È bastato poco più di un mese a Virman Cusenza per mettere a fuoco i mali che attanagliano il Mattino, precipitato in una crisi che è sfociata in drastici tagli, cassa integrazione e scivoli pensionistici.
Il successore di Mario Orfeo, ora esule al Tg2, il 9 settembre convoca in mattinata la redazione per il rito del voto di fiducia e coglie l’occasione per indicare quali dovranno essere le linee guida del giornale.
Poche ma inequivocabili le parole chiave: equidistanza dal potere, obiettività, rifiuto del pressappochismo (“dobbiamo combattere una certa tendenza all’approssimazione diffusa tra noi meridionali”). All’incontro sono presenti anche i capi delle sedi distaccate: Gianni Molinari (Caserta), Lello Venezia e Enrico Marra (capo ed ex capo di Benevento) e il responsabile di Salerno, Mariano Ragusa.
Quel richiamo del nuovo direttore a una più rigorosa professionalità, ma soprattutto quella parola, approssimazione, fanno compagnia a Ragusa lungo tutti i 50 chilometri di autostrada che lo separano dai suoi uomini, che attendono in una redazione dove la tensione si taglia a fette, come direbbe Hannibal Lecter.
Nei pressi di Nocera Inferiore a Ragusa appaiono chiare la motivazioni da trasmettere ai redattori, a Vietri sul Mare è assolutamente convinto delle strategie da seguire. E quello stesso pomeriggio il lavoro procede alacre come sempre nella sede del Mattino di Salerno, con i redattori evidentemente risollevati ma anche responsabilizzati dalle parole del loro capo.
Nella cronaca locale, a pagina 25, c’è un servizio dedicato all’economia, con un intervento di Agostino Gallozzi, leader provinciale di Confindustria.
Il titolo recita “Gallozzi, la ripresa non c’è”. E fin qui è chiaro anche a noi che il momento è difficile e che non c’è trippa per i gatti. Titolo sintetico, ma efficace: le parole di Cusenza e Ragusa fanno centro.
Nell’occhiello però l’effetto-Virman già evapora e leggiamo “Presento il rapporto sull’economia salernitana. Bacchette su infrastrutture e aeroporto”. Troppo lungo, troppe parole: c’era da trackare eccessivamente. Meglio togliere qualche lettera, qualche sillaba. Tanto, il concetto resta inalterato. Ma nel sommario il leader di Confindustria Salerno, che deve aver letto il Mattino in anteprima, avverte: "Crisi ancora grave". |