Varriale in aula
il 23 novembre

A CAUSA DI una serie di notifiche sbagliate l’otto giugno è saltata la prima udienza del processo che vede imputato Lucio Varriale, titolare dell’emittente Julie Italia, difeso dagli avvocati Domenico Ciruzzi e Damiano De Rosa, con accuse che vanno dalla truffa al falso materiale e ideologico, alla simulazione di reato. Il giudice monocratico del tribunale penale di Napoli Sandro Ciampaglia ha perciò fissato una nuova udienza che si terrà il

prossimo 23 novembre.
Con Varriale sono a giudizio sei ex componenti del Corecom della Campania (Roberto Colizza, Stefania D’Avino, Anna Maria Liucci, Tiuna Notarbartolo, Riccardo Plazza, Noberto Vitale), la dirigente del Corecom (il comitato regionale per le comunicazioni) Fortuna Ernano, tre dirigenti a vario titolo delle  società del patron di Julie (Dario De Colibus, Christos Ioannou e Carolina

Domenico Ciruzzi

Pisani) e il cognato dell’editore Luigi D’Ambrosio. Insieme avrebbe contribuito a falsare i dati che Varriale ha esibito al Corecom permettendogli di incassare fondi pubblici che non gli spettavano e di piazzarsi in una posizione privilegiata del telecomando che nelle emittenti locali va dal 10 al 19. E il 23 novembre Varriale si prepara a celebrare a modo suo l’anniversario del terremoto del 1980. “Ho fatto depositare la lista testi – dichiara a Iustitiacon i nomi dei tanti magistrati che si sono già pronunciati su questa vicenda. Chiederò inoltre la presenza in aula di giornalisti della carta stampata e delle emittenti televisive locali e nazionali e conto di rendere spontanee dichiarazioni anche per consentire al giudice e al pubblico ministero di interrogarmi”.