Condanna per lesioni
ma l’Ordine non lo sa

IL 21 DICEMBRE la sesta sezione penale della Corte di cassazione ha messo il sigillo definitivo alla condanna a due anni e due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali nei confronti di Giovanni Aruta per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni a danno della moglie. Natali ad Arzano, nell’area a nord di Napoli, sessanta anni, Aruta, dipendente dell’Atitech e sindacalista della Fit Cisl

campana, è giornalista pubblicista dal maggio 1992 e direttore di Prospettive, mensile con redazione ad Arzano, in uscita la prima domenica di ogni mese con area di diffusione tra Arzano, Casavatore e Casoria.
In primo grado, il 20 novembre 2020, il tribunale di Napoli Nord, dal maggio 2021 presieduto da Pierluigi Picardi, aveva condannato Aruta a tre anni e tre mesi di carcere; in secondo grado la

Vincenzo Iurillo

Corte appello di Napoli, riconoscendo le attenuanti generiche, aveva ridotto la pena a due anni e due mesi. Sin dai primi giorni di gennaio i giornali locali, come Il Meridiano news.it, hanno dato notizia della condanna di Aruta in Cassazione; il 18 gennaio ha scritto della condanna Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano on line. Sulla sentenza della Suprema corte il giornalista del sito diretto da Peter Gomez ha sentito Ottavio Lucarelli che ha guidato l’Ordine dei giornalisti della Campania dal 2007 fino al 17 gennaio scorso quando il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commissariato l’Ordine campano per le irregolarità commesse nelle elezioni dell’ottobre 2021. “Vi ringrazio per averci informato; – ha dichiarato Lucarelli al Fatto.itho immediatamente informato il consiglio di disciplina affinché apra un fascicolo su Aruta, sul cui caso mi auguro una rapida decisione trattandosi di un atto

Peter Gomez

firmato dalla Cassazione”.
La dichiarazione di Lucarelli merita due riflessioni: Aruta è un sindacalista e giornalista conosciuto bene da Domenico Falco, storico leader dei pubblicisti della regione e vice presidente dell’Ordine campano: oltre due anni fa i giornali hanno fornito notizie dettagliate sulla grave condanna inflitta ad Aruta con pagamento delle spese legali e un primo risarcimento di

seimila euro per i maltrattamenti nei confronti della compagna che l’hanno costretta più volte ad andare al pronto soccorso con prognosi fino a quindici giorni. Ma in ventisei mesi l’Ordine che cosa ha fatto?
E se Lucarelli non avesse ricevuto la telefonata di Iurillo il caso Aruta sarebbe stato ancora ignorato?