Citano De Benedetti
i redattori della Città

C’È UN PUNTO non chiarito nel verbale sottoscritto l’undici ottobre in sede Fieg dai rappresentanti della Finegil e dai delegati sindacali dei giornalisti per il passaggio dal primo novembre del quotidiano di Salerno ‘la Città’ alla srl Edizioni Salernitane: chi si occuperà del contenzioso giudiziario maturato durante il periodo di gestione del gruppo l’Espresso, presieduto da Carlo De

Benedetti, che dovesse emergere da novembre in avanti?
Un risultato importante i redattori l’hanno portato a casa con l’allegato al verbale con il quale Rosario Alfano, amministratore unico della nuova società, si impegna a garantire “la tutela legale dei giornalisti dipendenti e dei collaboratori” della Cittàcon le stesse modalità” della Finegil. Non è invece definito cosa succede con le cause di lavoro. Facciamo un

Giovanni Lombardi

esempio: se un redattore, che rivendica il riconoscimento di una qualifica o differenze retributive maturate nei venti anni di gestione Finegil, presenta la richiesta da novembre in avanti ne risponde la Edizioni Salernitane? Questa incognita sta spingendo molti redattori a utilizzare le due settimane che mancano al passaggio per formalizzare le richieste, che potrebbero ammontare a centinaia di migliaia di euro.
Vediamo ora i passi in avanti verso il nuovo giornale. “Il direttore sarà Andrea Manzi,conferma Giovanni Lombardi che attraverso la società di famiglia Sogepim controlla il 70 per cento delle Edizioni – anche per una questione di continuità. Sul fronte della pubblicità abbiamo rinnovato l'accordo con la Manzoni per altri cinque anni. La stampa andrà avanti alla tipografia di Vincenzo Boccia. Il contratto scade tra qualche mese e sarà certamente confermato. Per la fornitura delle pagine nazionali abbiamo un'intesa con la Finegil per i prossimi sei mesi e continueremo anche dopo a utilizzare le loro pagine perché la Città è un giornale di prima lettura e ha bisogno di una sezione nazionale di buon livello”.
Di Metropolis, il quotidiano di Castellammare di Stabia di cui è punto di riferimento da tre anni, preferisce non parlare e spiega: “se ne occupa mia moglie (Elena Scarlato, ndr)”. Passiamo perciò ai numeri. “Quanto

Elena Scarlato

abbiamo pagato il giornale – assicura – lo diremo quando il passaggio sarà completato. I conti 2015 della Città, che non aveva un bilancio autonomo ma era inserito all’interno di quello del gruppo, si sarebbero chiusi con un rosso oscillante tra i 300 e i 400mila euro. Siamo però ottimisti e pensiamo di puntare in tempi ragionevoli al pareggio perché il quotidiano ha ampi margini di miglioramento, soprattutto su Salerno.

Per raggiungere questo obiettivo sarà forse necessario rafforzare l’organico della redazione, in particolare allo sport che è il mio pallino. Per quanto riguarda la presentazione del piano industriale, al quale lavoreranno l’amministratore Alfano e Donato Di Canto, rispetteremo la scadenza del 31 gennaio”.