Caltagirone: 19 tagli a
Napoli, Mestre e Roma

QUANDO NEL MARZO del 1992 il Mattino celebrò i cento anni di vita i poligrafici erano 298; oggi che festeggia i 125 anni a via Chiatamone, se non calcoliamo gli otto ‘licenziandi’, alla società ‘Servizi Italia 15’ sono rimasti in quattro: il responsabile del personale Giovanni Santorelli, il coordinatore dell’help desk Marco Vacani, Cristiana Foli al personale e Sergio Rossi alla manutenzione degli impianti.
A voler strafare, possiamo contare anche i cinque sopravvissuti dell’altra società, ‘Stampa Napoli’, che si occupa della tipografia: Giovanna Manna, Domenico Mazza, Adriano Piscitelli, Domenico Renzuto e Angela Riccio. E sommando l’organico delle due società non si arriva a dieci unità.

L’ultimo colpo di machete l’editore Francesco Gaetano Caltagirone l’ha assestato il 9 marzo attraverso l’amministratore delegato della società 'Servizi Italia 15' Alvise Zanardi che ha annunciato

Sissi Contessa, Domenico Mazza e Liliana Scarpato

l’improrogabile necessità di procedere al licenziamento collettivo di numero 19 unità operanti presso le sedi di Roma, Napoli e Mestre”.
I tagli sono così distribuiti: uno nella capitale, otto al Mattino e dieci al Gazzettino di Venezia che sembra il principale obiettivo di questa ennesima offensiva. Gli otto licenziati napoletani vanno divisi in due blocchi. Il primo comprende Sissi Contessa, Annalisa Romano, Liliana Scarpato e Antonio Verde già tagliati il 10 ottobre scorso con il licenziamento poi rientrato e sostituito da quattro mesi di cassa integrazione in deroga a carico della Regione Campania, con decorrenza primo dicembre e scadenza al 31 marzo. Del secondo blocco fanno parte Domenico Costagliola, Gaetano De Luca, Fabrizio Fiorenzano e Silvio Sonnino, l’intero team dell’help desk, il pronto intervento informatico che, grazie a una assistenza a tempo pieno, consente al giornale di uscire anche quando nascono problemi ai computer o al sistema.
Che succederà ora? La 'Servizi Italia 15' ha scelto la strada del licenziamento collettivo che prevede un iter di 75 giorni. Il 15 marzo c’è stato un primo incontro a Roma, nella sede del Messaggero, tra i dirigenti della società (per il Mattino c'era Santorelli) e i rappresentanti nazionali, regionali e aziendali (Sonnino per Napoli) dei lavoratori, che dallo scorso aprile non sono più poligrafici ma addetti del settore commercio. È stato un incontro interlocutorio con rinvio a un nuovo appuntamento fissato per il 29 marzo.