Elezioni Napoli, flussi e sondaggi

Nelle scorse settimane ho seguito, più con curiosità che non interesse, il botta e risposta tra alcuni esponenti di Forza Italia (Gioacchino Alfano e Giuliana Corrado) e il presidente del Corecom Campania, Samuele Ciambriello, in merito alla pubblicazione dei risultati di un sondaggio e di una “Ricerca su simulazione dei trend elettorali” entrambi commissionati da Ciambriello, nella veste di presidente dell’associazione Città Invisibile.
Chiarisco subito che non amo né Forza Italia, né Berlusconi. Ma, nemmeno, i mistificatori della realtà, siano essi di destra o di sinistra.
L’antefatto. Il 21 febbraio il quotidiano la Repubblica pubblica, nelle pagine dell’inserto napoletano, diretto da Giustino Fabrizio, un articolo firmato da Roberto Fuccillo con i risultati di un sondaggio condotto su un campione di 1014 persone dalla ‘Evolvere’ per conto dell’associazione Città invisibile, presieduta da Samuele Ciambriello. L’operazione è finalizzata a conoscere l’orientamento di voto dei napoletani. Ventiquattro ore dopo arriva la replica del deputato Gioacchino Alfano, che censura il comportamento del presidente del Corecom, ricordandogli che i sondaggi elettorali devono – per legge - rispettare una serie di parametri, tra questi quello che ne richiede la pubblicazione sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio.
Ciambriello, incassa il colpo. Due settimane dopo, il 9 marzo, sulle colonne del Mattino, con un articolo di Luigi Roano, e di Cronache di Napoli, la notizia è siglata Pe. Pa. (Giuseppe Papa), compaiono i dati di una “Ricerca su simulazione dei trend elettorali” commissionata, anche questa, dal presidente del Corecom e dell’associazione Città Invisibile. Attaccato dalla portavoce di Forza Italia, Giuliana Corrado, Ciambriello più che difendersi balbetta qualcosa.
Avendone la possibilità ho deciso di capirci qualcosa in più, indirizzando le mie attenzioni a quelli che, in fondo, apparivano i legittimi dubbi di chi veniva a contatto con la notizia.

  • Cosa ha commissionato il presidente della Città invisibile?
  • potevano essere pubblicati quei dati?
  • era nelle prerogative del presidente del Corecom, anche se nella veste di presidente di un’associazione, commissionare un sondaggio e una ricerca le cui finalità erano manifeste?

