a un organizzatore esperto come Pierluigi Cossu: il quotidiano va in edicola il 12 maggio, ma idee confuse, input contraddittori, redattori giovani e inesperti, velleità dei politici che vogliono incidere sul giornale portano nel giro di due mesi alle dimissioni di Greco e Cossu. Dal 14 luglio la direzione viene affidata a Stefano Porro. Il giornale arriva alle elezioni regionali dell’aprile 2005, che Bassolino stravince con oltre il sessanta per cento dei voti, e , dopo tredici mesi di vita stentata, si spegne il 14 giugno.
Pur rimanendo in gerenza come direttore fino alla fine, Porro però ha abbandonato la barca prima che affondasse, trasferendosi all’inizio del 2005 alla Regione Campania per lavorare alla campagna elettorale. A Santa Lucia il portavoce è Mario Bologna, al fianco di Bassolino già dagli anni di Palazzo San Giacomo; a Porro viene assegnato l’incarico di capo ufficio stampa in un ente già affollato di giornalisti e nel suo staff chiama uno dei praticanti


Pierluigi Boda, Mario Bologna e Stefano Caldoro

dell’Articolo, Pierluigi Boda; il passo successivo è la nomina a dirigente, con la retribuzione che via via lievita: nel 2008, secondo i dati pubblicati dalla Regione, è di 115mila euro lordi annui, senza contare i bonus. Intanto però prima si offusca e poi declina la

stella di Bassolino e Porro anche in questo caso dimostra di essere tempista. Con mesi di anticipo sul voto che seppellirà Bassolino, Porro si trasferisce a Campania digitale, società in house della Regione, una scelta che gli permette di superare indenne il passaggio delle consegne a Palazzo Santa Lucia. E quando a luglio i tagli di Caldoro raggiungono Campania digitale, vengono licenziati cinque giornalisti, ma si salva soltanto il direttore: Stefano Porro.

(*) Da www.adnkronos.com