Carresi, Caltagirone
è alla nona sconfitta

UNA BUONA NOTIZIA per chi cerca di difendere i propri diritti davanti a datori di lavoro arroganti e refrattari a rispettare leggi, contratti e sentenze. L’archivista del Messaggero Lorenzo Carresi, nato sessantacinque anni fa a Reggio Calabria, al lavoro al quotidiano di via del Tritone dal febbraio 1987, ha ottenuto l’ennesima vittoria giudiziaria, la nona, contro l’editore Francesco Gaetano Caltagirone.
Il 26 settembre il giudice Angela Damiani della seconda sezione lavoro

del tribunale di Roma ha respinto la richiesta del Messaggero spa, difesa dall’avvocato Giovanni Lazzara, di ‘cancellare’ la decisione del giudice Maria De Renzis che aveva dichiarato nullo il

Giovanni Lazzara e Marco Petrocelli

licenziamento di Carresi in quanto viziato da intento ritorsivo”.
Gli avvocati dell’archivista, Marco Petrocelli e Fabio Ponis, hanno ricordato le ripetute reintegre del lavoratore decise dalla magistratura seguite dagli immediati licenziamenti firmati dall’azienda.La causa è stata quindi istruita con la sola documentazione prodotta dalle parti.
Nel caso di specie - scrive il giudice nella sentenzala società ha palesemente violato l’ordine giudiziale di reintegrazione, adottando solo formalmente un atto di reintegra che nella sostanza ha realizzato l’effetto contrario. Per altro, anche a voler escludere l’intento ritorsivo del disposto licenziamento, non risulta integrato il giustificato motivo oggettivo”.
Il risultato è che “il ricorso è infondato e, pertanto, non merita accoglimento”, con conseguente condanna della società di Caltagirone anche al pagamento delle spese legali.