Nel primo caso è lo stesso Ciambriello a spiegare cosa ha commissionato: un sondaggio. Nel secondo, c’è una divergenza di interpretazione: il presidente del Corecom afferma che si tratta di una ricerca su “simulazione dei trend elettorali”, Giuliana Corrado di un sondaggio. Per capire di cosa si trattava, ho chiesto lumi al mio dizionario. A pagina 2266 del Devoto e Oli (Dizionario della lingua italiana, Firenze, Le Monnier, 1980) alla voce “sondaggio” corrisponde la seguente definizione: Esplorazione eseguita con una sonda; rilievo delle condizioni atmosferiche nell’atmosfera terrestre, che può compiersi con palloni sonda o con aeroplani appositamente attrezzati; l’introduzione di una sonda in cavità organiche a scopo diagnostico e terapeutico; procedimento di raccolta di dati individuali allo scopo di trarne dati statistici; speciale tipo di analisi dell’opinione di gruppi sociali intorno ad argomenti vari, specialmente politici. Escluse le prime tre accezioni, la “Ricerca su simulazione dei trend elettorali”, così come esposta dalle testate che l’hanno pubblicata, appare in maniera inequivocabile una raccolta di dati (“Lo studio – afferma Ciambriello nel lancio Ansa delle ore 15:24 dell’8 marzo – non si basa su sondaggi d’opinione, ma sull’analisi di dati reali, l’andamento, nelle ultime otto competizioni elettorali, delle forze politiche che compongono i due schieramenti”,) finalizzata a trarre dati statistici (più di una ventina quelli che ho contato). L’indagine realizzata da Antonio Liguori e Dario Stefano Dell’Aquila assegna, arrotondano le percentuali, alla Iervolino il 53, a Rossi Doria il 6 per cento, a Mario Esposito l’un per cento e a Malvano il 40. Inoltre, la ricerca potrebbe anche essere letta come un particolare tipo d’analisi (simulazione dei trend elettorali) intorno a uno specifico argomento (elezioni amministrative), prodotta allo scopo di trarre delle indicazioni utili all’orientamento del voto in città.
Ma per essere dei “sondaggi” ne andava verificata anche e soprattutto l’attendibilità. O quanto meno la presenza delle garanzie richieste dalla normativa messa a punto dall’Autorità di Garanzia nelle comunicazioni (a cui fa capo anche il Corecom della Campania). Se il sondaggio, poi, è di tipo politico ed elettorale esso deve attenersi ai dettati della legge 22 febbraio 2000, n. 28, che all’articolo 8, comma 3, prevede una serie di obblighi, tra cui quello di ottemperare alla pubblicazione del sondaggio sul sito informatico, istituito e tenuto a cura del Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/).
Se i parametri per verificarne l’attendibilità dei sondaggi apparsi su alcuni quotidiani napoletani il 21 febbraio e il 9 marzo sono quelli indicati dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28, e dalla delibera numero 237/03/CSP dell’Autorità di Garanzia nelle comunicazioni (che all’articolo 3 dell’allegato A, obbliga il soggetto realizzatore del sondaggio a pubblicare tutti i documenti atti a individuare le metodologie usate, nonché la significatività e i limiti dei risultati ottenuti) siamo in presenza di qualcosa di diverso da un sondaggio.
Per completezza d’informazione aggiungerò anche che Evolvere, la società che avrebbe realizzato la prima delle due ricerche commissionate dall’associazione presieduta da Ciambriello, non compare nell’elenco degli Istituti italiani di sondaggio.
Chiarito ciò, appare lecito chiedersi:

  • perché il presidente del Corecom, che ben dovrebbe conoscere la normativa che disciplina l’informazione politica ed elettorale (comprese le garanzie di scientificità e trasparenza dei sondaggi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana dell’8 agosto 2002, numero 185) ha classificato, almeno in una delle due volte contestate, la ricerca commissionata dall’associazione Città invisibile un sondaggio?
  • perché ha voluto caricare di significati scientifici due lavori che, stando così le cose, non danno nessuna garanzia di scientificità?

A questo punto tutto potrebbe apparire chiaro, ma non per un Paese che per tutelare il diritto alla pluralità e alla correttezza dell’informazione si è dotato di un’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Dunque, qualcuno ci dovrebbe spiegare (certamente non con un semplice e comodo “Non c’entra niente”, come riportato nell’articolo “Studio di Città invisibile, la Corrado pretende la ‘testa’ di Ciambriello” pubblicato sul quotidiano Cronache di Napoli del 10 marzo 2006):

  • cosa ci faceva l’arbitro (il presidente del Comitato regionale per i servizi radiotelevisivi) nel bel mezzo di una partita di calcio (il confronto elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative), con indosso una casacca che il suo ruolo di garante non gli avrebbe mai potuto permettere di indossare?
  • è ancora credibile un arbitro che ha abdicato al suo ruolo di imparzialità? Un arbitro che nota la pagliuzza (il mio non era un sondaggio) ma non vede la trave (l’equivoco che potrebbe celarsi dietro la pubblicazione di dati che non hanno le necessarie garanzie di trasparenza e scientificità)?

Infine, il capitolo dell’informazione e dei giornali, che mi ricorda tanto una corte medioevale. Con tanti vassalli, valvassini e valvassori, pronti a inchinarsi e prostrarsi ai piedi chi ha un po’ di potere da vendere.
Come ho detto all’inizio, non ho mai particolarmente amato né Berlusconi, né Forza Italia; queste righe – lo confermo - sono state dettate più dalla curiosità che non da un reale interesse; di conseguenza non mi assocerò al coro di chi chiede la “testa” del presidente del Corecom Campania.
Quel che mi continua a indignare, semmai, è l’arroganza del potere, che anche di fronte all’evidenza dei fatti, imperterrito, continua a negare. Niente di nuovo sotto il sole di Napoli.

Cirino Pizzo
 
Gioacchino Alfano
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Franco Malvano