Egregio
signor direttore,
con la presente Le chiediamo
di offrirci la possibilità
di chiarire un argomento
trattato dalla testata
telematica da Lei diretta.
'Iustitia', infatti,
nel numero 12 del 5
aprile 2003, ha pubblicato
con risalto un comunicato
diffuso da una associazione
casalese denominata
"Don Peppe Diana"
che esprimeva una serie
di considerazioni circa
la linea editoriale
della testata da noi
edita: il 'Corriere
di Caserta'. Oggi possiamo
rendere dichiarazioni
che più compiutamente
esprimono la posizione
della Editoriale Corriere
al riguardo, senza che
possano essere compiute
speculazioni di carattere
elettorali, come di
sovente avviene su argomenti
delicati, che andrebbero
trattati per altri scopi
ed in altri momenti.
Le segnaliamo che il
rappresentante dell'associazione
"Don Peppe Diana",
nelle recenti consultazioni
amministrative, era
candidato a sindaco
nella città di
Casal di Principe e,
probabilmente, dalla
vicenda oggetto del
comunicato immaginava
di trarne un beneficio
di carattere elettorale.
Ma i risultati emersi
dalle urne cittadine
sono stati decisamente
negativi. Il comportamento
adottato, in presenza
di un appuntamento elettorale,
riteniamo sia stato
eticamente poco corretto.
A questo punto ci dichiariamo
aperti a qualsiasi confronto
per dibattere sul ruolo
dell'informazione, e
chissà se il
presidente dell'associazione
casalese non condivida,
come già successo
nell'occasione poi (stranamente),
divenuta oggetto di
censura, la chiave di
lettura da noi attribuita
ai fatti. Si trattava,
nel caso specifico,
di una forte critica
alla sentenza di primo
grado emessa nel processo
per l'omicidio di don
Giuseppe Diana. Sentenza
che, implicitamente
e paradossalmente (come
affermato pubblicamente
da uno dei legali),
individuava il prete
ucciso dai camorristi
nella veste di 'fiancheggiatore'.
Ma aldilà del
tenore altamente diffamatorio
delle affermazioni riportate
nel comunicato che,
con cognizione di causa,
rimandiamo al mittente,
vorremmo significare
un dato che, magari,
tornerà utile
per fare chiarezza sull'operato
del nostro quotidiano
casertano: negli ultimi
dieci anni gli eventi
delittuosi in Terra
di Lavoro sono diminuiti
del 90 %. I nostri lettori
(che hanno premiato
gli sforzi editoriali
facendo registrare al
nostro quotidiano un
notevole aumento delle
vendite, regolarmente
certificate dall'Ads,
tanto da farla divenire
testata leader in provincia
di Caserta) ci perdoneranno
la presunzione, ma abbiamo
ragione di ritenere
che questa diminuzione,
in quota parte, sia
dovuta all'evidenza
che il nostro giornale
ha dato a tali accadimenti,
, nel decennio di riferimento,
ottenendo così
un 'effetto stimolo'
alle istituzioni abilitate
a combattere il fenomeno.
E poi, Leonardo Sciascia
insegna: le organizzazioni
mafiose e camorristiche
tendono a mettere il
bavaglio combattendo
con ogni mezzo non chi
sta zitto, ma chi evidenzia
con vigore le azioni
malavitose. Per decenni,
in provincia di Caserta,
la perdita di vite umane
ha rappresentato, per
gli organi di informazione,
un interesse pari al
'colonnino' a piè
di pagina, quasi l'inaugurazione
di questo o di quel
sito avesse una rilevanza
giornalistica maggiore.
Noi, invece, abbiamo
fortemente contribuito
ad eliminare questa
cappa omertosa che ha
permesso, di fatto,
il proliferare della
camorra, ed adesso si
cominciano a registrare
i risultati positivi
della magnifica attività
di controllo del territorio
operata dai tutori dell'ordine
che, con arresti eccellenti,
hanno decapitato i vertici
e, in molti casi, anche
la base delle organizzazioni
criminali più
pericolose.
Mai abbassare la guardia,
è vero, tant'è
che rinnoviamo il nostro
impegno a continuare
la battaglia per la
legalità da tanti
anni sostenuta. Le minacce
non sortiranno alcun
effetto, non ci lasceremo
imbavagliare da nessuna
pseudo-associazione
che distribuisce fac-simili
davanti ai seggi elettorali.
E chi spera ancora di
costruire fortune politico-elettorali
sulle malefatte dei
delinquenti, è
bene che trovi altre
tigri da cavalcare:
la speculazione sui
morti ammazzati è
una pratica abusata
che non dà più
frutti.
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