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Fuorigrotta allagata,
sede Rai all'asciutto
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IL 7 FEBBRAIO non è stata una giornata facile per i cittadini di Fuorigrotta, quartiere dell’area occidentale di Napoli che conta settantaseimila abitanti: poco dopo mezzogiorno la rottura di una condotta dell’acquedotto ha allagato via dei Missionari e l’area circostante e inondato di detriti i binari del tratto che collega le stazioni di Campi flegrei e Leopardi con Mergellina. |
Risultato: corse della metropolitana sospese; collegamenti ferroviari per e da Roma dirottati sulla linea via Aversa; una sala bingo sommersa da metri cubi di acqua e fango; un palazzo sgomberato dai vigili del fuoco per il timore di conseguenze sulla statica dell’edificio;
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A Fuorigrotta si rompe la condotta dell'acqua |
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migliaia di persone senza acqua fino a notte inoltrata nell’area Fuorigrotta, Cavalleggeri, Bagnoli e Pozzuoli sud. Nonostante la mobilitazione del comando dei vigili urbani che ha concentrato nel quartiere centoventi uomini il traffico è andato velocemente in tilt, con un progressivo peggioramento nel secondo pomeriggio dovuto agli spettatori del concerto di Battiato al Palapartenope e ai sessantamila tifosi diretti allo stadio San Paolo per la partita Napoli-Reggiana.
La condotta si rompe intorno alle 13; alle 15,12 l’Ansa batte la notizia dell’interruzione della linea ferroviaria tra i Campi flegrei e Mergellina. Il giorno dopo tutti i quotidiani pubblicano con grande rilievo le notizie sulla vicenda; il Mattino la piazza in apertura di cronaca, dedicando ai danni, al traffico impazzito, a reazioni e commenti la copertina del secondo dorso del giornale. L’acqua di via dei Missionari però non lambisce la sede Rai di via Marconi. La notizia nella redazione, che dista un paio di chilometri, arriva subito grazie |

Il concerto di Franco Battiato al Palapartenope
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alle telefonate dei cittadini; Massimo Ravel, inviato e componente del cdr, avverte la produzione e a girare le immagini viene mandato l’operatore Claudio Ciccarone. A questo punto del caos di Fuorigrotta, nelle stanze ovattate della redazione Rai, non si occupa più
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nessuno. I responsabili di turno, forse impegnati su notizie più importanti, sottovalutano o dimenticano allagamenti, treni bloccati, traffico paralizzato e cittadini senz’acqua e di un servizio con le immagini girate a caldo da Ciccarone nelle edizioni della sera e della notte del Tgr Campania non c’è traccia.
A fine gennaio, quando nevicate eccezionali avevano per giorni spezzato in due la Salerno-Reggio Calabria bloccando in autostrada centinaia di automobilisti, dalla redazione partenopea non si erano mossi né giornalisti né telecineoperatori, mentre gli inviati dei quotidiani e dei tg nazionali avevano subito affrontato neve e ghiaccio per arrivare ad Atena Lucana, nel Basso salernitano.
La scelta di non spedire nessuno sull’autostrada e di seguire la vicenda con servizi confezionati a Napoli era stata stigmatizzata da più di un redattore. “Quando, dopo i primi due giorni di bufera, – ha dichiarato a fine gennaio a Iustitia un cronista di via Marconi esperto e attento – ho visto al Tg1 delle 20 le interviste e le testimonianze raccolte dall’inviata (Elisa
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Anzaldo, ndr), mentre noi mezz’ora prima eravamo rimasti muti , io mi sono vergognato. È stata una delle pagine più vergognose della poco gloriosa storia della redazione napoletana degli ultimi anni”.
A pochi giorni di distanza la performance, in scala |

Al San Paolo Napoli-Reggiana |
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ridotta, si ripete. Questa volta a dare voce alla critica è Ravel, che, dopo la sottovalutazione dei tg campani del 7 febbraio sulla vicenda dell’allagamento a Fuorigrotta, la mattina dell’otto febbraio, all'arrivo in redazione, fa sentire forte nei corridoi la sua protesta: “Questa volta sono io a vergognarmi. Avevamo pure le immagini e nessuno si è preoccupato di far fare un servizio”.
Il servizio viene finalmente confezionato da Carlo Carione, il precario a cui era stato dato l’incarico di tappare i buchi anche in occasione della bufera sulla Salerno-Reggio; va in onda come seconda notizia della edizione del tg delle 14, ma la situazione a Fuorigrotta è ormai sotto controllo: la linea ferroviaria è stata ripristinata, l’acqua è tornata nelle case, il Napoli ha battuto la Reggiana per due a zero.
Interpellato da Iustitia, Ravel preferisce non commentare, ma vuole puntualizzare: “Sono convinto che i panni sporchi vanno lavati in azienda. E rivendico la libertà di esprimere la mia opinione, se necessario con veemenza e comunque senza riserve, sulla qualità e le eventuali carenze del nostro tg
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Carlo Carione, Claudio Ciccarone e Massimo Ravel
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quando parlo tra le mura della redazione. In ogni caso, la responsabilità delle scelte editoriali è di competenza esclusiva del redattore capo Massimo Milone e dei colleghi da lui delegati”.
C’è invece chi tira in ballo il direttore della Tgr, Angela Buttiglione.
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“Quando, nel maggio del 2002, - ricorda uno dei graduati critico con la gestione Milone – presentò il suo piano editoriale si impegnò a realizzare telegiornali in grado di dare notizie che il giorno dopo avremmo letto sui quotidiani. Ora dovrebbe dirci quante volte, in oltre due anni e mezzo, questo prodigio si è verificato al Tgr della Campania”.
Cerca di spiegare i motivi di un’informazione così carente uno dei giornalisti che si occupa delle riprese. “Le cause– osserva - sono sostanzialmente due. Lavoriamo in regime di monopolio. Al Mattino o a Repubblica non possono permettersi di trascurare o addirittura ignorare un avvenimento importante per dedicare risorse a convegni e manifestazioni insignificanti. La conferma arriva dai buchi, alcuni veramente clamorosi, che ci ha rifilato in questi anni l’unica redattrice napoletana di Canale 5. Ma il buco viene colto dagli addetti ai lavori, non dai telespettatori perché non c’è un tg regionale di Mediaset. Il
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secondo motivo è che nel grande mare Rai è assente il principio della responsabilità: se c’è un buco clamoroso o, sul versante opposto, ci sono spazi a ripetizione per notizie che il settimanale Cuore avrebbe subito inserito nella rubrica ‘Chi se ne frega’, qualcuno |

Elisa Anzaldo, Angela Buttiglione e Massimo Milone |
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viene chiamato a risponderne? La Buttiglione ha chiesto spiegazioni a Milone sulla vicenda della Salerno-Reggio o dell’allagamento di Fuorigrotta? E Milone ha chiesto spiegazioni ai responsabili di line di turno nel pomeriggio del 7 febbraio?”. |
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