Aruta è tornato

Esimio direttore,
vorrei aggiornare i lettori di Iustitia sulla vicenda del giornalista pubblicista Giovanni Aruta che in tanti hanno seguito negli ultimi due anni. Aruta ha scontato la sospensione di tre mesi dall’attività giornalistica inflittagli dal Consiglio di disciplina della Campania e dallo scorso agosto ha ripreso a firmare come direttore responsabile e direttore editoriale Prospettive, il mensile diffuso nell’area a nord di Napoli tra Arzano, Casavatore e Casoria.
Quella di Aruta è una storia emblematica forse più per l’Ordine campano e il Consiglio di disciplina regionale che per lo stesso protagonista. Dipendente dell’Atitech e sindacalista della Cisl, Aruta viene condannato il 21 dicembre del 2022 dalla VI sezione penale della Corte di cassazione (presidente Anna Petruzzellis e relatore Enrico Gallucci) a due anni e due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per maltrattamenti aggravati in famiglia e lesioni ai danni della moglie. Il presidente dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli dichiara di apprendere della condanna dal cronista Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano e annuncia che subito informerà la presidente del Disciplina Diana Miraglia la quale in tempi rapidi prenderà provvedimenti.
Non è così. Trascorre un anno, a fine 2023 diventa presidente del Consiglio di disciplina Bianca Desideri e finalmente a febbraio Aruta viene convocato e ascoltato dal primo collegio, formato dalla stessa Desideri da Gennaro Carotenuto e da Nico Pirozzi, che, come detto, decidono di sospenderlo per tre mesi.

Enrico Lottara
 
Giovanni Aruta
Ottavio Lucarelli
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