Radio Kiss Kiss, reintegrate
le due giornaliste licenziate

IL LICENZIAMENTO DECISO dagli editori di Radio Kiss Kiss Network nell’agosto del 2001 le ha costrette a cercare lavoro lontano da Napoli: da tre anni Annarita D’Ambrosio è a Milano a Radio 24, l’emittente del Sole 24Ore; lavora invece a Roma Pina Esposito che dall’agosto 2003 è a Sky Tg24. Per le due emigranti dopo tre anni è arrivata la sentenza del giudice del lavoro del tribunale di Napoli Rosa Molè che ha annullato il licenziamento e deciso la reintegra delle giornaliste nell’organico di Radio Kiss Kiss.
La sentenza è stata emessa il 21 dicembre scorso e depositata il 4 gennaio, ma i fratelli Niespolo (Lucia, Antonio, Marcello e Davide), proprietari e amministratori di quattro radio (Kiss Kiss Network, KK Italia, KK Napoli e Radio Ibiza), sembrano intenzionati a opporsi alla decisione del giudice

percorrendo due strade: il ricorso in appello e la richiesta di sospensiva dell’esecutività della sentenza di primo grado. Intanto non hanno compiuto nessun passo per la reintegra delle giornaliste, che dal canto loro hanno deciso di chiedere le mensilità


Annarita D'Ambrosio e Pina Esposito

previste dal contratto di lavoro per l’interruzione del rapporto di lavoro per giusta causa. Oltre a dichiarare l’illegittimità del licenziamento e ordinare la reintegra delle giornaliste, il giudice Molè ha condannato gli editori di Radio Kiss Kiss al pagamento di due terzi delle spese di giudizio liquidate in 1600 euro e al risarcimento delle retribuzioni maturate dal licenziamento fino all’effettiva reintegra (con la detrazione delle somme già percepite) e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali, oltre rivalutazione e interessi legali. Il giudice ha invece respinto, perché generica e non dimostrata, la richiesta delle giornaliste di ottenere un risarcimento del danno per dequalificazione professionale.
La vicenda ha inizio nel luglio del 2001 quando l’amministratore di Radio KK Network Marcello Niespolo sospende i servizi giornalistici e mette in ferie forzate D’Ambrosio e Esposito, che a fine agosto ricevono la lettera di licenziamento. Inutili i tentativi di trovare un accordo, anche perché i Niespolo affidano in service la copertura dei giornali radio all’Agr.
Assistite dagli avvocati Aldo e Guido Grassi, nel gennaio 2002 le giornaliste chiedono un intervento d’urgenza del giudice del lavoro; alla magistratura si rivolge anche Franco Maresca, allora presidente dell’Associazione napoletana della stampa, che assistito dall’avvocato Maria Filosa, denuncia


Guido Grassi e Franco Maresca

gli editori della radio per attività antisindacale. L’undici dicembre 2001 il giudice Molè, con un decreto e un’ordinanza, accoglie le tesi di Maresca e delle giornaliste, dichiarando “antisindacale il comportamento tenuto dalla srl Radio Kiss Kiss” e ordinando “alla Kiss

Kiss la reintegra delle ricorrenti nel loro posto di lavoro”. Poi le due vicende prendono strade diverse; mentre la denuncia per attività antisindacale naviga lentamente nel mare vasto delle aule di giustizia, nel febbraio 2002 l’ordinanza della Molè viene ribaltata dal collegio (presidente Rosa Labonia, giudici a latere Maria Luparelli e Amalia Urzini, estensore) che si pronuncia sul reclamo presentato per conto dell’emittente dall’avvocato Raffaele Pellegrino.
Ora, dopo la sentenza di primo grado, l’avvocato Guido Grassi ha notificato a Radio Kiss Kiss i decreti ingiuntivi per ottenere il pagamento degli stipendi maturati dal settembre 2001 e le mensilità dovute, secondo contratto, per l'interruzione del rapporto di lavoro per giusta causa, per un importo che supera i centomila euro a testa.