… e il "dispiacere" di Genovese

Cari colleghi,
apprendo, con vero dispiacere e parziale sorpresa, la decisione di Gilly ed Ettore di rassegnare le dimissioni dal cdr. Un atto che porta allo scioglimento del comitato di redazione. Questo alla vigilia di un’assemblea (già convocata per mercoledì) che avrebbe dovuto, invece, segnare il rilancio della nostra attività sindacale, e la riapertura del confronto con l’azienda sulla delicata “vertenza Napoli”.
Ad Ettore vorrei dire che l’attività sindacale è spesso costellata di momenti di solitudine, sconfitte, rabbia impotente. Chi si candida a rappresentare la redazione si candida a condividerne esigenze, malumori, esaltazioni  e depressioni, speranze, proposte. Si candida a sopportare, come è accaduto a me nelle ultime ore, aggressioni verbali inaudite per una presunta violazione della par condicio elettorale.
Da giornalista che segue la pagina politica del nostro tg, sono orgoglioso del lavoro svolto in questa campagna elettorale. E mi complimento con gli altri colleghi che con me hanno diviso le fatiche di questo impegno. I dati dell’Osservatorio di Pavia (unico organo legittimato ad eccepire violazioni della par condicio) dimostrano che la nostra redazione è tra le prime in Italia per l’equilibrio dimostrato nelle amministrative 2011. E questo grazie ad un lavoro immane, fatto di giornate e nottate dove ognuno di noi ha moltiplicato gli sforzi. Non c’è candidato che possa dire di non essere stato seguito col massimo della correttezza e disponibilità. Ogni evento, a qualsiasi ora, anche comunicato all’ultimo momento, ha avuto la sua giusta visibilità.
I livori, le parole meschine, le offese ricevute da alcuni colleghi per quello che è stato definito uno “spot elettorale del Presidente del Consiglio”, sono state per me motivo di grande amarezza, ed ancor oggi le ritengo ingiuste.
Ma comunque, rispettoso delle istanze di chiarimento avanzate da alcuni colleghi, d’intesa con gli altri membri del cdr avevo già chiesto ed ottenuto per lunedì un incontro con il caporedattore, per conoscere tempi, modi e motivazioni della scelta editoriale adottata. Come prassi sindacale vuole le risposte sarebbero poi state illustrate in assemblea. Il perché di queste dimissioni improvvise e anticipate (a parte Gilly che già da tempo mi aveva comunicato i suoi motivi che attengono alla sfera personale e quindi non rendo noti) mi è oscuro ed anche se mi meraviglia non posso che prenderne atto.
Il Cdr si scioglie, ma non con le mie dimissioni.
Credo, oggi più che mai, che la nostra redazione ha potenzialità enormi, professionisti capaci di fare dell’autonomia la propria arma più temibile, giornalisti che non rinunciano alla professione per svilirla nell’ossequio ad una bandiera. Mi sforzo quotidianamente di essere tra questi.
Ringrazio chi l’anno scorso mi ha onorato col suo voto. E i tanti che pur non avendomi votato hanno apprezzato le mille, seppur infruttuose, battaglie portate avanti a tutela della nostra redazione. Ringrazio Gilly ed Ettore per la serietà e la pazienza dimostrata nella svolgimento del loro ruolo. Quest’ultimo episodio non mina in alcun modo un’amicizia e una stima nei loro confronti per me immutabili.
Mercoledì, come sempre, sarò presente in assemblea per qualunque chiarimento. L’assemblea resta per me l’unico luogo deputato al confronto delle nostre idee.

Rino Genovese