I FALSARI DEL green pass producevano una certificazione digitale che risultava valida ai controlli eseguiti con la apposita app di verifica. Sono state 40 le perquisizioni e 67 i sequestri preventivi eseguiti in diverse regioni.
I giornalisti hanno potuto saperlo “per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli”, come è scritto nel comunicato del 15 dicembre della Questura di Napoli, guidata da Alessandro Giuliano.
L’ agente della Polizia di Stato Carmela Amodio “trasmette a nome del Procuratore di Torre Annunziata” Nunzio Fragliasso il 16 dicembre un comunicato con la notizia dell’arresto di un 43enne di
Pagani accusato di |
reticenza delle veline, l’omissione di nomi, luoghi di nascita, informazioni sui precedenti penali ed altri dati di grande rilievo per chi fa cronaca. Che volete? È già tanto che il Procuratore ci ha detto di informarvi. E mentre i giornalisti continuano a fare i conti con fonti sempre più riluttanti a fornire informazioni essenziali per il pubblico, il primo dicembre alla Procura di Napoli si è replicato un incontro definito informale tra il Procuratore Giovanni Melillo ed i cronisti di giudiziaria delle principali testate napoletane. Oggetto, la disposizione della Procura stessa di omettere i nomi degli arrestati nelle veline.
Il Procuratore Giovanni Melillo, come in due precedenti colloqui con i giornalisti, ha negato di avere impartito disposizioni in questo senso alle Forze dell’Ordine ed ha dato notizia di un incontro chiarificatore con i vertici delle stesse Forze dell’Ordine. Altre due volte il chiarimento annunciato non ha prodotto alcun effetto. I cronisti che si lamentano per le veline omissive si sentono regolarmente rispondere che è “per disposizione della Procura”. E loro, si sa, agiscono “per delega”.
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